Musica, Christian Frosio a Fattitaliani: l'artista ha un ruolo di responsabilità molto forte. L'intervista Canzonata

Fattitaliani
Mille Direzioni è il primo album del giovane Christian Frosio, in uscita venerdì 10 gennaio (video).
Si compone di 8 brani diversi tra loro. I testi affrontano tematiche esistenziali legate all'abbandono (sia di chi parte e sia di chi resta), al tempo che scorre, alla condizione di solitudine. Le atmosfere oniriche e la sfera immaginativa delle musiche e dei testi (intese come esperienza di speranza salvifica), permeano l'aspetto nostalgico delle canzoni che, seppur legate a tematiche di sofferenza e solitudine, nel cantato e nelle scelte sonore non vogliono restare confinate ad un senso di impotenza, ma al contrario sono protese alla volontà di reagire. Sui titoli che compongono l'album Fattitaliani ha interpellato Christian Frosio per "L'intervista Canzonata".
Chi sono le "Anime leggere"? chi potrebbero essere?
Le "Anime Leggere" siamo noi, la caducità delle nostre esistenze inserite nello scorrere del tempo. E' l'Uomo inteso in senso lato ma anche tutte le cose attorno, il macro e il micro cosmo.
Quando "Apri la finestra" dalla tua stanza cosa vedi, cosa immagini?
Immagino sempre qualcosa che va oltre ciò che vedo, qualcosa che è speranza e volontà di superamento. Aprire la finestra è come creare immediatamente una connessione tra il fuori e il dentro, ed è quello che cerco di stabilire anche nelle mie canzoni attraverso una "presa di coscienza creativa" su ciò che osservo.
Questo è il tuo primo disco: all'inizio quanto "Distante" ti sembrava questa meta da raggiungere? Cosa provi?
E' stata una meta difficile da raggiungere, ma ero sicuro che prima o poi ci sarei arrivato. Per affrontare al meglio il percorso mi sono sempre detto che era come andare in montagna: meglio non guardare la cima e camminare passo dopo passo a testa bassa. In questo senso ho lavorato con pazienza e calma per riuscire a raggiungere un risultato di cui sono molto soddisfatto. Se mi guardo indietro, vedo che di strada ne è stata fatta parecchia e quasi mi sembra inverosimile. Nel mio caso poi, curando da solo tutti gli arrangiamenti oltre la scrittura dei brani, c'è stato un doppio lavoro. Ora mi godo il momento del traguardo che è già comunque una nuova partenza.
Che cosa rende un luogo, un posto, una dimensione "La nostra casa" dove vivere e stare bene?
Il conforto delle persone o dell'ambiente intorno ma anche di te stesso verso te stesso, che può realizzarsi quando si ha la possibilità di esprimere la propria natura, ciò a cui ci sentiamo di appartenere realmente. Possono essere tante cose: il lavoro, uno sport, scrivere canzoni...ognuno ha la sua strada, e il suo luogo, o i suoi luoghi.
"Anche se è Natale" molta gente prova tristezza, solitudine, rabbia: tu che rapporto hai con queste festività? con quello che rappresenta?
Ho un rapporto contrastante con il Natale, come con molte altre cose del resto. Da un lato è una ricorrenza che mi coinvolge poco (se metto distrattamente un addobbo in casa poi me lo dimentico fino all'estate), dall'altro lato una volta che è trascorso ho un ricordo bello e nostalgico dei momenti passati con le persone a me care. Quindi a conti fatti, è sempre un momento positivo perché crea dei ricordi. Del Natale non mi piace sicuramente l'aspetto compulsivo del consumismo a tutti i costi.
Decidere di fare l'artista non è un po' come "Giocare col vuoto”?
È una domanda con tante premesse e si possono dare quindi tante risposte.
Ti risponderò dal punto di vista dell'utilità dell’Arte.
Ti dico subito che secondo me no.
È vero che l'artista ha a che fare con qualcosa di non tangibile perché legato al suo sentire e alla sfera immaginativa.
Ma ha anche un ruolo di responsabilità molto forte, per cui nel momento in cui realizza una qualsiasi opera, consegna agli altri un qualcosa e a questo qualcosa viene attribuito un valore che può cambiare da fruitore a fruitore.
Per canto mio, attribuendo un valore molto forte all'Arte, credo nella sua utilità e nella capacità di contribuire a realizzare nella persona spirito critico e conoscenza, intesa come capacità di intraprendere percorsi emozionali o mentali diversi
Sin da giovanissimo, pensavi a questa strada o la tua mente andava in "Mille direzioni" in termini di progetto e ideali?
Come tutti i bambini da piccolo hai tante fasi passeggere, ma ti posso dire che da adolescente, nel momento in cui ho iniziato a scrivere canzoni, ho capito che questa era la strada che mi realizzava a pieno. Se non ci fosse stata la scrittura, non mi sarei mai sognato di fare musica. Sono le canzoni che mi hanno scelto, non le ho scelte io, e lo dico senza presunzione.
Ho fatto molti altri lavori (legati alla musica e non solo), ma il richiamo a questa natura cantautorale è stato sempre presente e forte.
Una volta intrapresa la strada della musica, hai detto a te stesso "Guarderò lontano"? in che senso?
Nel senso che questa scelta, che cerco di portare avanti con sincerità e onesta, spesso è stata conflttuale con le situazioni intorno. Proprio come dice la canzone "Guarderò Lontano", il rischio serio è di scontrarsi con una serie di sovrastrutture sociali e relazionali e di ritrovarsi isolati. La musica non ti concede mezzi termini. 
Guardare lontano significa guardare alla realizzazione di se stessi, forse l'unica chiave per essere non dico felici, ma in armonia con la propria natura di uomo. Ognuno ha un suo percorso: a volte intraprenderlo può costare molte rinunce. Giovanni Zambito.

Christian Frosio è un cantautore bergamasco e suona chitarra, basso, pianoforte e tastiere. 
Dopo l'esperienza maturata in qualità di chitarrista e cantante in diverse cover band rock, inaugura il suo progetto "Mille Direzioni" (titolo omonimo del primo album). Con il primo videoclip è finalista “Experimental, Dance & Music Film Festival” di Toronto e "Biella Music Festival”, mentre con il secondo viene nominato tra i Best Music Video al Prisma Independent Rome Film Awards.

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