di Andrea Giostra - La quarta
puntata dei “Racconti brevi da leggere online”, presenta la novella “La
bigliettaia” ambientata nell’isola di Vulcano, bella e selvaggia isola
siciliana, come la natura.
“La bigliettaia”,
tratto da Andrea Giostra, “Novelle brevi
di Sicilia”, StreetLib, Milano, 2017.
«Dalla finestra entrava una luce forte
e accecante che colpiva lo specchio dove la sua immagine veniva riflessa.
Il collo sottile e slanciato le donava un'eleganza innata,
naturale ... le braccia lunghe e sode erano ritte lungo i fianchi curvi e
sinuosi che traboccavano di femminilità ... i seni erano alti e sodi, piccoli
ma proporzionati, che immaginava presi da dietro con tanta forza da procurarle
un intenso dolore mischiato ad un sublime piacere.
Il pube era ricoperto da un fitto ciuffo di peli neri e morbidi
ben rasati che immaginava facili da spartire con dita lunghe e sottili per
consentire alla lingua di insinuarsi tra le grandi labbra e scovare il
clitoride che lentamente ma progressivamente si sarebbe indurito mentre veniva
leccato e succhiato sempre più freneticamente.
Le gambe erano lunghe e rese muscolose dagli esercizi che ogni
mattina si costringeva con determinazione a fare in una piccola palestra ricavata
accanto alla camera da letto.
Di traverso, con lo sguardo obliquo puntato dritto nello specchio,
si guardò il sedere tondo, sodo, brasiliano, alto e pronunciato che aveva fatto
girare la testa a decine di uomini che se n'erano innamorati.
Era quella la parte del suo corpo che la rendeva orgogliosa di sé
più di ogni altra … era il suo culo che la faceva sentire una femmina
irresistibile … erano quelle rotondità che amava e che la facevano sentire
seduttiva … erano quei due muscoli possenti e rotondi, costruiti con fatica in
centinaia di ore di intensa palestra che aveva reso così provocanti e
voluttuosi, che le piaceva immaginare di sentirseli prendere voracemente con
passione infuocata da due mani grandi e forti di pescatore di tonnara.
Fu a quel punto che si fermò un momento.
Guardò i suoi occhi allo specchio, poi si infilò il vestitino nero
molto aderente comprato la sera prima in una boutique del corso che delimitava
la Spiaggia Nera.
Le gambe e i polpacci, che non amava, erano scoperti.
Come tutte le mattine si recò in quell’ufficio bianco e arredato
parsimoniosamente con vecchi e antiquati mobili di rovere, a staccare biglietti
per i turisti che sempre più agitati e di fretta di lì a poco si sarebbero
imbarcati chi per tornare sulla terra ferma chi per continuare le vacanze nelle
altre isole di quell'arcipelago puzzolente di zolfo e nero di una lava secolare
che ai suoi verdi e profondi occhi ancora oggi appariva lurido e sporco.»
Chi fosse
curioso di leggere le novelle delle precedenti puntate, potrà cliccare qui:
Note dell’autore alle “Novelle brevi di
Sicilia”:
«Quelle che leggerete sono delle novelle brevi, anzi,
brevissime, di vita di Sicilia, di vita di siciliani, di vita vera e raccontata
spontaneamente senza mediazioni linguistiche; che non vogliono rappresentare
metafore o meta-significati. Sono delle piccole storie e rappresentano quello
che dicono, quello che leggerete! Rappresentano la mia esperienza diretta,
vissuta in prima persona e che ho scritto di getto con il mio vecchio Nokia
E90, oggi da museo di archeologia informatica. Il senso, la morale, se c'è un
senso o una morale da dare, li darà il lettore che le leggerà.»
Andrea Giostra