“Mastr’Antria e altri racconti” … «una raccolta che venera la
Donna come una dea greca, come una musa … oggetto dei più intensi desideri
carnali, onirici e metamorfici». Recensione di Ieva Lykos.
“Mast'Antria” è una raccolta di racconti che si legge scorrevolmente anche se
l'utilizzo del dialetto siciliano determina di soffermarsi sulle frasi, ma che
viene utilizzato in giuste dosi, donando un'aria di autenticità e di genuinità
alle atmosfere agrumate della Sicilia.
Autore, Andrea Giostra, innamorato
del bello che regala minuziose descrizioni di luoghi geografici, di aspetti
architetturali di edifici, di stili d’arredamento, di ricette culinarie, di
svariati personaggi che obbligano il lettore a catapultarsi nel racconto, il
tutto diventando tangibile e godibile.
La raccolta tratta più temi e sotto-temi,
partendo da “Louis Vuitton”, un racconto con tanta satira dove
viene descritta la società attaccata all’etichetta e al marchio e finendo coi
ricordi di guerra del prigioniero di guerra nonno Mast'Antria.
Tematiche quali il lusso, l'amore, il
tradimento, la città, la famiglia, sono trattate in storie a sé stanti, quello
che si percepisce inevitabilmente resta un palese evitamento del dolore, della
disgrazia, della povertà; in tutti i racconti prevale il benestare, la
bellezza, l'arte, la ricchezza e l'avventura tempestati con tante dosi d'ironia
e spesso risolte con una finale del tutto inatteso dove ci si sente quasi
imbrogliati.
Degne di nota sono le ode alla Donna, venerata come una dea greca, come una
musa, tempestata dei più belli e azzeccati epiteti. L'autore si sofferma su
di essa, quasi in modo incessante, lei diventando oggetto
dei più intensi momenti di desiderio carnale, onirici e metamorfici. Da qui
a poco si arriva all'atto erotico che, in prima lettura può imbarazzare, ma poi
diventa impossibile non apprezzare la maestria dell'autore nel narrare episodi
di estrema intimità e passionalità, più suggerendo che raccontando
esplicitamente.
L'insieme di flashback e sotto-temi
fanno sì che “Mast'Antria” diventi un'opera dinamica, senza mai cadere nella
monotonia. L’autore riesce a colpire con precisione nel raccontare il rito
della preparazione del maialino sardo, ma anche a far ridere a crepapelle nell’inatteso
episodio riguardante la nonna Vita.
Ieva Lykos, regista, sceneggiatrice, attrice, scrittrice.
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