di Andrea Giostra - La terza puntata dei “Racconti brevi
da leggere online”, presenta la Novella “Il sindaco” ambientata nello splendido
arcipelago delle isole Eolie.
Chi fosse curioso di leggere le Novelle
delle prime due puntate, potrà cliccare qui:
Note dell’autore:
«Quelle che leggerete sono delle novelle brevi, anzi, brevissime, di
vita di Sicilia, di vita di siciliani, di vita vera e raccontata spontaneamente
senza mediazioni linguistiche; che non vogliono rappresentare metafore o
meta-significati. Sono delle piccole storie e rappresentano quello che dicono,
quello che leggerete! Rappresentano la mia esperienza diretta, vissuta in prima
persona e che ho scritto di getto con il mio vecchio Nokia E90, oggi da museo
di archeologia informatica. Il senso, la morale, se c'è un senso o una morale
da dare, li darà il lettore che le leggerà.»
“Il sindaco”, tratto da Andrea Giostra, “Novelle
brevi di Sicilia”, StreetLib, Milano, 2017.
«Ascoltava immobile, seduto con la schiena
resa curva dai tanti anni di faticosa politica attiva - come si vantava spesso
- per amministrare quelle che riteneva le sue meravigliose isole vulcaniche al
centro del mediterraneo.
Aveva i gomiti appoggiati al tavolino del bar
“I Faraglioni”, pieno di turisti appena scesi dall'aliscafo, luccicanti di
sudore e assetati che si godevano la granita di mandorle alla messinese con una
morbida brioche profumata appena sfornata dal microonde.
Il suo sguardo fissava attento una piccola
schiera di eleganti barche a vela e di piroscafi di lusso che ondeggiavano
ritmicamente ormeggiate al molo Levante, a pochi passi dal bar che da circa un
anno aveva lasciato gestire al figlio maggiore e prediletto che lo aveva reso
orgoglioso sposando una bellissima e giovane bionda torinese di ottima
famiglia, che gli aveva da poco regalato una bellissima nipotina che si
distingueva per il colore della pelle olivastra e per gli inconfondibili tratti
somatici siculi della famiglia che da cinque generazioni abitava quelle isole.
Il consigliere comunale si affannava a dare
spiegazioni e a chiedergli insistentemente come mai da settimane non gli dava
più confidenza, se avesse fatto qualcosa di cui non si era reso conto, se
l'aveva offeso, o se gli aveva mancato di rispetto.
Parlava velocemente e quasi affannosamente
guardandolo dritto negli occhi.
Il sindaco non si lasciava distrarre e
continuava a fissare le barche ormeggiate al porto.
Il consigliere allora aumentò il ritmo e il
volume della voce per attirare la sua attenzione.
Parlava in stretto e incomprensibile dialetto
messinese che solo chi è nato e cresciuto in quella provincia avrebbe potuto
comprendere.
Un orecchio distratto avrebbe invece potuto
facilmente scambiare quella lingua per arabo o per una sconosciuta lingua
nordafricana.
Gli aveva concesso già cinque minuti del suo
tempo, guardò il Rolex d'acciaio per accertarsi dell'ora, e in quello stesso
istante vide arrivare la giovane e bellissima nuora che gli s'avvicinava
sorridente e con in braccio la nipotina che con gli occhi sgranati mostrava un
sorriso ampio e gioioso che lasciava intravedere le piccole e rosee gengive
ancora spoglie di dentini.
Fu a quel punto che la sua espressione mutò
subitaneamente.
Si alzò di scatto, prese la paffutella manina
della bimba, la baciò sulla fronte, le sorrise con tenerezza e con gli occhi
lucidi di gioia.
Poi aggrottò le ciglia, si girò verso il
consigliere comunale che intanto si era alzato accanto a lui, lo puntò negli
occhi per un solo istante, e spedito si avviò verso l'uscita del bar.
Il consigliere comunale, senza esitare, lo
seguì a ruota, spedito, tallonandolo da dietro senza mollarlo di un centimetro.
Lo immaginai come un piccolo Yorkshire che
affannosamente e con la lingua penzolante dalla bocca spalancata, sta cercando
di tenere il passo della sua vanitosa, altezzosa e ricca padroncina che a passi
svelti e spediti si riflette nelle vetrine di via Condotti guardando più che
gli eleganti abiti firmati, quella che lei ritiene la sua meravigliosa immagine
riflessa.
Lo Yorkshire, instancabile, tenacemente,
continua a saltellare tallonandola da dietro, prima a dritta e poi a manca, nel
non facile compito di leccarle velocemente la penzolante mano destra prima, e
la mano sinistra poi che sorregge una piccola ma elegante e raffinata borsa
firmata.
Ma com'è che ho potuto immaginare un minuscolo
Yorkshire come il corpulento e rozzo nei modi e nelle fattezze consigliere comunale?
... e l'altezzosa e raffinata donna di buona borghesia torinese con il piccolo
e baffuto omino - che Dostoevskij avrebbe descritto come un insignificante
scrivano degli uffici delle tasse dello Zar - potente sindaco dell'arcipelago
più noto del mediterraneo che da due lustri oramai si impegnava
instancabilmente e generosamente a ricoprire la prestigiosa e rispettata carica
istituzionale di primo cittadino?»