Dopo Milano dove ritorneranno dal 14 al 18 marzo al
Teatro della Luna, Bari, Isernia, Catanzaro, al Teatro Brancaccio di Roma, fino
all’11 marzo “Elvis The Musical” per la Regia di Maurizio Colombi. Uno
spettacolo entusiasmante che fa scorrere Rock nelle vene.
Con Joe Ontario (old Elvis); Michel Orlando (young Elvis).
Scenografie di Alessandro Chiti. Coreografie dirette da Rita Pivano. Direttore
Musicale: Davide Magnabosco. Una band accompagna dal vivo 18 performer,
attraverso un periodo storico che parte dal 1950 ed arriva fino al 1977, anno
della scomparsa di Elvis. Una Produzione ILCE ITALIA SRL. A maggio inizia la tournée all’estero con tappa a Budapest
Elvis è la figura della musica moderna che più di altri ha lasciato un’impronta
nelle epoche successive.
The King of RocK ‘n’ Roll ha ispirato tantissime star della musica, dagli anni
50 in poi.
In Italia la RCA proibiva i dischi di Elvis per produrre quelli di Celentano e
di altri cantanti italiani, forse è anche per questo che Elvis era poco
conosciuto in Italia rispetto al resto del mondo dove veniva sempre acclamato.
Maurizio Colombi ha cercato persino a Graceland qualcuno che interpretasse
Elvis senza renderlo ridicolo. Ha trovato in Italia, Joe Ontario, un italo canadese
che lo interpreta in maniera pazzesca. E’ veramente un fenomeno.
Michel Orlando che abbiamo intervistato si è trovato catapultato nel suo
primo ruolo da protagonista del giovane Elvis, ha studiato, si è documentato e
se l’è cavata niente male. La gente partecipa molto, ballando e cantando durante lo spettacolo e
soprattutto durante il finale, ballando su una musica dal ritmo fantastico.
Avevi
appena fatto domanda d’Iscrizione all’Accademia del Musical quando hai
partecipato all’audizione per interpretare Elvis da giovane e l’hai vinta. Cosa
hai provato?
Non sono neofita perché nasco come
cantante, avevo fatto altri spettacoli e studio canto a Milano con Luca Jurman.
Quando ho visto il bando ho pensato di mettermi in gioco. Al Teatro Nuovo di
Milano, eravamo in tantissimi a partecipare a questo ruolo. Maurizio Colombi
investe molto su spettacoli come Rapunzel, Peter Pan, Turandot e crede anche
molto nei giovani, probabilmente ha visto qualcosa in me che poteva essere
adatta al personaggio e mi ha scelto. Sicuramente come primo ruolo da
protagonista, nelle vesti di Elvis Presley, è una bella responsabilità ma son
contento di averla perché ogni giorno mi mette alla prova e sono davvero
contento di questa esperienza.
Come ti sei preparato per il personaggio?
Secondo me, Elvis in Italia non è molto conosciuto anch’io che ho studiato
canto non lo conoscevo molto, L’abbiamo messo in piedi agli inizi di maggio ed
abbiamo avuto poco tempo per prepararci, sono andato a leggermi tutto quello
che potevo di Elvis, ho visto tutti i video su youtube per cercare di carpirne
un po’ le movenze anche se è impossibile muoversi esattamente come lui e poi
abbiamo la fortuna di avere nel Cast un’enciclopedia umana che è Joe Ontario
che ha vissuto da sempre impersonando Elvis Presley e addirittura a Triggiano
in provincia di Lecce abita in Via Elvis Presley quindi, per ogni dubbio basta
chiedere a lui.
Con le musiche di Elvis
Presley non puoi fare altrimenti. Nel concerto finale c’è sempre un tripudio,
il pubblico canta e balla. Si emoziona sulla morte di Gladys, la mamma di Elvis
o per la scena dei due Elvis che nasce da un’idea di Maurizio Colombi. Ci sono
delle scene molto intime, emozionanti e poi subito dopo con il concerto c’è il
divertimento. Più o meno, la risposta è sempre univoca.
Elisabetta
Ruffolo
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