Uscito tre giorni fa in radio, in digital download e sulle piattaforme streaming, “Meraviglia” (Rumore di zona / The Orchard) è il quinto singolo del cantautore romano Boreale, registrato e mixato allo StudioNero di Roma e prodotto da Marta Venturini.
"Una storia vissuta intensamente tra malinconia e stupore, scritta di getto e con tanta pancia, ammette. Quando la notte non prendi sonno e non riesci a chiudere occhio, quando pensi a tutte quelle cose che hai perso e a tutte quelle che ancora hai, quando pensi a quella rivoluzione che avevi messo in piedi perché eri convinto che avresti cambiato davvero tutto, quando quei sogni appesi ad un filo cadono giù, quando alla fine comunque la meraviglia è la cosa più vera che ti rimane e capisci che una rivoluzione ha senso solo se a farla si è insieme". Fattitaliani lo ha intervistato.
C'è un filo rosso che unisce "Meraviglia" ai precedenti singoli?
Beh sì, sicuramente il fatto che sono stati concepiti e scritti nello stesso periodo, ricordo che ero in tour con i Mary in June e iniziai a scrivere cose completamente nuove e con delle tematiche diverse rispetto al passato, stavo attraversando un periodo difficile sentimentalmente e quello che usciva fuori rispecchiava quello che stavo vivendo.
Quali sono le tre tappe che obiettivamente ti hanno artisticamente forgiato?
Sicuramente l’esperienza con la mia vecchia band, i Mary in June, è stata davvero fondamentale ed è stato un bel percorso di crescita, e in questo percorso ci sono stati degli incontri che mi hanno appunto forgiato, uno di questi è stato l’incontro con Giorgio Canali, ricordo ancora che mi prese da una parte alla fine di un nostro concerto e mi disse che voleva assolutamente produrre il prossimo disco, tutto questo condito da molteplici imprecazioni per mostrare tutto il suo entusiasmo in quel momento, e così è stato, alla fine abbiamo lavorato all’ultimo disco dei Mary in June prima che iniziassi il nuovo percorso con Boreale. Aver avuto la possibilità di entrare a contatto con un personaggio come lui mi ha dato davvero tanto, come mi ha lasciato davvero un bel ricordo la possibilità di girare un videoclip con Ennio Fantastichini, anche lì c’è stato un confronto con una persona davvero speciale e che aveva molto da insegnare. Un’altra tappa importante sono stati anche i vari concerti che ho fatto sempre insieme ai Mary in June in tutta Italia, mi hanno dato la possibilità di migliorarmi nel live e di entrare più in confidenza col pubblico, in ultimo non per importanza ma perché è avvenuto nell’ultimo periodo è stato aver incontrato Marta Venturini che ha prodotto i singoli che sono usciti in questi mesi e lavorerà anche su tutto il disco, confrontarmi con lei mi ha fatto crescere dal punto di vista compositivo del pezzo.
Quali emozioni e timori accompagnano ogni nuova uscita?
A parte la gastrite e la dermatite i timori provo a metterli da parte, sono più emozionato diciamo e ogni volta mi sembra di lasciar andare un pezzo di me.
Con quali riferimenti musicali sei cresciuto?
Ci sono vari artisti che hanno caratterizzato il mio modo di scrivere o che comunque mi hanno sempre affascinato, uno su tutti è Lucio Dalla che ascolto da quando ero bambino, ma anche molti altri cantautori italiani che ascolto tuttora da De André, a Rino Gaetano, a Venditti, a Gaber, poi c’è tutto quel mondo un po' più elettronico e non che riguarda band come i Tame Impala, Alt-J, James Blake, Bon Iver, Coldplay, LCD Soundsystem, Apparat, Drake, Salmo, Brunori etc etc.
Un'esperienza che ti piacerebbe vivere come cantautore?
Mi piacerebbe poter duettare con Brunori o con Fulminacci, avrei detto Lucio Dalla ma mi sembra evidente che non ho fatto in tempo (sorride).
I singoli faranno parte di un prossimo cd?
Sì, come dicevo prima stiamo lavorando insieme a Marta Venturini per completare il disco che conterrà 12 brani, e saranno dodici hit. Giovanni Zambito.
Biografia
Boreale è Alessandro Morini, un cantautore sui generis dalle spiccate caratteristiche contrapposte ma mai contraddittorie. In una perpetua mischia, convivono in lui un passato punk e un pop che vede in questo progetto l’alba di un nuovo inizio. Boreale non vuole raccontare viaggi lunghissimi e infiniti nelle terre del Nord, non racconta né trae ispirazione dalla prima volta di fronte all’Aurora Boreale. Non vuole nulla di tutto questo. Boreale è la brezza di un immaginario che si porta con sé il nome stesso; è colori pastello sparati; è le sue stesse ultime tre lettere che racchiudono e ricoprono la personificazione umana di Alessandro in sé. Un nuovo modo di scrivere e vivere la musica, molto più intimo e personale: ispirandosi a un vissuto racchiuso nel cassetto, Alessandro veste il suo nuovo progetto solista di sfumature tenui e video dai toni scuri e saturati. Racconta storie malinconiche di un travagliato vissuto mescolandolo a caustiche ironie. A maggio del 2019 esce il singolo di debutto “Maggio Novantasei”, seguito dai singoli “Maremoto” (agosto 2019), “Niente” (settembre 2019), “Kilometri” (dicembre 2019) e “Meraviglia” (marzo 2020).