Opera Bruxelles, Anne-Catherine Gillet in "Dialogues des Carmélites". L'intervista di Fattitaliani: la mia più grande paura? perdere la voce

Fattitaliani
All'Opera La Monnaie di Bruxelles appuntamento dall'8 al 23 dicembre con il "Dialogues des Carmélites" un'opera di Francis Poulenc composta su un libretto tratto dall'omonimo testo di Georges Bernanos, a sua volta ispirato a un romanzo di Gertrude von le Fort. La storia si ispira a un fatto realmente accaduto, e cioè all'esecuzione, nel luglio 1794, durante il regime del Terrore, di sedici religiose francesi, note come le "martiri di Compiègne", che si erano rifiutate di rinunciare ai loro voti. Nel ruolo di Blanche si alterneranno il soprano francese Patricia Petibon e il soprano belga Anne-Catherine Gillet, intervistata da Fattitaliani

Lei ha già cantato in quest'opera: cos'è cambiato in questi anni?
Mi era stato proposto di interpretare il ruolo di Constance e io gli risposi di voler fare Blanche. Ero incinta di quattro mesi, la gravidanza non si notava ancora ed ero nel pieno delle mie energie. Mi risposero che prima dovevo pensare a partorire e avevano ragione: dopo ero più pronta.
Che pensa del personaggio di Blanche?
Non è la prediletta del pubblico. Non è un ruolo facile e ci sono più ragioni per non amarla che per amarla. In Carmen è scontato che il pubblico sia attratto dalla protagonista. Blanche non è una persona che ha molto coraggio, ma, anche se continuamente afferma di avere paura, alla fine si mostra una combattente. A me piacciono i personaggi più complessi, non va cercato per forza l'applauso (ben venga, ovviamente): in tutte le produzioni i personaggi più applauditi sono Constance e Mme de Croissy, mentre Blanche è un ruolo difficile. Però anche in Elisir d'amore per esempio neanche Adina è così simpatica e dunque che bisogna fare: renderla più simpatica? Ogni volta lei colpisce Nemorino e alla fine dello spettacolo tutti adorano Nemorino perché ha il coraggio di andare fino in fondo. Blanche è un po' tutti noi. A tutti piacerebbe avere ed essere degli eroi: qui è Constance che illumina tutti; va incontro alla morte quasi sorridendo, ma la maggior parte di noi pensa e si comporta come Blanche. Abbiamo paura, ci piacerebbe non averne ma siamo esseri umani con dubbi, incertezze, insicurezze. Alla fine lei combatterà con se stessa, lei è il suo stesso nemico. È vero che all'inizio ammette di entrare in convento per fuggire la realtà, ma poi troverà il coraggio dimostrando una grande evoluzione.
Sin da piccola pensava di realizzare questo percorso artistico?
Sì e no. C'era qualcosa in me: mi piaceva recitare e l'idea dello spettacolo mi attirava come ogni ragazza. Ma non avevo un'istruzione specificatamente artistica, ma verso i quindici anni mi sono particolarmente indirizzata verso la musica.
Pensando alla sua formazione, quale consiglio tiene sempre presente?
Ho sempre seguito il consiglio di lavorare perché nessuno ti regala niente. Il mio insegnante al conservatorio una volta mi disse che su dieci spettacoli solo in uno/due era stato perfetto e aveva dato il meglio di sé, mentre nelle altre occasioni nella media. Bisogna accettare che a volte si è in piena forma, altre volte meno: è la vita, bisogna lavorare on qualsiasi condizione.
Darebbe lo stesso consiglio a chi vuole intraprendere questa carriera?
Sì. Al conservatorio vedevo tanti giovani, idealisti che di fronte alla prima difficoltà gettavano la spugna. Bisogna battersi se si vuole qualcosa.
Se avesse la possibilità che direbbe a Blanche?
Sii clemente con te stessa e non abbandonare mai la semplicità.
Dal punto di vista vocale Blanche è difficile?
Non voglio apparire presuntuosa, ma no. Sento profondamente la musica, sento che mi appartiene. Sulla scena occorre fare attenzione a gestire le emozioni, soprattutto nelle scene coi fratelli o con Marie: non bisogna farsi prendere dal forte carico emotivo, è qui che sta il pericolo. E ammetto che durante le prove ho sempre pianto (ride, ndr) ma so che in scena questo non sarà più possibile.
Qual è la sua più grande paura?
Sarà scontato, ma ho paura di perdere la voce. Ogni mattina provo a vedere se tutto va bene e se c'è anche il minimo avvertimento smetto di parlare e coi miei figli faccio il mimo.
Facile essere madre e artista allo stesso tempo?
È così, ci si adatta. Ho fatto questo mestiere prima della nascita dei miei figli e per loro sono una madre normale. A volte parto per un mese e quando resto a casa a lungo sono loro a chiedermi quando parto.
Cantare in una lingua che non è la propria comporta delle difficoltà in più?
Certo. Si cerca di imparare la lingua, coglierne la sensibilità, riprodurne le sfumature, si imita l'accento, ma non si canterà mai come un madrelingua.
Un sogno artistico da realizzare?
Mi piacerebbe rifare Cenerentola come nel 2011 con lo stesso direttore, lo stesso regista. È un'opera che fa sognare molto e che va incontro al pubblico. Giovanni Zambito.
©Riproduzione riservata

CAST
Conductor ALAIN ALTINOGLU
Director OLIVIER PY
Set and costume design PIERRE-ANDRÉ WEITZ
Lighting BERTRAND KILLY
Chorus master MARTINO FAGGIANI
Le Marquis de la Force NICOLAS CAVALLIER
Blanche de la Force PATRICIA PETIBON
ANNE-CATHERINE GILLET (10, 14, 17, 20 & 23.12.2017)
Le Chevalier de la Force STANISLAS DE BARBEYRAC
L’Aumônier du Carmel GUY DE MEY
Le Geôlier, Thierry, M. Javelinot NABIL SULIMAN
Madame de Croissy SYLVIE BRUNET-GRUPPOSO
Madame Lidoine VÉRONIQUE GENS
MARIE-ADELINE HENRY (10, 14, 17, 20 & 23.12.2017)
Mère Marie de l’Incarnation SOPHIE KOCH
KARINE DESHAYES (10, 14, 17, 20 & 23.12.2017)
Sœur Constance de Saint Denis SANDRINE PIAU
HENDRICKJE VAN KERCKHOVE (10, 14, 17, 20 & 23.12.2017)
Mère Jeanne de l’Enfant Jésus MIREILLE CAPELLE
Sœur Mathilde ANGÉLIQUE NOLDUS
Premier commissaire YVES SAELENS
Second commissaire ARNAUD RICHARD
La Monnaie Symphony Orchestra and Chorus
MM Academy led by Benoît Giaux
Production LA MONNAIE / DE MUNT
Co-production THÉÂTRE DES CHAMPS-ÉLYSÉES

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