Iole Mazzone in "Eclissi": il corto insegna a credere nei propri sogni. L'intervista di Fattitaliani

Venerdì 18 ottobre alle ore 18.00, nell’ambito della Festa del Cinema di Roma, sarà proiettato “Eclissi", il cortometraggio con Sandra Milo e Iole Mazzone prodotto dalla INTHELFILM: un’operazione filmica volta a rendere un omaggio e al tempo stesso a ribaltare la figura di Sandra Milo radicata nell’immaginario collettivo inserendola in una dimensione di alienazione rispetto al cinema contemporaneo.

"Eclissi" è un dramma psicologico al femminile con tinte thriller che affonda nell’intimità di una diva del cinema italiano, Carla (Sandra Milo), lo stesso nome del personaggio da lei interpretato nel capolavoro di Fellini "8½", di cui costituisce un seguito spirituale. È un duetto con la giovane attrice Viola che deve preparare un provino e che si rivolge a lei in cerca di un aiuto, a restituirle l’illusione di un rapporto umano. Fattitaliani ha intervistato Iole Mazzone.
Per il personaggio di Carla c'è qualche riferimento a Sandra Milo; quanto di Iole c'è in Viola?
In realtà in Viola c’è molto di Iole...
Abbiamo entrambe una grande passione per la recitazione e siamo attratte dal mondo cinematografico per le emozioni che ci ha trasmesso sin da quando eravamo piccole, facendoci sognare.
Un’ulteriore somiglianza tra me e Viola è la spontaneità ed autenticità con cui affrontiamo la recitazione: ne siamo innamorate ma, al tempo stesso, abbiamo timore di non riuscire a coronare il nostro sogno...
Tuttavia, entrambe lo stiamo pian piano vedendo realizzare!
Il cortometraggio nella sua breve durata potrebbe risultare più difficile da interpretare rispetto a un film?
Il cortometraggio ha un grande significato. Credo che il pubblico, una volta visto, uscirà dalla sala diversamente da come è entrato. Il corto, dedicato a Sandra Milo, icona del nostro cinema italiano, lancia un messaggio molto forte e profondo. Non posso anticipare nulla, ma sicuramente si capirà quanto Carla e Viola amino il cinema, è questa la passione che le unisce e le rende così simili tra loro.
Su quale aspetto in particolare hai lavorato col regista sul tuo personaggio?
Io e Valerio Carta abbiamo lavorato sulle mie emozioni, rendendole anche di Viola.Ero infatti molto emozionata all’idea di interpretare questo ruolo, ma siamo riusciti a far diventare questa “ansia da prestazione” un’arma a nostro favore: è stata una delle prime sensazioni che ho elaborato appena ho iniziato a lavorare sul personaggio. È perciò una componente importante e l’abbiamo elaborata, riuscendo a coglierne i lati positivi.
Non ce ne siamo privati affatto, anzi, è stata la sensazione predominante nel personaggio di Viola.
È stato interessante anche ridurre i movimenti ed i gesti al minimo necessario, mantenendo però la densità emotiva del personaggio.
Il rapporto e l'intesa con Sandra Milo... come sono andati?
Sandra Milo l’ho vista per la prima volta in televisione quando ero più piccola, sia nei film di Fellini che in qualche programma televisivo. Il piacere che ho avuto nel conoscerla è per me indescrivibile a parole, tutto ora ho la pelle d’oca a parlarne. È meravigliosa l’autenticità, l’umiltà e la spontaneità con cui esercita la sua professione... E non è scontato da una donna di tale fama. Sandra Milo è una grandissima icona del cinema italiano e della televisione, ma come persona è ancora più grande. Le voglio davvero un gran bene!
Che cosa potrebbe insegnare il corto alle grandi attrici e ai giovani talenti che vogliono diventare stelle del cinema?
Credo che il corto si basi sull’amore incondizionato che si prova per il cinema e sulle emozioni che ci trasmette e che ci fanno sognare. Il corto insegna a credere nei propri sogni e nel farli avverare. Fa riflettere sull’importanza che il cinema assume per ognuno di noi, in modo totalmente diverso tra loro, mettendo in contrapposizioni due punti di vista: quello tradizionale, passionale ed emozionante del cinema delle generazioni passate e l’aspetto sognante, innovativo e incalzante delle nuove generazioni. È un corto che fa riflettere
Iole Mazzone quando ha deciso di dedicarsi alla recitazione?
In realtà non c’è mai stato un momento preciso in cui ho compreso questa passione, c’è sempre stata. Sin da piccola ero innamorata dell’arte, infatti ho studiato canto e ballo per molti anni e circa 5 anni fa mi sono affacciata al mondo della recitazione quasi per gioco, realizzando poi l’importanza che ha per me. Sono sempre stata affascinata dal mondo cinematografico ed ho sempre fantasticato su come venissero prodotti i lungometraggi e come riuscissero a rendere tutto così reale. Della recitazione amo il fatto che dia la possibilità di esplorare nuove emozioni, sensazioni, vite e situazioni che ci permettono di renderci più consapevoli del mondo che ci circonda e, soprattutto, di noi stessi.
Sei cresciuta con dei miti, dei modelli da seguire? 
Un grande punto di riferimento per me è mio nonno Carlo Mazzone, ex allenatore di calcio. Di lui ammiro la sua autenticità ed umiltà. È sempre stato se stesso e proprio questo l’ha portato ad essere così apprezzato anche adesso.
Cinematograficamente sono cresciuta con Steven Spielberg.
Le attrici che preferisco sono Meryl Streep e Paola Cortellesi, che hanno sicuramente avuto una forte influenza durante la mia formazione.
Mi piacciono molto anche le opere teatrali di William Shakespeare che mi emozionano sempre!
Giovanni Zambito
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TRAMA: Carla Monti (Sandra Milo), una diva del cinema italiano, celebre per avere interpretato un ruolo di successo in "8½", ritiratasi dalle scene in una sperduta villa cosparsa di trofei, di cimeli cinematografici ed immersa in un mondo personale fatto di nostalgia e di ricordi, accetta di aiutare la giovane attrice Viola (Iole Mazzone) a preparare un provino, fino a perdere il contatto tra la realtà e la finzione.
La presentazione stampa si terrà nello Spazio Regione Lazio - Roma Lazio Film Commission presso l’Auditorium Arte - Parco della Musica. Saranno presenti: l’attrice protagonista Sandra Milo, la co-protagonista Iole Mazzone, il regista Valerio Carta, i produttori Giampietro Preziosa, Marco Simon Puccioni e la co-produttrice Sonia Giacometti. 
Fattitaliani

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