Rossella
Paone, scrittrice e giornalista, ci presenta il suo ultimo libro. Intervista
di Andrea Giostra.
Ciao Rossella, benvenuta e grazie per la tua disponibilità. Ai
nostri lettori che volessero conoscere qualcosa di più di te quale scrittrice,
cosa racconteresti?
Intanto, voglio ringraziarvi per
la cortese attenzione. Rossella scrittrice è Rossella nelle sue svariate “sfumature”,
soprattutto per quel che concerne la fantasia e l’innata voglia di raccontare,
di “fotografare”, una storia… persino un dettaglio!
Ci parli del tuo ultimo libro? Qual è il tema dominante e quale
il messaggio che vuoi lanciare ai tuoi lettori?
Il mio ultimo libro si intitola “Innocenzo,
gli occhi della fede”, edito da Kimerik. È un viaggio nel tempo, assolutamente
remoto, poiché Innocenzo, giovane diacono, subì il martirio nel 258 d.C., ai
tempi dell’imperatore Publio Licinio Valeriano il quale scatenò una delle più
violente persecuzioni contro i Cristiani; insieme al papa dell’epoca, Sisto II,
e ad altri diaconi, venne santificato successivamente dalla Chiesa cattolica.
Una rielaborazione, il mio libro, che intende rimanere fedele al suo messaggio
principale: la scelta della propria fede. Una scelta che continua, ancora oggi,
a seminare guerre, divisioni, sangue, a mietere vittime innocenti, a creare
orrore, preoccupazione costante, a limitare la libertà altrui, cercando di
imporre ciò che ciascuno deve poter scegliere.
Come nasce questo libro? A cosa hai pensato quando hai cominciato
a scriverlo?
Sant’Innocenzo è il santo patrono
del mio paese, Gasperina, in provincia di Catanzaro, e di San Martino di
Noceto, una frazione di Rapallo (GE). L’idea è stata del parroco di Gasperina,
don Carmelo Fossella, che ha desiderato fortemente venisse approfondita la
storia del santo martire, ed io, d’altro canto, ho ritenuto fosse un’idea
interessante da sviluppare. Ho pensato, quando ho iniziato la stesura, agli
occhi dei tanti bambini vittime innocenti delle prepotenze altrui che troppo spesso
i media mettono in evidenza. Innocenzo era poco più di un ragazzino quando
venne ucciso.
Come definiresti il tuo stile letterario? C’è qualche scrittore o
scrittrice, italiano o straniero, al quale ti ispiri?
È uno stile semplice, poiché la
semplicità mi è sempre arrivata e piaciuta, ma, allo stesso tempo, curato nei
particolari, per la ragione che semplice e curato solo apparentemente
potrebbero sembrare contraddirsi, in realtà si amalgamano molto bene. Non condivido,
invece, l’idea di ispirarsi ad altri scrittori, seppur potrei citarne di
grandi, ovviamente a livello inconscio può succedere ma ritengo che quando si
ha tale “propensione” deve necessariamente essere la propria!
Come è nata la tua passione per lo scrivere, e qual è il tuo proposito,
il tuo scopo nello scrivere i tuoi racconti, i tuoi romanzi?
È nata con me, quindi, non saprei
contestualizzarla, nel senso che come mi è stato insegnato a scrivere, “tecnicamente”
intendo, mi è venuto spontaneo proseguire nella mia personale direzione. La
scrittura e la lettura sono viaggi incredibili in cui non servono gambe o ali,
solo menti che hanno voglia di conoscere, dunque, quale scopo più bello?
Perché secondo te oggi è importante scrivere, raccontare con la scrittura?
Per me è un fatto naturale, ma
credo sia importante farlo per la ragione che consente il confronto reciproco
che è sempre un’occasione di crescita.
Cosa consiglieresti a chi volesse cimentarsi come scrittore,
come narratore?
Credo sia una sorta di “vocazione”
naturale da perseguire; l’importante non perdere mai di vista se stessi e
sentirsi improvvisamente un’altra persona!
Quanto è importante per
uno scrittore, secondo te, partecipare e vincere ai concorsi letterari? E quanto
invece partecipare alle fiere del libro che in Italia negli ultimi anni
abbondano?
Personalmente prediligo le presentazioni e il contatto diretto
con il pubblico, tra domande e riflessioni, a volte molto sorprendenti. Ad
esempio, nelle scuole, con i ragazzi. In ogni caso, tutto ciò che aiuta la sana
divulgazione, per me, è importante.
Quali sono i tuoi prossimi progetti e i tuoi prossimi
appuntamenti? A cosa stai lavorando? Dove potranno seguirti i tuoi lettori e i
tuoi fan?
Un romanzo. Il mio secondo romanzo,
nello specifico, e, complessivamente, la mia settima creatura! Un viaggio
introspettivo raccontato da diverse angolazioni!
Un’ultima
domanda Rossella: immaginiamo che ti trovi in un teatro, per esempio il Teatro
Massimo di Palermo, per assistere a uno spettacolo che ha a che fare con il
mondo della letteratura, dello scrivere. Il conduttore è in ritardo e gli
organizzatori, che tu conosci bene, ti chiedono di intrattenere per dieci
minuti la folta platea composta da adolescenti appassionati di libri e di
lettura. Cosa diresti loro, nei pochi minuti che ti sono stati concessi, per
intrattenerli sul mondo della scrittura, per catturare la loro attenzione in
attesa che arrivi il vero conduttore e dia il via allo spettacolo?
Potrei raccontar loro una mia fiaba! La magia delle
fiabe fa sempre breccia! E non mi riferisco solo ai piccini ma anche ai grandi;
e, poi, il bello delle fiabe è che il lieto fine caratteristico, solo
apparentemente è fatto di colpi di bacchetta magica, in realtà, va conquistato
con tenacia e con quei valori che sono la vera “arma” vincente da tenere sempre
in tasca!
Rossella Paone
Andrea Giostra
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