"Far conoscere un artista con una biografia è inutile. A che serve conoscere date, percorsi artistici. Lo vedo come un comodo bel vestito scenografico...". Sì, Basquiat è cresciuto ed ora si chiama Riccardo Focacci. Perciò in onore di Basquiat non scriverò alcuna biografia perché ora Basquiat non ne ha più bisogno.
Racconterò una meravigliosa storia.
Il primo nostro incontro è stato casuale ma io non credo nella casualità.
Da un amico in comune.
Phisique-du-rôle dell'artista maledetto.
Scuro, sguardo basso, parole tatuate sul viso.
Riccardo Focacci dipinge su tutto.
Dipinge sui corpi con i suoi tatuaggi. Tempi d'attesa per essere dipinti dalle sue mani.
Ma quando iniziamo a parlare, l'uomo è timido, ma il dialogo continua senza fine.
Stesse passioni, personalità diverse. Io leonessa esposta, che si vuole esporre, lui un lupo solitario che si nasconde.
Io ho già capito di avere di fronte un pittore immenso, perché come lui dipinge con estrema sensualità, io scrivo nello stesso modo.
La differenza è che io l'ho capito, lui non ancora.
Non sa di avere questo potere.
Riccardo Focacci rifiuterà sempre la didattica per la sua arte. Lui si dirige verso quei maestri che creano interesse, emozione.
È assolutamente affascinato da Basquiat e da un pittore del '500, il maestro Caravaggio per cui io ho una folle passione.
Gusti comuni e non convenzionali.
Inizia con poche mostre fino a che deciderà di dedicarsi completamente all'arte.
Espone sempre in modo non convenzionale, come io scrivo in modo non convenzionale.
"Io creo le mie opere in funzione del tempo che scorre. Non m'interessano gli eventi socio-temporali. Quello che mi piace dell'arte è che è slegata da qualsiasi condizionamento ".
Focacci non ha condizionamenti nemmeno nella sua vita privata, donne, vita vissuta di notte....
Dopo il primo incontro mi cerca ed inizia a farmi entrare nel suo mondo.
Un mondo fatto di opere meravigliose, passione, Rosso, tanto rosso, donne bellissime, oro tanto oro ed io rimango folgorata.
Perché quest'artista apparentemente maledetto é un galantuomo.
Parliamo ma abbiamo già capito i nostri ruoli. Io leonessa, lui lupo.
Sono completamente rapita dai suoi quadri.
Voglio essere io la sua gallerista perché io posso capirlo e portarlo davanti al mondo.
Siamo così apparentemente diversi, ma così uguali.
Lui con la pittura, io con la scrittura.
Due anime che hanno le loro fatiche sulle spalle.
È continua a portarmi sempre di più nel suo mondo. E io rimango tutte le volte sempre più folgorata.
Si voglio tutto. Voglio scrivere, voglio essere la sua gallerista.
Perché ci credo.
Perché non ho mai sbagliato.
Riconosco i talenti in un soffio di respiro.
Così ora non ho i suoi quadri, ho il suo mondo.
Un altro talento italiano fuori dal comune e se mi permettete per la prima volta viviamo nella stessa città. Devo avere il karma per scoprire i talenti del nostro paese.
Perciò che intervista posso fare a Basquiat adulto?
Chiedergli di spiegarmi le sue opere? Se preferisce il giallo o il Rosso? Come si vuole descrivere? Come vede l'amore nella vita di un artista?
No ho troppo rispetto.
Questo racconto è già la mia intervista
Per capire Riccardo Focacci bisogna solo guardare i suoi quadri.
Ve lo auguro.
Ve lo mostrerò mentre io proseguiro' la mia ennesima ambizione, la mia collezione privata. Dopo David Bowie di Pambianchi avrò l'onore di Focacci.
Sara Tacchi