Intervista di Andrea Giostra - «Il ruolo del poeta è di fondamentale importanza nella società. È lungimirante ed è il termometro intellettivo di un mondo dalle mille sfaccettature; è l’unico in grado di comprendere e svelare la vera essenza di ciò che lo circonda».
Ciao Elena,
benvenuta e grazie per aver accettato il nostro invito. Come ti vuoi presentare
ai nostri lettori? Chi è Elena scrittrice?
Grazie a te, Andrea Giostra, per
avermi proposto questa intervista. Elena scrittrice è una persona che, diverso
tempo fa, ha trovato nella Poesia l’àncora di salvezza per comprendere meglio
la propria esistenza e poter affrontare il rapporto, non sempre facile, con il
prossimo.
Recentemente hai pubblicato
il tuo ultimo libro “A pranzo con la follia” una commedia teatrale che
comprende anche dei racconti e alcune poesie. Ci racconti di quest’opera? Come
nasce? Quali sono i suoi contenuti e qual è il messaggio che vorresti arrivasse
al lettore?
“A pranzo con la
follia” è una commedia teatrale nata grazie a
un sogno che feci una notte. Sognai di essere a tavola con i miei cani e di
discorrere con loro, mentre pranzavamo. In sogno mi parve tutto così reale che,
al risveglio, la visione onirica mi perseguitò per alcuni giorni. Ebbi l’idea
di dare respiro a questo sogno scrivendo un’opera teatrale. In essa gli animali
svelano, senza autocommiserazione, tutta la tragica consapevolezza della loro
esistenza, dimostrando la malvagità, l’ignoranza e la frivolezza umane. La mia
speranza è che chi leggerà il libro e ancora considera gli Animali dei semplici
oggetti da reddito, l’epilogo dei quali si realizza nella stanza fredda
e infernale di un mattatoio, possa cogliere l’occasione per meditare e
acquisire una maggiore consapevolezza a beneficio del rispetto e della salvezza
di tutti gli Animali. Anni fa, in seguito a una serie di filmati girati e
pubblicati su Facebook da attivisti animalisti all’interno di un macello,
rimasi talmente sconvolta dagli urli strazianti di dolore e di sofferenza degli
Animali che, nel giro di pochi secondi, decisi che non avrei più toccato un
pezzo di carne appartenuta a degli esseri viventi senzienti. La Vita è sacra e
va rispettata. La commedia teatrale e i racconti sono stati arricchiti dei
bellissimi disegni dell’artista Marco Cagnolati che ha saputo
interpretare magistralmente i contenuti dell’opera, dando un volto ai diversi
personaggi. Le poesie all’interno del libro fanno parte di una silloge poetica
di prossima pubblicazione.
Ci parli delle
tue precedenti opere e pubblicazioni? Quali sono, qual è stata l’ispirazione
che li ha generati; quali i messaggi che vuoi lanciare a chi li leggerà? I tuoi
prossimi progetti letterari?
Ho all’attivo diverse pubblicazioni.
Sillogi poetiche: “Silenzi d’ombra”, “I ricordi? Serpenti
incantatori di cuori”. Due sillogi di racconti: “Robert e le
avventure del mondo del sé 1” e “Robert e le avventure del mondo
del sé 2”, “Storie di cani e di uomini”. Robert è un personaggio
che ho inventato tanto tempo fa e rappresenta un cagnolino che ha le orecchie
simili a quelle di un elefantino. Con il passare del tempo, Robert è cresciuto
interiormente, è maturato e ha acquisito fattezze umane, pur mantenendo le sue
caratteristiche. Il personaggio è garante delle mie esperienze di vita e del
mio pensiero, ma soprattutto Robert è un paladino del mondo Animale. Sulla
Pagina “Aforisticamente Robert di Elena Piccinini”, è possibile
seguirne le azioni e i pensieri. I racconti di Robert sono rivolti a lettori
ragazzi/adulti. Ho in fieri diversi progetti letterari, ai quali mi sto
dedicando in questo periodo.
Qual è il
percorso formativo ed esperienziale che hai maturato e che ti ha portato a
realizzare le tue opere?
Il mio percorso formativo è legato al
mio rapporto simbiotico e indissolubile con la Natura. Ho vissuto situazioni e
legami affettivi che mi hanno allontanata dagli esseri umani in generale; tuttavia,
nelle vicende narrate, sottolineo anche l’importanza dei valori e dei rapporti umani.
«Non mi preoccupo
di cosa sia o meno una poesia, di cosa sia un romanzo. Li scrivo e basta. I
casi sono due: o funzionano o non funzionano. Non sono preoccupato con: “Questa
è una poesia, questo è un romanzo, questa è una scarpa, questo è un guanto”. Lo
butto giù e questo è quanto. Io la penso così.»
