Questo articolo tratta di un Progetto Formativo ambizioso e
innovativo, che si rivolge ai professionisti della salute, per fornire gli
strumenti che li rendano più idonei a lavorare con maggiore competenza
relazionale.
Da febbraio 2020 tutto
il personale sanitario è sottoposto costantemente a uno stress emotivo altissimo: una
pressione difficile da sostenere e che, se non gestita adeguatamente, potrebbe
portare ad un crollo emotivo.
A
correre questo rischio, cioè “bruciare” facilmente le proprie energie per le
molte richieste a loro rivolte, sono in primis le figure professionali
socio-sanitarie e socio-assistenziali, ma il fenomeno si osserva anche in
altre professioni, soprattutto quelle che possiedono una forte componente
relazionale.
Per venire in loro aiuto
ed offrire una immediata risposta alle esigenze manifestate, abbiamo costituito questo gruppo
di lavoro multidisciplinare tutto al femminile, che nasce dall'esperienza
condivisa nell’ambito degli death
studies (ricerche sull’accompagnamento alla morte e sulla elaborazione del
lutto) e, in particolare, nei progetti e seminari sulla resilienza con l'utilizzo di metodologie
attive innovative.
Le “Medical Humanities” con i loro percorsi
formativi, sono finalizzati al
raggiungimento di questi obiettivi:
–
Introdurre e valorizzare la raccolta delle storie di vita come momenti di
incontro e di condivisione tra operatori e pazienti, all’interno di un più
ampio percorso di cura.
–
Sviluppare un'analisi delle storie raccolte attraverso l’uso di metodologie
qualitative al fine di far emergere le problematiche ricorrenti, le più comuni
sfide che pazienti e operatori sono chiamati ad affrontare e l’unicità dei
vissuti e delle esperienze.
–
Attivare un processo di riflessività negli operatori, che permetta di applicare
le competenze acquisite nel percorso formativo e nella fase di raccolta delle
storie di malattia nella propria vita professionale.
–
Allenare sia i pazienti che gli operatori, a trasformare i momenti di
condivisione delle loro storie, in opportunità per identificare le proprie
risorse interiori e potenziarle, per affrontare le paure consce e inconsce e
imparare a gestire lo stress psicologico post traumatico.
In sintesi due macro-obiettivi: CONOSCERSI e produrre un CAMBIAMENTO
La
consapevolezza del proprio compito, dei propri spazi operativi, della
comunicazione con altri ambiti di operatività non possono che accrescere la competenza,
la sicurezza, il controllo del sé.
Si
costituiscono dei Percorsi di Gruppo Personalizzati presso ogni struttura ne
faccia richiesta.
Ad
occuparsene, quattro figure altamente specializzate nella gestione dello Stress
e nel potenziamento del benessere in ambito sanitario.
Dr.MARIA GIARDINI
(psicologa,psicoterapeuta,psicodrammatista);
Dr.LAURA LIBERALE (scrittrice, poetessa,
tanatologa);
Dr.FEDERICA LO DATO( medico,psicoterapeuta,
tanatologa);
Dr.Alessia
Zielo(archeologa,tanatologa,divulgatrice scientifica);
La collaborazione tra queste
quattro professioniste ed esperte formatrici, è un poker vincente che integra i
vari saperi, con l’intento di formare il sanitario come persona oltre che come
esperto della salute: ogni discente avrà maggiore consapevolezza del suo
potenziale, potrà rinforzare la sua resilienza e contribuire alla propria
crescita personale e professionale.
Caterina
Guttadauro La Brasca
Riferimenti per informazioni: