Segnalibro, Romano De Marco e il thriller "Il cacciatore di anime" composto di tanti piccoli ingranaggi. L'intervista di Fattitaliani

Esce il 9 giugno "Il cacciatore di anime" (Piemme) nuovo romanzo di Romano De Marco, ambientato nella cittadina toscana di Peccioli. Fattitaliani lo ha intervistato per la rubrica Segnalibro.

Quali libri ci sono attualmente sul suo comodino?
La fine dei Greene di S.S. Van Dine.
L'ultimo "grande" libro che ha letto?
Lo Stradone di Francesco Pecoraro. Immenso.
Chi o cosa influenza la sua decisione di leggere un libro? 
In genere consiglio di persona fidata ma anche curiosità o conoscenza e apprezzamento per l’autore. Qualche volta le recensioni. 
Quale classico della letteratura ha letto di recente per la prima volta?
Lettera al padre di Kafka.
Secondo lei, che tipo di scrittura oggi dimostra una particolare vitalità? 
Dipende da cosa si intende per vitalità. La vitalità commerciale purtroppo è inversamente proporzionale a quella creativa. Di recente vedo uscire cose molto belle e originali a fumetti.
Personalmente, quale genere di lettura Le procura piacere ultimamente? 
Ultimamente ho bisogno di rifugiarmi con una certa frequenza nei classici, anche di genere. Al momento sto percorrendo una riscoperta di alcuni autori del giallo come Chesterton, Van Dine, Ellery Queen.
L'ultimo libro che l'ha fatta sorridere/ridere? 
Ho riso da solo per dieci minuti, leggendo un racconto di Pontiggia dal suo Vite di uomini non illustri, qualche settimana fa. Era uno scrittore straordinario dotato di una potente e, a tratti, feroce ironia.
L'ultimo libro che l'ha fatta commuovere/piangere? 
La notte alle mie spalle di Giampaolo Simi. Parla di paternità, un argomento che mi coinvolge e mi tocca nel profondo.
L'ultimo libro che l'ha fatta arrabbiare? 
Non posso dire né titolo né autore perché si tratta di un mio caro amico. È un giallo pieno di stereotipi che tenta di rendere originale con invenzioni linguistiche/stilistiche del tutto fuori luogo, inutili e irritanti. 
Quale versione cinematografica di un libro l'ha soddisfatta e quale no?
Arancia Meccanica sicuramente migliore del libro. La casa degli spiriti insopportabile.
Quale libro sorprenderebbe i suoi amici se lo trovassero nella sua biblioteca?
I miei amici ormai non si sorprendono più di nulla che mi riguardi. Forse un libro di Fabio Volo.
Qual è il suo protagonista preferito in assoluto? e l'antagonista?
Il protagonista migliore Alan Wolf della pentalogia di Los Angeles di Sergio Altieri. Il migliore antagonista probabilmente Hannibal Lecter in Red Dragon.
Lei organizza una cena: quali scrittori, vivi o defunti, inviterebbe? 
Tra i vivi sicuramente Raul Montanari, Andrea Carraro, Massimo Carlotto, Joe Lansdale. Tra i defunti Giuseppe Pontiggia, Franz Kafka, Sergio Altieri, Andrea G. Pinketts. 
Ricorda l'ultimo libro che non è riuscito a finire? 
Resistere non serve a niente di Walter Siti. Grande rispetto per lui ma dopo due tentativi devo accettare il fatto che non sia un autore nelle mie corde.
Quale scrittore vorrebbe come autore della sua biografia? 
Un autore comico qualsiasi. La vita è una farsa, meglio che a raccontarla sia un esperto in materia.
Che cosa c'è di Romano De Marco ne "Il cacciatore di anime"?
L’onestà nei confronti dei lettori, il lavoro sulla scrittura, l’amore per Peccioli, il paese straordinario nel quale è ambientato.
Ne  "Il cacciatore di anime" c'è un passaggio, una parte che lo potrebbe riassumere nella sua essenza?
No. Il thriller è un tipo di narrativa che si compone di tanti piccoli ingranaggi, meccanismi indispensabili alla riuscita dell’opera nel suo complesso ma che presi singolarmente faticano a esprimere un senso compiuto. Giovanni Zambito.


IL LIBRO
Angelo Crespi è uno dei maggiori esperti italiani di serial killer. Ne ha catturati tre, grazie alla capacità di entrare nelle loro menti e anticiparne le azioni criminali. La sua è stata una carriera straordinaria, fino a quel giorno maledetto. Il giorno in cui ha dovuto pagare un prezzo troppo alto per chiunque. Quando il dolore è impossibile da sopportare, l’unica alternativa al suicidio è scomparire dalla faccia della terra. Addio al lavoro, ai legami, persino alla propria identità. Con un nuovo nome, da oltre vent’anni, Crespi vive un’esistenza diversa, cercando di venire a patti con i fantasmi del passato. Ha trovato rifugio in un paese defilato, avvolto nella placida atmosfera delle colline toscane, in provincia di Pisa. Peccioli sembra la meta ideale per il suo buen retiro, fino a quando anche in quel luogo ameno qualcuno inizia a uccidere. Delitti rituali, spietati, legati al patrimonio artistico cittadino. L’uomo chiamato a indagare è il capitano Mauro Rambaldi del reparto operativo dei Carabinieri. Un uomo d’azione, pragmatico, un investigatore di talento. Ma quando la sua indagine si rivela più complessa del previsto, Rambaldi non può fare a meno di chiedere a Crespi di gettarsi ancora una volta nella mischia per aiutarlo a catturare l’assassino. Per il cacciatore di anime, dunque, si profila una nuova sfida… e stavolta potrebbe essere l’ultima.
Romano De Marco ci porta per mano nel buio più profondo delle nostre anime, e forgia una gabbia che non lascia scampo al lettore in un nuovo thriller teso e agghiacciante.
Casa editrice: Piemme  Pagine: 352
 Prezzo:  17,50 
Data di uscita: 9 giugno 2020

L'AUTORE
Romano De Marco. Classe 1965, è dirigente responsabile della sicurezza di uno dei maggiori gruppi bancari italiani. Esordisce nel 2009 nel Giallo Mondadori con Ferro e fuoco, cui fanno seguito Milano a mano armata (Foschi, Premio Lomellina in Giallo 2012) e A casa del diavolo (Fanucci). Per Feltrinelli scrive Io la troverò, Città di polvere e Morte di Luna. I suoi racconti sono apparsi su giornali e riviste, tra cui «Linus» e il «Corriere della sera», e su oltre 20 antologie. Per Piemme ha pubblicato L’uomo di casa (Premio dei lettori Scerbanenco 2017), Se la notte ti cerca (Premio Fedeli 2018) e Nero a Milano (Premio dei lettori Scerbanenco 2019). Alcuni dei suoi romanzi sono tradotti all’estero. www.romanodemarco.it
Fattitaliani

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