Proscenio, Jacopo Bezzi a Fattitaliani: il giudizio del pubblico è quello a cui tengo di più. L'intervista

Fino al 29 dicembre le atmosfere del “giallo” invadono lo Spazio 18b con “ASSASSINO A CASA CHRISTIE” di Jacopo Bezzi, diretto da Massimo Roberto Beato. Fattitaliani ha intervistato l'autore per la rubrica Proscenio.
"Assassinio a casa Christie" in che cosa si contraddistingue rispetto ad altri suoi testi?
Il genere “giallo” a teatro è poco esplorato se non da compagnie esperte nel settore e che si occupano esclusivamente del genere (vd. Stabile del Giallo a Roma). La nostra compagnia si cimenta in questo ambito dal 2012 avendo dato vita ad un testo inedito “Il quaderno perduto di Agatha Christie”. Anche in quest’ultimo la figura delle scrittrice ricorre ampiamente; si parte dall’assunto iniziale che la grande giallista si sia ispirata ad un personaggio realmente esistito per inventare la figura di Hercule Poirot.
Com'è avvenuto il suo primo approccio al teatro? Racconti...
Fin da bambino adoravo le recite scolastiche dove mia madre era spesso “regista” e mio padre scenografo. Ho amato il teatro in tutte le sue forme, poi ho deciso di laurearmi in DAMS con il M° Pagliaro con una tesi sull’Accademia “Silvio d’Amico”, dove sono entrato come regista l’anno dopo. 
Quando scrive un testo nuovo può capitare che i volti dei personaggi prendano man mano la fisionomia di attrici e attori precisi?
Quasi sempre, avendo una compagnia stabile (La Compagnia dei Masnadieri nda), il testo nasce già con l’idea di volti e caratteri degli attori con cui lavoriamo, in questo caso la scelta è ricaduta su tre brave attrici molto diverse tra di loro alle quali ho assegnato dei personaggi divertenti e molto particolari: due sorelle aristocratiche e una governante spagnola.
Per un autore teatrale qual è il più grande timore quando la regia è firmata da un'altra persona?
In questo caso particolare la compagnia lavora insieme e non vi è quasi mai conflitto o dissonanza tra lavoro sul testo e messinscena. Ci si affida e si collabora alla riuscita e all’adempimento di quanto nel testo l’autore ha delineato. Quasi sempre il lavoro di regia è un arricchimento e un completamento in vista della “messa in vita” sulla scena.
Quanto è d'accordo con la seguente citazione e perché: "il teatro: inventare l’uomo e metterlo su un palcoscenico" di  Roberto Vecchioni? 
Mi trova d’accordo questa affermazione del “professore”. Dopotutto un attore si reinventa per opera sua o per mano del regista ogniqualvolta entra in scena. Ogni sera è un’esperienza nuova e diversa.
Il suo aforisma preferito sul teatro... o uno suo personale...
Nel teatro la parola vive di una doppia gloria, mai essa è così glorificata. E perché? Perché essa è, insieme, scritta e pronunciata. È scritta, come la parola di Omero, ma insieme è pronunciata come le parole che si scambiano tra loro due uomini al lavoro, o una masnada di ragazzi, o le ragazze al lavatoio, o le donne al mercato - come le povere parole insomma che si dicono ogni giorno, e volano via con la vita. (Pier Paolo Pasolini) 
Assiste sempre alla prima assoluta di un suo lavoro ? 
Sì, mi accade sempre anche perché da tre anni la nostra compagnia ha un luogo, un teatro dove rappresentare i propri lavori e ospitarne di nuovi (Teatro Sapzio 18B nda). In questo caso specifico di Assassinio a Casa Christie mi trovo in veste di autore e di attore, inevitabilmente vi assito anche se dall’interno stavolta.
L'ultimo spettacolo visto a teatro? 
For Once, di Tim Price all’interno della rassegna TREND a cura di Rodolfo di Giammarco, un testo semplice nella sua complessità di vita e di emozioni, di contraddizioni umane, di una semplice famiglia sconvolta da una tragedia. Pregevole il lavoro degli attori  e del regista.
Degli attori del passato chi vorrebbe come protagonisti ideali di un suo spettacolo? 
