Benedetta Raina a Fattitaliani: voglio cercare empatia negli altri attraverso la mia musica. L'intervista Canzonata

Dal 1° maggio sarà disponibile in rotazione radiofonica “Stata mai” (Noize Hills Records), il nuovo singolo di Benedetta Raina estratto da “Frammenti”, il suo EP d’esordio uscito il 28 aprile. Fattitaliani ha parlato con lei per L'intervista Canzonata.
Questo esordio è più il risultato di fatiche o di soddisfazioni?
Entrambe, ma forse più le prime. Le soddisfazioni stanno iniziando ad arrivare ma la strada è ancora lunga e spero di crescere molto come artista.
Come nasce artisticamente Benedetta Raina?
Come avida ascoltatrice, prima di tutto. Gli ascolti che ho fatto negli anni sono ciò che mi ha maturato di più artisticamente parlando, e anche tutto ciò che mi ha fatto venire voglia di fare questo bellissimo lavoro.
Quando hai avuto la convinzione che la tua passione potesse anche diventare un mestiere?
Come ho detto prima l’ispirazione è stata la chiave. Vedere chi ce l’ha fatta fa credere di potercela fare, e fortunatamente viviamo anche in un mondo che man mano si sta abituando all’idea che gli artisti lavorino, per davvero.
Con quali canzoni e riferimenti sei cresciuta e ti sei formata?
La musica pop-alternativa, ma anche quella del passato. Nirvana, Radiohead, Cure mi hanno fatto amare la musica di decenni che non ho vissuto. Twenty One Pilots, Billie Eilish e Lorde, invece mi hanno avvicinato alla scena alternativa moderna.
Giochiamo un po' coi titoli delle canzoni dell'ep: sono tutte "Frammenti" della tua personalità?
Certo, anche di personalità passate in cui non mi ritrovo più, è proprio questa la parte che mi piace di più. Sono fotografie, imperfette ma sincere ed immutabili nel tempo.
In quale luogo dove non sei "Stata mai" ti piacerebbe andare subito dopo il lockdown? Perché?
Credo che questo momento ci serva soprattutto per apprezzare quei posti che abbiamo visto migliaia di volte e abbiamo dato per scontati, ma sicuramente anche per riflettere sull’importanza di cogliere l’attimo e visitare quelle mete che non abbiamo mai avuto il coraggio di raggiungere, sia metaforicamente che realmente. Un posto che ho sempre voluto visitare è il Giappone, spero di poterlo vedere un giorno.
A che cosa o a che tipo di persone almeno una volta nella vita hai gridato/detto "Basta"?
Tante, troppe cose e persone, ma non me ne pento mai. Se qualcosa non va e non cambia, bisogna lasciare perdere e cambiare strada per fare un favore a sé stessi. Che siano luoghi o persone tossici il tempo è poco e per nulla scontato, non bisogna perderlo per paura o abitudine.
"Mi sveglio col caffè" è una condizione reale? Prima di sorseggiarne uno, come sei la mattina?
La mattina prima del caffè sono intrattabile, o piango o ti mando a quel paese, letteralmente. La canzone parla proprio della vulnerabilità di certe persone, me compresa, e di quanto prenderne atto sia un punto di partenza e un modo per accettarsi.
Invece "Non me ne frega se non ci vedo bene” è più una condizione d'animo?
È la canzone che più mi rappresenta, nonché la mia preferita. Avere ambizioni è un’arma a doppio taglio, perché dà spunti per migliorarsi sempre e puntare a qualcosa di sempre più grande ma al contempo può lasciare una disarmante insoddisfazione.

Che cosa ti auguri che il pubblico percepisca "Davvero" attraverso la tua musica e la tua voce?

Sincerità, in modo da riconoscersi. È il motivo per cui faccio tutto quello che faccio, voglio cercare empatia negli altri attraverso la mia musica. Per me gli artisti che ascolto sono stati, a volte, l’unica voce in grado di comprendermi. Pensare di poter essere quella voce per qualcuno, un giorno, non ha prezzo. Giovanni Zambito.
IL DISCO

Quante canzoni raccontano di amori e delusioni? Tantissime, forse la maggior parte. Perché quando soffriamo per la fine di un amore sentiamo forte e chiaro quel dolore, come fosse un proiettile dritto nel petto. Quando finisce un’amicizia, invece, si innesca una sofferenza più a lento rilascio, che pesa ogni giorno un po’ di più. “Stata mai” parla di come, coltellata dopo coltellata, si finisca per essere catapultati in rapporti tossici ed esasperati, in amicizie che tali non sono “state mai”.
Ecco come Benedetta Raina si pronuncia in merito al suo nuovo brano: «La delusione che ti provoca la fine di un’amicizia fa mettere in discussione prima di tutto te stessa, quando poi, ripensandoci, ti chiedi come hai fatto a screditarti per qualcuno che credevi amico. Una sorta di crisi d’identità».
“FRAMMENTI” (Noize Hills Records), EP d’esordio di Benedetta Raina, è una collezione musicale di piccole fotografie di vita, quella di un’adolescente frammentata: ne risulta un mosaico di esperienze personali nel quale ogni canzone è un “coccio” dello stesso vetro, irregolare e disordinato, ma sicuramente sincero. Tutte le canzoni sono state infatti scritte in distinti e distanti momenti, e rappresentano livelli di crescita e maturità molto diversi tra loro.
Di seguito la tracklist di “Frammenti”: “Basta”, “Stata mai”, “Mi sveglio col caffè”, “Davvero”, “Non me ne frega se non ci vedo bene”.
 
Biografia
Benedetta Raina è una cantautrice classe 2001 di Alessandria, collocabile nel panorama musicale dell’indie-pop italiano. Fin da piccola coltiva una grande passione per la musica e nei primi anni delle superiori inizia a scrivere i primi testi e a comporre le prime vere canzoni, prima in inglese e poi, più tardi, in italiano affrontando le tematiche di un’adolescente della generazione z, in bilico tra speranza e sconforto e alla continua ricerca di conferme negli altri. Alla fine del 2018 inizia a collaborare con l’etichetta Noize Hills Records e nel 2019 pubblica “Basta”, il suo singolo di debutto. La canzone nasce proprio come primo esperimento in italiano, come una pronta denuncia di sé, finalmente senza lo schermo di una lingua straniera. A dicembre 2019 esce in radio e in digitale il secondo singolo, “Davvero”. Il 28 aprile 2020 l’artista pubblica “Frammenti”, l’EP che segna il suo debutto e dal quale viene estratto il singolo “Stata mai”, in rotazione radiofonica dal 1° maggio.


Fattitaliani

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