Si inaugura a Genova oggi 9 febbraio presso Palazzo della Meridiana la mostra su “Van Dyck e i suoi amici fiamminghi a Genova 1600-1640”. Curata da Anna Orlando, la mostra narra lo straordinario e unico periodo della storia dell’arte che visse l’Europa nell’arco di appena quaranta anni. Quaranta sono anche le opere esposte e pervenute sia da musei che da collezioni private.
Nel percorso espositivo otto preziosi dipinti di Anton van Dyck, allievo prediletto di Rubens, che spopolò a Genova soprattutto per i suoi ritratti, richiesti sia dall’aristocrazia che dalla borghesia locale di allora, ma van Dyck realizzò anche stupendi soggetti a tema mitologico e sacro.
A completare il percorso espositivo un confronto e dialogo con altri pittori nordici che vanno a completare la visione panoramica di questi anni, dove gli atelier genovesi e quelli fiamminghi si intrecciarono in collaborazioni e rapporti tra maestri e allievi e persino parentali.
Troveremo quindi tra questi Guilliam van Deynen, primo fiammingo a Genova nel Seicento; Cornelis de Wael, Lucas de Wael, Pieter Boel (parenti tra loro); Jan Wildens che si dedicò ai paesaggi, Jan Roos con in mostra un inedito realizzato assieme a Van Dyck, Giacomo Legi, Stefano Camogli. In mostra troviamo anche un altro allievo di Rubens: Vincenzo Malò, e poi Giovanni Battista Paggi e Domenico Piola ed altri.
La mostra, visitabile fino al 10 giugno 2018, raggruppa dunque un filtrato raffinato di opere che rappresenta egregiamente l’eccezionale momento storico di quel quarantennio.
Ester Campese
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