di Goffredo Palmerini
L’AQUILA – L’Aquila piange
per la scomparsa del Maestro Ennio
Morricone, deceduto nella notte in una clinica romana dove era stato
qualche giorno fa ricoverato per la frattura del femore. Un comunicato della
famiglia, che informa della morte del grande musicista e compositore, annuncia
anche che nel rispetto del sentimento di umiltà che ha sempre contraddistinto
ogni momento della sua esistenza le esequie avranno forma strettamente privata.
Aggiunge anche che la sua dipartita, con i conforti della Fede, è avvenuta “in
piena lucidità e grande dignità” fino all’ultimo respiro, avendo egli potuto
salutare l’amata moglie Maria e ringraziando figli e nipoti per l’amore e la
cura che gli hanno riservato. Ennio
Morricone il prossimo 10 novembre avrebbe compiuto 92 anni.
Grande emozione e commozione accompagna la scomparsa di Ennio Morricone, Cittadino onorario
dell’Aquila, un grande amico della città capoluogo d’Abruzzo, egli “Aquilano
onorario” insieme ad Arthur Rubinstein
e Goffredo Petrassi per la Musica,
come Vittorio Storaro lo è per il
Cinema e Antonio Calenda per il
Teatro, tre settori dove la vocazione culturale dell’Aquila si è espressa a
livelli di riguardo nel panorama nazionale e internazionale. Due volte
insignito del premio Oscar
dall’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, nel 2007 alla Carriera e nel 2016 per le musiche
del film The Hateful Height di
Quentin Tarantino, Ennio Morricone ha
ammaliato con le sue straordinarie musiche gli appassionati del Cinema
connaturando con le sue note tanti capolavori della settima arte, come Per un pugno di dollari, Il buono
il brutto e il cattivo, C’era una volta il West, Indagine su un cittadino al di
sopra d’ogni sospetto, Mission, C’era una volta in America, Nuovo cinema
Paradiso, Sacco e Vanzetti, La sconosciuta.
Oggi vorrei però ricordare tutto l’amore che il Maestro Morricone ha sempre nutrito
verso la nostra città. Diverse volte egli è stato all’Aquila, a dirigere
applauditissimi concerti, nel giorno memorabile del conferimento della
Cittadinanza onoraria, come pure nell’immediatezza del tragico terremoto del
2009, quando venne a visitare la città ferita, con una profonda sensibilità
verso gli aquilani. Mi piace anche ricordare l’indimenticabile giornata che il
Maestro passò a L’Aquila quando fu presentata la preziosa biografia Morricone. Cinema e oltre, scritta da Gabriele Lucci ed edita da Electa/Accademia dell’Immagine, uno dei
gioielli di quelle collane di monografie e dizionari del cinema realizzati
dalla Sezione Editoria dell’Accademia dell’Immagine sotto la direzione di
Lucci. Uno splendido volume, così ricco di testimonianze sull’opera del
Maestro, con una serie di frammenti di partiture autografe e con grande
ricchezza di richiami alla sua creazione musicale, oltre il cinema. Quasi tre
anni di lavoro Gabriele Lucci
impiegò per quell’opera, con numerose giornate passate nello studio del grande
musicista, vincendo la sua naturale riservatezza.
Quel 26 novembre 2007, il Cinema Massimo pieno come un uovo,
rispondendo alle domande di Lucci,
il Maestro Morricone raccontò molti aneddoti della sua vita professionale e
tante testimonianze. Infine rivelò le sue predilezioni per Bach, Frescobaldi, Monteverdi e Giovanni
da Palestrina,
ma anche per Strawinski, Nono e Petrassi, mentre sul grande
schermo scorrevano i fotogrammi dei più noti film ai quali Morricone ha dato le
sue indimenticabili musiche. L’Oscar finalmente conferito al Maestro
Morricone per il film di Quentin
Tarantino, dopo ben 5 candidature, s’aggiunse al copioso palmares di
riconoscimenti (tra cui il Grammy Award, 3 Golden Globe, 6 Bafta, 10 David di
Donatello, 10 Nastri d’Argento, e numerosissimi altri premi) tributatigli nel
corso della sua lunga carriera. Musicista tra i più versatili, sensibili e
raffinati, sin dai primi lavori diede prova di raggiungere vette qualitative
impensabili. Anche se solo nel 1961, con il film Il federale di Luciano Salce, Ennio
Morricone avvia la sua splendida avventura con una sequela di straordinarie
composizioni che ha impresso il suo estro sul cinema mondiale, regalando
all’umanità le più belle pagine di musica sposata alla settima arte.
