di Laura Gorini - Essere
“un artigiano delle parole” è un lavoro meraviglioso, ma
difficile al contempo e che ti lascia poco tempo se lo fai con
professionalità.
È
un vero vulcano Valentina Cristiani. Non c'è che dire! Il
primo febbraio 2018 è uscito il suo e-book intitolato “Calciatori?
No, grazie!”che dall’estate 2019 è presente anche in formato
cartaceo. È co-conduttrice della trasmissione sportiva
4-4-2 in
onda sul circuito Bolognese di 7 Gold tutti i lunedì sera, nonché
opinionista per Sportitalia e TV Parma e giornalista della Gazzetta
di Parma
e de La
Nuova Ferrara.
Ultimamente poi l’abbiamo vista impegnata in varie ospitate
televisive anche sui canali di “mamma” Rai. Da La
Domenica
Sportiva
a La
vita in diretta dove
ha partecipato sostenendo le sue tesi dalle quali nasce il libro,
fino a dare vita un dibattito sulla vita di coppia dei calciatori. Fattitaliani l'ha intervistata.
Valentina,
presentati ai nostri lettori con pregi, vizi e virtù...
Non
è mai facile cambiare la prospettiva e mettersi nei panni
dell’intervistato, ma farò del mio meglio! Sognatrice, testarda,
determinata, sono questi gli aggettivi che parlano di me. Un giusto
mix tra pregi e difetti (sorride). La timidezza, inoltre, è un
tratto della mia personalità che, dopo aver letto “Shrinking
Violets: The Secret Life of Shyness”, non desidero cancellare.
Difatti secondo lo scrittore americano Joe Moran, le persone che
osservano molto di solito sono timide. Possiedono poi una forte
capacità di capire profondamente le situazioni, la
psicologia umana e conoscono meglio i codici di comunicazione. Vizi e
virtù? Semplicemente leggere, informarmi e scrivere, ad ogni ora del
giorno e della notte. E poi reinventarmi!
Un
anno e mezzo fa, compatibilmente al lavoro giornalistico, ho
realizzato il sogno di scrivere il mio primo libro, quale
“Calciatori? No, grazie!”. Spero, nel mio piccolo, di riuscire a
trasmettere l’amore per la lettura. Un incontro, quello con la
scrittura per quanto mi riguarda, nato ai tempi della scuola quando
avevo già in testa quello che sarebbe divenuto il mio futuro
lavorativo.
Sei
indubbiamente una bellissima donna... La bellezza è stata d'aiuto
nel tuo mestiere o talora ha rappresentato anche una sorta di tallone
d' Achille?
La
bellezza è un bel biglietto da visita, ma deve essere arricchito
dallo studio, dalla competenza e dalla determinazione. Senza mai
perdere l’umiltà. Non è mai un ostacolo la bellezza, ma da sola
non basta se si sceglie la professione giornalistica.
Ma
esiste ancora nelle mente di alcuni uomini il cliché bella, dunque
oca?
Esiste,
ma riguarda solo chi si ferma in superficie.
A
proposito, in che cosa risiede secondo te la bellezza in una persona
e più in linea generale come la definiresti?
La
bellezza è un'esperienza soggettiva, impossibile pertanto darne una
definizione univoca valida anche per la percezione altrui del bello.
Tuttavia per me la bellezza è ciò che emoziona; quella esteriore è
piacevole a vedersi, mentre quella interiore ti conquista. La
bellezza è poi una infinità di cose, ma soprattutto semplicità.
E
nel tuo lavoro, dove la trovi maggiormente?
È il giornalismo, bellezza! E lo è nelle sue molteplici
sfaccettature. Ogni giorno è una storia - diversa ed intrigante - da
raccontare. La bellezza di essere “artigiani delle parole”,
svolgendo questa professione quotidianamente con cura, precisione,
inventiva. È un lavoro meraviglioso, ma difficile al contempo e
che ti lascia poco tempo, se lo si fa con professionalità.
Sii
sincera: non hai mai pensato di mollare tutto e di cambiare mestiere?
Mollare
no, reinventarmi magari sì. Da qui anche la nascita del mio libro
“Calciatori? No,grazie!”, pubblicato dalla Panesi Edizioni lo
scorso anno, prima in versione e-book, ora anche cartacea che mi sta
dando grandi soddisfazioni.
E
vista la tua bellezza, di lavorare nel mondo della Moda?
