Fattitaliani Intervista Lusya, la Cameron Diaz italiana: quando canto cerco di trasmettere le mie emozioni al pubblico

di Laura Gorini - Io non recito mai quando canto, anzi cerco di trasmettere le mie emozioni al pubblico che mi sta ascoltando.

Ha di recente ottenuto grandissimi consensi sia di pubblico che di critica, durante un suo splendido concerto in Australia, la bellissima e talentuosa interprete Claudia Spitoni, in arte Lusya, paragonata, a buona ragione, per la sua somiglianza fisica, alla splendida Cameron Diaz, che tra l'altro, reputa una bravissima attrice. Con la valigia sempre in mano e con svariati live da preparare e con nel curriculum numerose apparizione televisive, ha comunque trovato il tempo per lavorare a nuovi brani, che andranno a comporre il suo secondo e attesissimo album, che uscirà a dieci anni di distanza da Elettrica, il suo primo full lenght ufficiale.

Claudia, presentati ai nostri lettori. Perché hai scelto un nome d'arte?
Intanto saluto con affetto i tanti lettori di Fattitaliani.it e proseguo nel dire che il mio nome d’arte è in verità  il mio secondo nome: difatti io mi chiamo Claudia, Lusya,  Maria. A mia madre piaceva molto e così ho deciso di sceglierlo insieme alla mia produzione e devo dire che ha avuto un notevole riscontro dal momento che  incuriosisce davvero tutti!

Sei una cantante e una bellissima giovane donna. La bellezza è stata un ostacolo o un fattore aggiuntivo importante per la tua carriera e nella vita in generale?
Beh, intanto grazie per il complimento! La bellezza non è mai un ostacolo, sarei alquanto ipocrita se dicessi il contrario! Tuttavia può diventarlo se si punta solo in essa. Poi, ovviamente, ognuno di noi fa le proprie scelte. C'è anche da dire che oggigiorno si senta molto – e forse eccessivamente – la necessità di farsi notare a tutti i costi, esibendo solo l'aspetto esteriore, puntando pertanto esclusivamente all'apparenza sia nei vari Social Network che in TV. Tuttavia sono assolutamente d’accordo a curare la propria immagine e anche a metterla in risalto, ma non di puntare solo su di essa. È sbagliato e assolutamente limitato, o meglio limitante.

Non per nulla sei considerata, a buona ragione, la Cameron Diaz Italiana. Che cosa ami e in particolar apprezzi di questa attrice?
E' vero, mi dicono spesso che le assomiglio. E anche in occasione del mio recente concerto in Australia, dove ho riscontrato molto successo, me lo facevano presente. Ovviamente sono molto contenta di questa somiglianza, anche se io sono una cantante e lei un’attrice. Per altro un'attrice molto in gamba, oltre che solare, brillante, divertente e, naturalmente, anche molto bella.

A proposito, hai mai pensato di studiare recitazione?
A dir la verità no, ma a volte ho come la sensazione che vorrei provarci, come se la mia testa mi spingesse verso quella strada, senza tuttavia, farmi perdere quella della musica, che rimane sempre e comunque la principale. Solo che, come in tutte le materie artistiche, niente nasce per caso: insomma, bisogna trovare l’occasione giusta, ma, come si suol dire, mai dire mai nella vita!

Si può dire che un interprete canoro, in qualche maniera, stia recitando quando canta?
Per quanto mi riguarda la risposta è no: io non recito mai quando canto, anzi cerco di trasmettere le mie emozioni al pubblico che mi sta ascoltando.

Tu come riesci a immedesimarti nelle parole e nelle storie che ti scrivono altri?
Di solito il brano che fa scattare “la molla” per poi cantarlo al meglio deve possedere un significato molto forte nel testo, quindi possedere “quel qualcosa” che mi colpisce e che mi fa i venire i brividi e che, forse, descrive un pochino qualche mia sofferenza o qualche mia gioia. E, proprio in quel caso, riesco ad “entrarci” totalmente. Poi, a seguire, la scelta dell’arrangiamento e tutto il resto!

Tra l'altro tu hai ottenuto grandissimi consensi, sia di pubblico che di critica, all'estero. Quanto è importante riuscire a comunicare i propri sentimenti cantando, quando lo si fa in una lingua straniera?
Sicuramente ti riferisci al  singolo in francese Vivre L’Amour. Devo dire che all’inizio, essendo la mia prima esperienza discografica all’estero e, appunto, in lingua francese, avevo qualche perplessità in merito. Però sai, io sono una persona molto istintiva e anche molto emotiva, quindi tendo a lasciare libere le mie emozioni ed è il cuore che canta. Ed è per questo motivo che posso dire che è sempre e comunque un successo!

E che effetto ti ha fatto tutto questo successo fuori dalla tua Patria?
Sono veramente tanto orgogliosa e serena soprattutto perché le persone che mi hanno accolto lo hanno fatto in una maniera naturale e sincera, apprezzando praticamente tutto di me.
Fattitaliani

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