Potrebbe
aver senso introdurre la possibilità di concordare rapidamente e
secondo un modulo predeterminato la riduzione dei canoni commerciali
nelle zone calde durante l'emergenza? Può avere senso una idea del
genere?
A
causa delle inevitabili gravi ripercussioni che il coronavirus
porterà al commercio, per evitare il fallimento di molte attività
avanziamo l'idea di proporre al Governo l'emissione immediata di un
decreto legge attraverso cui, semplificando la procedura burocratica
al massimo, sia permesso a locatori e conduttori, ovviamente con il
consenso di entrambi di concordare la riduzione del canone di un
terzo, di metà o addirittura di due terzi, per un periodo limitato,
prorogabile e limitato ovviamente all'emergenza; è un'idea che
probabilmente non piacerà a molti proprietari ma prima di rigettarla
in toto, consideriamo che questo permetterebbe a molti commercianti di
non fallire, di continuare a pagare il canone seppur ridotto e di
mantenere in piedi un'attività che gira al minimo, di non licenziare
se ci sono dipendenti e permetterebbe ai proprietari di
salvaguardare un introito, seppur ridotto e di evitare una eventuale morosità e di avere successivamente il locale sfitto per lungo tempo. Ovviamente starebbe alla
libertà dei proprietari valutare se è conveniente per loro
accettare questa riduzione e se è una proposta giustificata dalla situazione.
- Ovviamente la riduzione consensuale è possibile già con la vigente normativa ma riteniamo che sarebbe utile nella normativa prevedere un modello
predeterminato, semplicemente da compilare, da sottoscrivere e da
consegnare al registro: questo permetterebbe alle parti di agire
senza i costi di un legale, e darebbe la certezza di non incappare in
problematiche formali successive. Ovviamente bisogna anche pensare uno sgravio fiscale per i proprietari che eventualmente aderiscano.
-
Pensiamo a una riduzione predeterminata a tre possibilità
(1/3,1/2,2/3) per semplificare le trattative fra le parti: una
decisione rapida potrebbe permettere di salvaguardare gli interessi
di entrambe le parti, ma ovviamente si può anche valutare di lasciare libertà alle parti di ridurre "fino ad un massimo di....".
G.C.