Ho
intervistato diverse stiliste, modelle, miss, etc. Diciamo che il mio
mondo è quello con il registratorino in mano, senza dubbio! Poi,
grazie al mio lavoro televisivo, ho la fortuna ed il privilegio di
indossare abiti di scena da favola con cui faccio scatti nel
prediretta. Questo mi ha permesso di conoscere persone meravigliose,
tra tutte sicuramente la dolcissima Katia di Monnalizà.
A
proposito, che rapporto hai con il mondo del fashion? Come si può
convivere bene con esso?
Il
mondo del fashion mi affascina da sempre. Seguo la moda
personalizzandola al mio stile. Non riesco ad indossare un capo in
cui non mi sento perfettamente a mio agio, che non valorizza né me,
né il brand.
Tale
mondo, così come quello dello spettacolo, televisivo in primis, da
molti anni è strettamente collegato con quello sportivo... Credi che
lustrini e gossip possano in qualche maniera rovinare lo sport?
I
calciatori, ma direi gli sportivi in generale, sono i nuovi
influencer con la loro immagine sempre presente sui social, nei
giornali, nelle pubblicità e in tv. Tra eleganza e originalità gli
sportivi sono i nuovi modelli di ispirazione per i giovani e non
solo. Non lo rovinano se “il tutto” viene fatto con il giusto
dosaggio e la giusta intelligenza.
Lo
sportivo di oggi è un po' troppo personaggio, secondo te?
Sì,
ma fa parte del gioco. I social ormai hanno contagiato tutti. I tempi
stanno andando avanti e bisogna adeguarsi tra pro e contro.
Tu
che ne conosci molti per lavoro, ne hai mai incontrato qualcuno che
si è comportato più da vip che da sportivo?
Ovviamente
sì, ma è anche il fascino di questo mestiere. Pensa che noia se
fossero tutti uguali, no?
Tra
l'altro il tuo e-book “Calciatori? No,grazie!” vede protagonista
una ragazza della porta accanto che si innamora, guarda caso, di un
calciatore... È per caso autobiografico? Che cosa c'è di te in
questo testo?
Pubblicare
un libro è da sempre stato uno dei miei sogni nel cassetto e
ringrazio l’editrice Annalisa Panesi della Panesi Edizioni per
averlo reso realtà. “Calciatori? No, grazie!” è nato da
una emozione che mi è scattata dalle interviste ai calciatori ospiti
nella trasmissione “442” che co-conduco a Bologna, seguendo le
partite al Dall’Ara, al Ferraris, a San Siro, ect la domenica e
vedendo in tribuna le wags, successivamente intervistandole per
settimanali, periodici e portali. Dalle interviste mi si è aperto un
mondo curioso e inaspettato. Quale? Il mondo per l'appunto visto
dalla prospettiva della wags, ovvero la compagna del calciatore. Dal
titolo si evince la trama del romanzo: non scendere a compromessi
(accettare tradimenti, rinunciare alla propria carriera, ai propri
affetti, ecc) per una vita col calciatore del cuore. Essere
consapevoli delle rinunce che questa vita, dai più considerata solo
agiata, può comportare: sempre con la valigia in mano, anche due
volte in una stagione, lontano dagli affetti e dagli amici di una
vita, spesso sole… Perché i soldi possono comprare tutti i beni
materiali, ma non gli affetti e la serenità. Tuttavia a tutt, c’è
sempre una via di fuga.
Per
quanto riguarda la parte autobiografica del libro è quella in cui
Giulia, la protagonista, ripercorre le tappe principali della mia
carriera dai portali e settimanali locali, fino a giungere ai
quotidiani e alla tv. Una passione che è divenuta un lavoro!
Sei
molto impegnata, ma stai già lavorando a un nuovo e-book o a un
libro cartaceo?
Quali
sono i tuoi prossimi progetti?
I
miei impegni attuali mi vedono tutti i lunedì sera in diretta con la
trasmissione sportiva “442” su Rete8 Vga, proseguono inoltre le
collaborazioni con i quotidiani Gazzetta
di Parma
(tra sport, cultura e spettacolo) e
La Nuova Ferrara
(in ambito sportivo) e le ospitate come opinionista a TV Parma e
Sportitalia. Prossimi progetti? Nuove presentazioni del mio libro
“Calciatori? No, grazie!”, un nuovo libro cartaceo che sto
scrivendo, e altre belle novità che preferisco svelare al momento
giusto perché sono un po’ scaramantica.