di Caterina Guttadauro La Brasca - È lunedì e, come tutte le mattine, aspetto di sentire il suono del campanello che mi preannuncia la salita di mia nipote.
Ogni mattina aspetto sull'uscio di vederla uscire dall'ascensore e incendiarmi il cuore con il suo sorriso spontaneo, innocente ma ammaliatore .
Con lei sto vivendo un ruolo che per molti è di difficile accettazione perchè forse lo identificano, temporalmente, come l'ultimo della vita.
Voglio dire proprio a queste persone che "essere nonna" è il riproporsi la maternità con più consapevolezza, lasciarsi incantare da un mondo di innocenza che fa recuperare sentimenti che ormai erano lontani perchè connessi alla memoria, ad un modello di vita che ovviamente ha poco in comune con i tempi attuali se non l'amore che tale resta, qualunque sia il modo di viverlo e elaborarlo.
Tutto ciò che si fa per un nipote è frutto di scelta, ben sapendo che ci troveremo imbrigliati in tanti stati d'animo che ci motiveranno a fare sempre di più e meglio.
La giornata si dipana tra tutti i suoi bisogni che sono tanti e richiedono attenzioni, valutazione della pericolosità di ogni gioco, rispetto degli orari, scelte a cui non si era più preparati.
Tutto questo è fatica è vero, ma non l'avverti come tale perchè si rinnova e cresce ogni giorno il bene che le vuoi. Accudirli, curarli se stanno male, soddisfare qualche loro capriccio, cantare la ninna nanna per conciliare il loro sonno ti fa rivivere le stesse identiche sensazioni di quando facevi tutto questo per la loro mamma; era un'altra età, meno esperienza quindi più paura, meno conoscenza ed era tutto delegato a te stessa.
Oggi essere e fare i nonni è una necessità determinata dall'assenza di entrambi i genitori per esigenze di lavoro. Quindi tutti i giorni sei in loro compagnia, la sera li riconsegni a mamma e papà con un pò di sollievo per tutte le emozioni che hai accumulato durante il giorno
Ringraziamoli queste presenze necessarie e generose, genitori due volte, regaliamo loro qualche attenzione, ricordiamoci del loro sorriso che è quello che vedono i nostri figli quando si addormentano e quando si risvegliano.
Per dirla in breve ricordiamo quella frase di Maria Rita Parsi: " I nonni sono coloro che vengono da lontano e vanno per primi, ad indagare oltre la vita; sono i vecchi da rispettare per essere rispettati da vecchi; sono il passato che vive nel presente ed i bambini sono il presente che vedrà il futuro "
Auguri a tutti i nonni che non muoiono mai: diventano invisibili e dormono per sempre nella parte più profonda del nostro cuore.
Caterina Guttadauro La Brasca