Musical, grande successo per “La fabbrica dei sogni” con Sal da Vinci. La recensione

Grande successo di pubblico per il nuovo spettacolo del cantautore napoletano Sal da Vinci, figlio d’arte (di Mario da Vinci) e padre d’arte (con lui in scena c’è sempre anche il figlio Francesco da Vinci) intitolato “La fabbrica dei sogni”, il cui slogan è “Io non credo nei sogni, vivo nei sogni”.

Come annunciato dal protagonista, essendo questo un musical scritto e allestito in stile americano, lo show inizia ogni sera già all’esterno del Teatro Augusteo di Napoli, dove lo spettacolo resterà in cartellone ancora fino al prossimo 12 gennaio, quando alcuni personaggi improbabili accolgono il pubblico con canzoni e movenze fiabesche… fino ad accompagnare gli ospiti ad accomodarsi in sala, come in Inghilterra e in Francia già si fa.
La fabbrica dei sogni è rappresentata da un vecchio manicomio abbandonato e fatiscente ancora abitato, però, da oltre una trentina di “pazzi”, capitanati dall’artista sognatore Salvatore, che soffre per amore e non ha intenzione di misurarsi con il mondo esterno, almeno fin quando non avrà ripreso possesso della sua anima, donata all’amore della sua vita che, in quel posto in cui vivono da sempre, ancora riesce a vedere e a sentire nonostante la sua presenza non sia reale.
Ieri sera in prima fila c’era nel pubblico anche un altro grande personaggio napoletano, Fabio Cannavaro, ex calciatore molto amato nel capoluogo partenopeo, che è salito sul paco a fine spettacolo, poco dopo le presentazioni di rito da parte del padrone di casa, che ha molto creduto in questo spettacolo, che narra di un progetto folle accompagnato da bellissimi momenti di danza, acrobazie e canzoni dolcissime, cioè quello di trasformare un vecchio ospedale psichiatrico in un teatro che ospiti un vero spettacolo, portato in scena proprio dagli “ospiti” di quel vecchio manicomio: i “pazzi”. Perché i pazzi non credono nei sogni, i pazzi vivono nei sogni…
in un teatro anziché in una casa di accoglienza per immigrati, come previsto. Questo finale fiabesco è possibile dall’arrivo in scena del carabiniere interpretato da  Ciro Villano, co-autore dello spettacolo insieme a Sal da Vinci, che si lascia coinvolgere dall’anima sognatrice del suo ex compagno di scuola e boicotta il suo capitano, incaricato di demolire il palazzo abitato dai “matti”. 
Altro ruolo fondamentale è quello della bravissima Fatima Trotta, segretamente innamorata del cantautore oramai dimenticato dal mondo, che dopo tanto tempo riuscirà a fargli dimenticare il fantasma del suo vecchio amore, riconnettendolo alla realtà e facendogli vivere una nuova vita.  
Questo progetto inorgoglisce molto Sal da Vinci, perché è riuscito a mettere insieme quasi sessanta attori, di cui fanno parte una trentina di ragazzi dell’Accademia del teatro Cilea, che co-produce lo spettacolo, con Nando Mormone - direttore artistico del Cilea di Napoli.
Roberta Mazzacane

Fattitaliani

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