La giornalista e scrittrice Cinzia Tani è oggi ospite di Fattitaliani nella rubrica "Segnalibro". L'occasione è la recente uscita di "Donne di spade" (Mondadori) secondo volume della trilogia sugli Asburgo, dopo "Figli del segreto". L'intervista.
Quali libri ci sono
attualmente sul suo comodino?
Una decina. Alcuni li leggo
per lavoro e altri per piacere.
L'ultimo
"grande" libro che ha letto?
Moltissimi classici, per fare un nome La Storia della Morante e
tutto Calvino. Attualmente Mystic River di Dennis Lehane, Momo a Les Halles di
Philippe Hayat, Romolo il grande di Durrenmatt.
Chi o cosa influenza la
sua decisione di leggere un libro?
Il nome dell'autore, il passaparola, il consiglio di una persona
fidata
Quale classico della
letteratura ha letto di recente per la prima volta?
I Miserabili di Victor Hugo
Secondo lei, che tipo di
scrittura oggi dimostra una particolare vitalità?
Giornalismo, fumetti e saggistica. La narrativa italiana è quasi
sempre penosa.
Personalmente, quale
genere di lettura Le procura piacere ultimamente?
Romanzi intimisti o drammatici francesi, inglesi, americani e di altre
culture. Libri che mi fanno riflettere e mi portano lontano. Un esempio è Hotel
Silence della scrittrice islandese Audur Ava Olafsdottir, delicatissimo e con
un significato sorprendente.
L'ultimo libro che l'ha
fatta sorridere/ridere?
Gli unici libri che mi fanno ridere sono alcuni di Calvino e
quelli di Benni
L'ultimo libro che l'ha
fatta commuovere/piangere?
La chiave di Sara di Tatiana de Rosnay. Un libro sulla
persecuzione degli ebrei in Francia. Ho pianto tutta la notte.
L'ultimo libro che l'ha
fatta arrabbiare?
Gran parte dei libri che compro mi fanno arrabbiare perché sono
noiosi, o non c'è un buon intreccio, e i protagonisti sono banali.
Quale versione
cinematografica di un libro l'ha soddisfatta e quale no?
Splendidi Il Gattopardo e Il dottor Zivago. Brutto La chiave di
Sara di cui ho parlato prima.
Quale libro
sorprenderebbe i suoi amici se lo trovassero nella sua biblioteca?
Fabio Volo e tanti gialli e rosa italiani contemporanei.
Qual è il suo protagonista
preferito in assoluto? e l'antagonista?
Achab di Moby Dick è quello che preferisco. L'antagonista
meraviglioso che ho amato è il commissario Javert ne I Miserabili.
Lei organizza una cena:
quali scrittori, vivi o defunti, inviterebbe? perché
Pavese, su cui ho fatto la tesi. Calvino innanzitutto. Elsa
Morante. Fra i vivi Melania Mazzucco.
Ricorda l'ultimo libro
che non è riuscito a finire?
Sono troppi. Poiché leggo moltissimo (500 libri all'anno) spesso
arrivo a metà e mi rendo conto che non devo perdere altro tempo.
Quale scrittore vorrebbe
come autore della sua biografia?
Pietro Citati, un genio. Le sue biografie sono scritte benissimo,
entrano dentro l'autore e tirano fuori quello che neppure l'autore sapeva di
essere e di avere. Se lui non potesse, Dacia Maraini che oltre che narratrice è
una splendida saggista.
Cosa c'è di Cinzia Tani
in "Donne di spade"?
Assolutamente niente. Non c'è mai niente di me nei miei libri. Scriveva
Dostoevskij: "Bisogna essere troppo sfacciatamente innamorati di se stessi
per parlare, senza vergognarsene, della propria persona." Ci sono però
personaggi nei miei lbri che sarei voluta essere: donne coraggiose,
determinate, forti, proprio il mio contrario.
IL LIBRO
DONNE DI SPADE
di Cinzia Tani, Mondadori
Omnibus italiani - pagine 384 pagine - euro 19,00
Tra amori segreti, rapimenti e ribellioni, battaglie e conquiste, la rivalità eterna di Francesco
I e Carlo V continua con i figli di entrambi. Bellissime, anticonformiste, spregiudicate, le
donne di spade di questo nuovo avvincente romanzo di Cinzia Tani – secondo volume di
una trilogia dedicata agli Asburgo – conquistano la scena muovendosi tra le maglie di un
secolo, il Cinquecento, che sembra consacrato unicamente alla glorificazione di cavalieri,
principi e sovrani. Maddalena, Flora, Agnes, Dorotea: in modo diverso, ciascuna si renderà
protagonista della sua vita rivendicando fino alle estreme conseguenze il diritto alla propria
libertà, in una vertiginosa oscillazione tra temerarietà e calcolo, orgoglio e ipocrisia,
bisogno di amare e sentirsi amate e cieco desiderio di riscatto. Un discorso a parte merita
Ana de Mendoza, l’imperscrutabile rampolla di un’influente famiglia spagnola, il cui
mistero pare racchiuso nella benda nera che porta sull’occhio. Tanto abile a tirare di
scherma quanto a tessere intrighi a corte, la sfuggente Ana ha gettato attorno a sé un
potente incantesimo capace di soggiogare lo stesso re. Cinzia Tani ci introduce nelle grandi
corti d’Europa del XVI secolo, e lo fa con la consueta passione, svelandoci i meccanismi
del potere politico, proprio mentre la Storia si appresta a celebrare il tramonto di Carlo V,
l’imperatore del Sacro Romano Impero, e si fa teatro di una cruenta guerra di religione
sotto la spinta di Filippo II, determinato a difendere a oltranza il cattolicesimo contro gli
eretici e gli infedeli. Intanto i fratelli Acevedo, Gabriel, Manuela e Sofia, le cui vite hanno
preso direzioni molto diverse, a distanza di anni dall’omicidio dei genitori sono ancora in
attesa di sapere la verità. Raimunda, la governante che ha assistito al delitto, ormai anziana,
è finalmente pronta a rivelare tutto ciò che è accaduto quella notte.
L'AUTRICE
Cinzia Tani, giornalista e scrittrice, autrice e conduttrice di programmi radiotelevisivi, tra cui “Il caffè di RaiUno”, “Visioni
Private”, “FantasticaMente”, “Assassine” e “Italia mia benché”. Nel 2004 è stata nominata Cavaliere della Repubblica
per meriti culturali. Ha pubblicato fra l’altro per Mondadori: Assassine (1998), Coppie assassine (1999), Nero di Londra
(2001), Amori Crudeli (2003), L’insonne (2005), Sole e ombra (2007, Selezione Premio Campiello), Lo stupore del
mondo (2009), Charleston (2010), Io sono un’assassina (2011), Il bacio della dionea (2012), Mia per sempre (2013),
La storia di Tonia (2014), Il capolavoro (2017), Figli del segreto (2018), primo volume della trilogia “Il volo delle aquile”.