Istanbul, mercoledì 13 giugno incontro "L’Italia che guarda all’impero ottomano: studi recenti" con Michele Bernardini

Fattitaliani
Ingresso libero. Prenota qui.
L’Italia ha una lunga tradizione di studi ottomani che risale al rinascimento e si è poi perpetuata sino ai giorni nostri. Se nel passato tali studi coincidevano con un interesse politico e militare, descrivendo spesso un nemico, le cose sono cambiate dopo la prima guerra mondiale, quando figure come Ettore Rossi e in seguito Alessio Bombaci e Aldo Gallotta hanno permesso la rinascita dell’interesse con una nuova mentalità e uno spirito più scientifico. Negli ultimi vent’anni si è verificata una vera e propria rinascita di queste ricerche sotto angolature nuove che meritano sicuramente un’attenzione particolare. Due università hanno in particolare avuto questo merito Venezia e Napoli. Gli studi condotti a Ca’ Foscari vedono un protagonista indiscusso delle ricerche: Giampiero Bellingeri. La scuola sorta dai suoi insegnamenti è riuscita finalmente a connettere il mondo ottomano con l’intero scenario dell’Oriente, con una particolare attenzione per il ruolo di Venezia, ma in campo letterario, nella storia dell’economia e dell’arte. Quanto a Napoli la presenza di Aldo Gallotta ha portato alla fondazione di una branca di studi importanti che abbracciano la storia, la paleografia e in minor misura la letteratura. Tra i prodotti principali di questa grande tradizione andranno segnalate l’eccellente traduzione di Nedim realizzata da Giampiero Bellingeri e l’altrettanto importante traduzione della cronaca turca di Tursun Bey da parte di Luca Berardi. Nel corso della conferenza si segnaleranno numerose ricerche in corso, incluse quelle sulla storia degli studi ottomani in Italia

Michele Bernardini (Roma 1960) è professore ordinario di Lingua e letteratura persiana e Storia dell'Iran e dell'Asia centrale presso l'Università di Napoli «L'Orientale». Dall’anno 2000 all’anno 2008 è stato incaricato dal Ministero degli Esteri della Repubblica Francese in una commissione per la valutazione dell’operato degli Istituti di Cultura Francese in Turchia, in Iran e a Tashkent per l’assegnazione di borse di studio di breve e lunga durata, nonché la nomina dei direttori in suddetti istituti.

E’ autore di numerosi studi pubblicati sulle più prestigiose riviste di settore ed è stato invitato a tenere conferenze e seminari nelle università e nei centri di ricerca di tutto il mondo. Fra i suoi volumi monografici: Introduzione, edizione e traduzione di: ‘Abdallâh Hâtefi, I Sette scenari, (Napoli 1995); Storia del mondo islamico (VII-XVI secolo), Il mondo iranico e turco (Einaudi 2003); Mémoire et propagande à l’époque timouride, Association pour l’Avancement des Études Iraniennes, Paris, 2008, Introduzione traduzione e note di Ghiyāsoddīn ‘Alī di Yazd, Le gesta di Tamerlano (Mondadori). Insieme a Donatella Guida ha pubblicato I Mongoli. Espansione, imperi, eredità (Einaudi 2012). Insieme a Roberto Tottoli e Maria Luisa Russo ha curato il Catalogue of the Islamic Manuscripts from the Kahle Collection in the Department of Oriental Studies of the University of Turin (Istituto per l’Oriente C.A.Nallino – CNRS “Mondes Iranien et Indien” 2011).

Traduzione simultanea italiano-turco.

Informazioni
Data: Mer 13 Giu 2018

Orario: Dalle 19:00 alle 20:30

Ingresso : Libero

Luogo: Sala teatro Casa d'Italia
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