È un anno fortunato per Francesco Wolf, attore con esperienze in Teatro, al cinema e in televisione. Volto de Il Paradiso delle Signore, per via del personaggio di Franco Cecchi, l’uomo ha anche una società di produzione che porta anche in scena degli spettacoli dall’interesse culturale e sociale. Gli amanti delle soap lo ricorderanno senz’altro anche per il ruolo di Dario De Martini, lo psicopatico serial killer di Un Posto al Sole. L'abbiamo intervistato.
Ciao Francesco, com’è stata la tua esperienza a Il Paradiso delle Signore?
Ciao Francesco, com’è stata la tua esperienza a Il Paradiso delle Signore?
“Bellissima. Mi hanno accolto tutti nel migliore dei modi, anche perché si chiedevano che volto avesse Franco Cecchi, il personaggio che ho interpretato. La moglie Paola, interpretata da Elisa Cheli, lo nominava da due anni, ma nessuno l’aveva mai visto, tant’è che si chiedevano addirittura se esistesse. Ho instaurato un buon rapporto con tutti, il primo giorno di set era come essere all’interno di una grande festa. Lì ho ritrovato anche Marta Richeldi, che a Il Paradiso è Silvia Cattaneo. Stavamo facendo una tour teatrale insieme, dove lei prestava il volto alla mia fidanzata, prima che venisse presa nella soap. Ci siamo rincontrati ed è stato un piacere”.
C’è qualcosa che ti affascina dell’epoca in cui è ambientata la produzione di Rai Uno?
“Sicuramente gli anni ’60, da sempre portatori di un’eleganza innata, che a me piace tantissimo. Sono affascinato anche dal modo di comportarsi differente che aveva la gente dell’epoca. La sobrietà che li contraddistingueva, esattamente come le storie del Paradiso”.
Quando hai deciso di fare l’attore?
“La passione è nata in me nel periodo delle superiori; quando mi sono iscritto all’Università, esattamente a Scienze della Comunicazione, ho frequentato in contemporanea anche il Teatro Stabile del Veneto. Ho seguito questo doppio percorso. Per me era importante definire anche un mio percorso umano, e non soltanto quello dell’artista. Credo che la cultura, la conoscenza, ti aiuti anche a calarti meglio nei vari personaggi che un attore deve interpretare”.
So che sei fidanzato, giusto? Oltre a lei, quali sono le altre tue “passioni”?
“Sì, sono fidanzato. Per quanto riguarda le mie passioni, posso dirti che mi piace molto la fotografia. È un amore che ho ereditato da mio padre. Per un periodo sono anche stato indeciso; non sapevo insomma se fare l’attore o il fotografo, attività per cui ho frequentato anche dei corsi. Per il resto, mi piace sicuramente fare sport: dallo scii al tennis, passando per il basket, di cui sono addirittura un tifoso. Poi c’è la Milk, la mia società di produzione che ho fondato con gli amici Alberto Rossetto e Mario Struglia. Ci dedichiamo principalmente alla produzione audio, ma trattiamo anche spettacoli teatrali. L’ultimo è stato dedicato alla vita di Liliana Segre”.
Veniamo ai tuoi precedenti lavori… quali ricordi maggiormente?
“Sicuramente il serial killer Dario De Martino di Un Posto al Sole. Un nerd, a tratti inquietante, che ha affascinato molto il pubblico. In tanti, mi chiedono quando verrà liberato, visto che il personaggio non è morto, ma in galera. Di recente ho fatto anche parte del cast del film 18 regali, con protagonisti Edoardo Leo, Vittoria Puccini e Benedetta Porcarioli. Interpretavo la parte dello psicologo della Puccini. Storia molto bella, dove la donna - una volta scoperto di dover morire - ha deciso di fare regali alla figlia dal 1° al 18° anno di età, per farle sentire sempre la sua presenza. Ho anche un piccolo rimpianto: ero stato scritturato per un film con Pierce Brosnan, ma per problemi vari non è stato più girato. Da poco c’è stato anche un piccolo ruolo nella prima puntata di DOC – Nelle tue Mani, la fiction con Luca Argentero”.