(Ben
Pleasants, The Free Press Symposium: Conversations with Charles Bukowski, “Los
Angeles Free Press”, October 31-November 6, 1975, pp. 14-16.). Cosa ne pensi delle parole di Bukowski? Secondo te è più
importante quello che viene narrato (la storia) o come è scritta (il linguaggio
utilizzato) ?
Non sono d’accordo su quanto afferma
lo scrittore Bukowski. O scrivi una poesia o scrivi un romanzo. Chiaramente
sono l’ispirazione e la creatività che dettano il genere letterario. Nella
costruzione narrativa il linguaggio è molto importante: anche una storia
banale, a seconda del linguaggio utilizzato, può appassionare il lettore,
oppure indurlo a chiudere il libro.
«Il ruolo del
poeta è pressoché nullo … tristemente nullo … il poeta, per definizione, è un
mezzo uomo – un mollaccione, non è una persona reale, e non ha la forza di
guidare uomini veri in questioni di sangue e coraggio.» (Intervista ad Arnold Kaye, Charles
Bukowski Speaks Out, (“Literary Times”, Chicaco, vol 2, n. 4, March 1963, pp.
1-7). Tu sei scrittrice e poeta, cosa ne pensi
delle parole di Bukowski sui poeti suoi contemporanei, e forse anche sui poeti
di questo secolo? Qual è secondo te oggi il ruolo del poeta nella nostra
società contemporanea dell’Homo technologicus?
Il ruolo del poeta, per quanto mi
riguarda, è di fondamentale importanza nella società. È lungimirante ed è il termometro
intellettivo di un mondo dalle mille sfaccettature; è l’unico in grado di
comprendere e svelare la vera essenza di ciò che lo circonda. Poeta si nasce: è
una forza interiore che senti crescere; la sensibilità è al massimo livello e vedi
e senti oltre il confine prettamente umano. Il poeta è il viaggiatore
spirituale per eccellenza. Oggi la Poesia appartiene a pochi eletti. Il più
delle volte viene privata della sua immensa portata spirituale, per essere
sostituita, e di conseguenza sminuita, con delle forme espressive che non
appartengono alla Poesia.
Chi sono i tuoi
modelli, i tuoi autori preferiti, gli scrittori e i poeti che hai amato leggere
e che leggi ancora oggi?
Non ho modelli e non ho preferenze.
Leggo di tutto; dai libri alle riviste.
Se tu dovessi
consigliare ai nostri lettori tre libri e tre autori da leggere, chi
consiglieresti?
Libri consigliati: “L’uomo che
parlava con i lupi”. Storie e avventure della mia vita nel
branco, di Shaun Ellis, un uomo che ha rinunciato alle comodità,
alla famiglia e alla società per vivere con i lupi, diventando un membro del
branco. Una testimonianza straordinaria sul rapporto che è possibile instaurare
tra la Natura e le sue meravigliose creature che, ben salde alle proprie Leggi,
si rivelano l’àncora di salvezza per l’animo umano. “Nello sciame”.
Visioni del digitale di Byung-Chul Han, è un’analisi profonda del
soggetto umano che si è annullato rimanendo intrappolato nello sciame
digitale di individui anonimi e isolati, precipitando così nella condizione di essere
divorato da un pubblico che cannibalizza l’intimità e la privacy. “Le
losceme”. Quando la psicopatologia femminile dilaga nel web, di Elena
Piccinini.
Tre film, secondo
te, da vedere assolutamente?
Lettere da Iwo
Jima, un film di Clint Eastwood. È
la storia toccante dei soldati giapponesi che difesero la loro terra contro gli
invasori americani durante la Seconda Guerra Mondiale. Il pianista,
un film di Roman Polanski. Un film emozionante ed intenso, ove l’attore Adrien
Brody interpreta Wladyslaw Szpilman, un pianista di talento, ebreo
polacco che, dopo essere sfuggito alla deportazione, soffre la fame, la paura,
sperimentando tutte le sofferenze e le umiliazioni che la guerra porta con sé,
fino a quando un ufficiale tedesco, che ne riconosce il talento, lo aiuterà a
sopravvivere. Le voci di dentro, commedia teatrale di Eduardo
De Filippo, Regia teatrale di Toni Servillo. Sullo sfondo vi è
l’Italia uscita dalla guerra che ha portato nevrosi, disillusioni e caduta di
valori che contraddistinguono la società, con il conseguente abbrutimento
dell’uomo che ormai vede nel prossimo un suo nemico.
Elena Piccinini
Andrea Giostra