Ennio
Morricone, nato a Roma il 10 novembre 1928, a 10
anni inizia a frequentare il Conservatorio di Santa Cecilia nella classe di
Tromba di Umberto Semproni. L’insegnante di Armonia complementare, Roberto
Caggiano, ne intuisce le precoci doti e gli suggerisce di concentrarsi negli
studi di Composizione, che comincerà nel 1944. Due anni più tardi si diploma in
tromba, avendo i primi ingaggi come strumentista e arrangiatore nel teatro di
rivista e poi la prima commissione per la composizione di musiche di scena per
il teatro di prosa. Nel 1952 consegue il diploma in strumentazione per banda e
due anni dopo consegue il diploma in Composizione sotto la guida del maestro Goffredo Petrassi. Ma è nel 1955 che Ennio Morricone avvia quella che sarà
la sua più spiccata propensione, iniziando ad arrangiare musiche per il cinema
e a collaborare come arrangiatore nei varietà televisivi. Nel 1961 compone la
sua prima colonna sonora per il film "Il
federale" di Luciano Salce.
Tre anni più tardi nasce il sodalizio destinato a segnare un’epoca:
la collaborazione con il regista Sergio
Leone e il suo cinema western (Per un pugno di dollari, 1964 - Il buono, il brutto e il
cattivo, 1966) che gli darà
grande fama. Con Sergio Leone firmerà anche la colonna sonora del
pluripremiato C'era una volta in America. L'attività di arrangiatore per l'etichetta Rca, già
intensa da anni, in questo periodo raggiunge i massimi livelli. Dopo essere
stato membro della Giuria al XX Festival internazionale di Cannes, Morricone riduce sensibilmente
l’attività di arrangiatore a vantaggio delle musiche per il cinema. Ne firmerà
a decine nel giro di pochi anni e oltre 400 in tutta la sua lunga e prestigiosa
carriera, nel corso della quale ha collaborato con grandi registi italiani,
quali Bernardo Bertolucci (Prima della rivoluzione, 1964 - Partner, 1968), Marco Bellocchio (I
pugni in tasca, 1965 - La Cina è
vicina, 1967), Vittorio De Seta
(Un uomo a metà, 1966), Giuseppe Patroni Griffi (Un tranquillo posto di campagna, 1968 - Metti una sera a cena, 1969), Pier Paolo Pasolini (Uccellacci e uccellini, 1966 - Teorema, 1968), Gillo Pontecorvo (La battaglia di Algeri, 1966), Carlo Lizzani (Mussolini ultimo atto, 1974) e Dario Argento. Oltre a numerosi registi internazionali, come Brian De Palma e Oliver Stone.
Nel 1992 il Ministro francese della Cultura, Jack Lang, gli conferì il titolo di Officier de l'Ordre des
Arts ed des Lettres – cui si è
aggiunta nel 2009 la Legion d’Onore - e nel ‘94 Ennio
Morricone è stato il primo compositore non americano a ricevere il Premio
alla carriera dalla Society for Preservation of Film Music. Notevole anche il
suo impegno culturale: nel 1995 con Uto Ughi, Vittorio Antonellini e Michele
Campanella fu tra i relatori in un importante convegno sui problemi della
musica, organizzato dal Comitato Autonomo Musicisti Italiani al Teatro
dell'Opera di Roma. In quello stesso anno il Presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, gli conferì
l'onorificenza di Commendatore dell'Ordine al Merito della Repubblica.
Dal 2002 Ennio Morricone
aveva avviato un’altra branca della sua vita artistica dedicandosi in modo
particolare alla direzione d’orchestra. L'11 settembre 2004, all’Arena di
Verona, il più importante teatro all'aperto del mondo, Morricone diresse un
concerto "contro tutte le stragi della storia dell'umanità",
presentando in prima assoluta la sua composizione Voci dal silenzio. Memorabili i concerti diretti da Ennio Morricone a L’Aquila con l’Orchestra Roma Sinfonietta, alla Perdonanza del 2001 e nel novembre 2009
all’Auditorium della Scuola della Guardia di Finanza. Ennio Morricone lascia alla cultura e alla musica mondiale un
grande patrimonio di straordinarie partiture. L’Aquila lo ricorderà per l’amore sincero che Egli ha nutrito verso
la città, espresso in gesti di rara sensibilità, garbo e raffinatezza,
espressione della gentilezza discreta tipica del grande Maestro, Aquilano onorario per sempre.