“Nico e il fantastico mondo del mare” di Imma Pontecorvo è una vera e propria favola, perché,
oltre ad avere come protagonisti animali umanizzati, l’ambientazione è
realistica e contiene insegnamenti etici e morali rivolti alle nuove
generazioni.
Con esempi semplici e toccanti, l’autrice spiega ai bambini quanto sia
importante il rispetto per il mare: la pesca indiscriminata sottrae troppi
pesci all’ambiente marino e i pesci mangiano le meduse urticanti;
l’inquinamento causa il surriscaldamento delle acque, contribuendo
ulteriormente al loro proliferare; gettare lattine nei fondali provoca la
morte di piccole innocenti creature come i cavallucci che vi rimangono
intrappolati.
Ma la favola di Imma Pontecorvo veicola un altro importanti messaggio:
“l’unione fa la forza”, l’amicizia è un valore insostituibile. Infatti, il
piccolo protagonista di questa storia, Nico, riesce a vincere la sua paura
dell’acqua spinto dalla necessità di salvare il suo simpatico amico, il
granchio Tobia, grazie alla collaborazione di altri deliziosi personaggi:
Betty, la stella marina, Noè, il pesce, Biagio, il cavalluccio marino;
Camilla, la sogliola. Un’allegra compagnia con la quale scopre il mare e le
sue bellezze, perché al di là delle nostre irrazionali paure c’è un mondo
intero da vivere.
L’unione fa la forza non solo nel salvataggio di Tobia, ma torna utile
anche nella lotta contro i rifiuti. Infatti Nico, dopo essere venuto a
conoscenza dei danni dell’inquinamento, per proteggere i suoi amici marini,
coinvolge altri bambini in questa nuova, ecologica impresa “contagiando”
col suo esempio anche gli adulti.
La favola insegna a grandi e piccoli un’inconfutabile verità: “A volte, per
cambiare le cose basta solo iniziare”.
“Nico e il fantastico mondo del mare” sarà sicuramente un successo, perché
l’autrice, per parlare ai suoi piccoli lettori, è ricorsa a un linguaggio
semplice e fresco e a uno stile scorrevole. Ha dato un’anima alle creature
marine con le quali Nico stringe amicizia rendendole simpatiche,
accattivanti e comunicative. Le ha antropomorfizzate attribuendo loro nomi
di persona, facendole parlare come esseri umani, ma nel descriverle ha
rispettato le peculiarità delle loro specie. Insomma, ha fatto un ottimo
lavoro, istruttivo ed educativo, sottolineando anche l’importanza della
raccolta differenziata alla quale i bimbi andrebbero abituati sin da
piccolissimi.
Molto consigliato.
(Recensione a cura di Daisy Raisi)
Imma Pontecorvo, “Nico e il fantastico mondo del mare”. La recensione
21 maggio
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