Nell’ambito
di Più libri e più liberi 2017 è stata presentata la prima biografia
autorizzata “Mr Laurel & Mr Hardy”. Sagoma Editore. Curatori dell’Edizione Italiana: Stefano Cacciagrano e Andrea Ciaffaroni Relatori: Stefano Disegni e Giampiero Ingrassia.
La
biografia che ha reso Stanlio e Ollio immortali. In America era già uscita nel
1961, Stain Laurel era ancora vivo ed il suo apporto al testo fu fondamentale.
Per il duo comico non c’era mai stata attenzione da parte della critica e fu questo
libro a suscitare interesse su di loro che fino ad allora erano stati
considerati comici minori. In conferenza stampa, l’editore Carlo Amatetti ha
dichiarato che la biografia In Italia è arrivata dopo più di mezzo secolo
perché la questione dei diritti d’autore è stata molto difficoltosa. Molto
ostico soprattutto l’erede dell’autore. Sono riusciti a strappare il consenso,
tre giorni prima di andare in stampa.
L’associazione “I figli del deserto” costituita da ammiratori del duo comico,
avevano portato un testo bellissimo che però aveva bisogno di aggiornamenti, in
quanto era basato quasi tutto su ricordi impressi nella memoria di ognuno. In Italia, il loro nome è “Noi siamo le
colonne” ed ha contribuito in maniera sostanziale alla cura del testo, alla
traduzione delle note, avvalendosi dell’aiuto anche dei membri di oltreoceano.
L’obiettivo di questa edizione era restituire al lettore italiano, la stessa
emozione di quello americano.
La prima edizione è già esaurita. Al secondo posto nella classifica di Cinema
di IBS e al 13° di Amazon.
Il libro per noi ultracinquantenni è un po’ un Baule dei ricordi ma anche una
Caccia al tesoro, molte cose non le conoscevamo affatto. Fruibile a qualsiasi
età, a Natale riunirà almeno tre generazioni.
Relatore della presentazione della prima
biografia autorizzata di Stain Laurel ed Oliver Hardy, sei emozionato o cosa?
Sono molto emozionato e non so se sono degno di questa presentazione,
in realtà sono un grande fan di Stanlio e Ollio ma con questa biografia letta a
sprazzi, mi sono documentato su tante cose che non sapevo. Pur essendo stata
scritta tantissimi anni fa, è stata riveduta, corretta e aggiornata ed è molto
interessante.
Stanlio era ancora in vita nel 1966 quando fu scritta e diede il benestare e
dopo la sua morte fu aggiunto addirittura un capitolo.
È molto bella
l’intervista alla moglie di Oliver Hardy, racconta un sacco di cose. Due
grandi, penso che tutte le coppie di artisti che sono venuti dopo, si sono
sicuramente ispirati almeno una volta a Stanlio e Ollio.
Che ricordi hai da bambino di questa
coppia di comici?
Li conobbi attraverso mio padre che me ne parlava. Sabato
mattina tornavo da scuola e guardavo il programma “Oggi le comiche” e lì ho
imparato a conoscere Stanlio e Ollio, Harold Lloyd, Ridolini, Buster Keaton che
fece un Film con mio padre e Franchi e mio padre mi raccontava che ero andato
sul set ma ero troppo piccolo per ricordarmelo.
Come mai sono ancora così attuali?
E’
lo stesso motivo per cui Totò e Chaplin sono ancora attuali, è un tipo di
comicità basata sull’impatto visivo, su schemi molto semplici della comicità,
gli scontri fisici che avvengono, “la stupidità” ed anche questo rapporto che
c’era con il pubblico, tipico di Oliver Hardy, il c.d. Look Camera, il fatto di
guardare direttamente nella cinepresa cercando la complicità dello spettatore
ed era come se partecipassi alla storia. Stanlio e Ollio fanno parte della
leggenda del cinema italiano, quindi come non amarli? Come si può non ridere ad
una comica o ad un film di Stanlio e Ollio? Sono eterni. Bisogna farli vedere
ai ragazzini di ogni tempo e noi grandi dobbiamo continuare a vederli per
tornare ad essere bambini.
Qual è l’intesa della coppia comica?
Franchi e mio padre erano molto istintivi,
avevano una sorta di canovaccio ma in
corso d’opera lo cambiavano moltissimo. Una volta li ho seguiti per un mese e
mezzo per un film ed ho imparato tantissimo. Alla fine ero addestratissimo. Dietro
la comicità ci sono mesi e mesi di prove, oltre alla magia c’è anche molta
sinergia.
Se ti dovessero chiedere di fare una cosa su di loro, chi vorresti interpretare
e perché?
Sicuramente Stanlio anche fisicamente lo ricordo di più. Di Ollio
mi piaceva la sua flemma, questo commentare guardando la macchina da presa era
spettacolare. Direi entrambi.