Speri di trattenerti molto nel cast del Paradiso?
“Beh, perché no? Adesso non so dare una risposta, magari ci sarà la volontà di sviluppare il personaggio di Franco Cecchi, un uomo buono ma estremamente geloso della moglie Paola, di cui è innamoratissimo. Le produzioni adesso sono un po’ tutte un “work in progress” per via della situazione Coronavirus. Tutto dipenderà anche da quello. Anche io ho dovuto momentaneamente mettere da parte alcuni miei progetti. Speriamo che tutto si risolva, per il meglio, molto presto”.
C’è qualcosa che ti affascina dell’epoca in cui è ambientata la produzione di Rai Uno?
“Sicuramente gli anni ’60, da sempre portatori di un’eleganza innata, che a me piace tantissimo. Sono affascinato anche dal modo di comportarsi differente che aveva la gente dell’epoca. La sobrietà che li contraddistingueva, esattamente come le storie del Paradiso”.
Quando hai deciso di fare l’attore?
“La passione è nata in me nel periodo delle superiori; quando mi sono iscritto all’Università, esattamente a Scienze della Comunicazione, ho frequentato in contemporanea anche il Teatro Stabile del Veneto. Ho seguito questo doppio percorso. Per me era importante definire anche un mio percorso umano, e non soltanto quello dell’artista. Credo che la cultura, la conoscenza, ti aiuti anche a calarti meglio nei vari personaggi che un attore deve interpretare”.
So che sei fidanzato, giusto? Oltre a lei, quali sono le altre tue “passioni”?
“Sì, sono fidanzato. Per quanto riguarda le mie passioni, posso dirti che mi piace molto la fotografia. È un amore che ho ereditato da mio padre. Per un periodo sono anche stato indeciso; non sapevo insomma se fare l’attore o il fotografo, attività per cui ho frequentato anche dei corsi. Per il resto, mi piace sicuramente fare sport: dallo scii al tennis, passando per il basket, di cui sono addirittura un tifoso. Poi c’è la Milk, la mia società di produzione che ho fondato con gli amici Alberto Rossetto e Mario Struglia. Ci dedichiamo principalmente alla produzione audio, ma trattiamo anche spettacoli teatrali. L’ultimo è stato dedicato alla vita di Liliana Segre”.
Veniamo ai tuoi precedenti lavori… quali ricordi maggiormente?
“Sicuramente il serial killer Dario De Martino di Un Posto al Sole. Un nerd, a tratti inquietante, che ha affascinato molto il pubblico. In tanti, mi chiedono quando verrà liberato, visto che il personaggio non è morto, ma in galera. Di recente ho fatto anche parte del cast del film 18 regali, con protagonisti Edoardo Leo, Vittoria Puccini e Benedetta Porcarioli. Interpretavo la parte dello psicologo della Puccini. Storia molto bella, dove la donna - una volta scoperto di dover morire - ha deciso di fare regali alla figlia dal 1° al 18° anno di età, per farle sentire sempre la sua presenza. Ho anche un piccolo rimpianto: ero stato scritturato per un film con Pierce Brosnan, ma per problemi vari non è stato più girato. Da poco c’è stato anche un piccolo ruolo nella prima puntata di DOC – Nelle tue Mani, la fiction con Luca Argentero”.
Speri di trattenerti molto nel cast del Paradiso?
“Beh, perché no? Adesso non so dare una risposta, magari ci sarà la volontà di sviluppare il personaggio di Franco Cecchi, un uomo buono ma estremamente geloso della moglie Paola, di cui è innamoratissimo. Le produzioni adesso sono un po’ tutte un “work in progress” per via della situazione Coronavirus. Tutto dipenderà anche da quello. Anche io ho dovuto momentaneamente mettere da parte alcuni miei progetti. Speriamo che tutto si risolva, per il meglio, molto presto”.