Mariangela Melato, immensa e tragica, comica e delicata, a tratti impalpabile. Romolo Valli, per strapparlo al destino che lo ha voluto lontano dalle scene troppo presto.
Il miglior testo teatrale in assoluto qual è per lei?
Tanti testi, immensi e non hanno un pezzo del mio cuore e della mia vita. In assoluto l’Orestiade di Eschilo e i Giganti della Montagna di Pirandello. Mito e tragedia, teatro.   
La migliore critica che vorrebbe ricevere?
La critica oggi merita un capitolo a parte. Conosco tanti amici che vengono a recensire gli spettacoli per testate stampate o on-line, li apprezzo e li ringrazio. Ma il giudizio del pubblico è quello a cui tengo di più, l’emozione che ricevono o la scossa che portano a casa, che magari ha bisogno di tempo per sedimentarsi.
La peggiore critica che non vorrebbe mai ricevere?
Di non aver saputo raccontare bene una storia.
C'è un passaggio, una scena che potrebbe sintetizzare lo spirito e il significato di "Assassinio a casa Christie"? 
Amico mio, per carità, dica qualcosa! Dimostri che l'impossibile può essere possibile. L'impossibile non può essere accaduto; quindi l'impossibile deve essere possibile, nonostante le apparenze… dobbiamo mettere in moto le nostre celluline grigie mon ami. Giovanni Zambito.
Foto di Manuela Giusto
LO SPETTACOLO
E se la regina del giallo Agatha Christie si fosse ispirata ad un personaggio reale per dare vita al suo più celebre investigatore privato, Hercule Poirot? Stravagante e arguto, grassoccio e con inconfondibili mustacchi, Monsieur Poisson, questo il vero nome del suo amico e detective, si trova - suo malgrado-  coinvolto in un misterioso delitto tutto al femminile, consumatosi a Winterbrook House, la celebre dimora londinese della scrittrice Agatha Christie la sera della vigilia di Natale del 1938. La vittima un anziano patriarca con molti segreti, i sospettati, un uomo misterioso, due figlie  ed una governante spagnola, faranno da cornice ad un caso delicato e intricato, un omicidio insolubile, consumatosi davanti al fuoco di un camino in una camera chiusa dall’interno. Avvincenti colpi di scena porteranno lo spettatore in un mondo di suspense e mistero dal sapore inconfondibilmente giallo.
Dal martedì al sabato ore 21.00, mercoledì e domenica ore 18.00
Jacopo Bezzi, regista, attore e autore.
Laureato con lode in Istituzioni di Regia presso la facoltà di Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo dell'Università di Tor Vergata col M° Walter Pagliaro, nel 2005 viene ammesso all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica "Silvio d'Amico", dove si diploma in regia nel 2008 con lo spettacolo I bambini di sale di H. Galindo. Nel 2007 fonda una compagnia teatrale con collega attore e regista Massimo Roberto Beato – La Compagnia dei Masnadieri – composta da giovani attori e registi, provenienti per la maggior parte dalle file dell’Accademia “Silvio D’Amico”, che sviluppano un proprio percorso professionale basato su un repertorio originale e su uno spirito di ricerca comune verso la nuova drammaturgia e i nuovi linguaggi della messa in scena. Dal 2010 collabora con RAI Educational in qualità di acting coach, curando, tra i tanti, l’allestimento televisivo di Carnezzeria di Emma Dante, per la regia televisiva di S. Vanadia e la serie tv Disordini in collaborazione con l’ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma. Dirige il Teatro Spazio 18B a Roma.
ASSASSINIO A CASA CHRISTIE
di Jacopo Bezzi
regia Massimo Roberto Beato
regista assistente Elisa Rocca
con Jacopo Bezzi, Sofia Chiappini, Gaia Petronio, Veronica Rivolta
Musiche originali Giorgio Stefanori
Luci e  fonica Ferrante Cavazzuti
Una produzione La Compagnia dei Masnadieri

DAL 10 AL 22 E DAL 26 AL 29 DICEMBRE
CON SERATA SPECIALE CAPODANNO 31 DICEMBRE DOPPIA REPLICA ORE 19.00 con aperitivo E ORE 21.30 con cena buffet
Fattitaliani

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