Film, L'ora più buia: Gary Oldman è Winston Churchill che guidò la propria Nazione verso la vittoria. La recensione di Fattitaliani

di Emanuela Del Zompo - (trailer) Il film più atteso del nuovo anno vanta per Gary Oldman una nomination ai Golden Globes e a gli Screen Actors Guild Awards come migliore attore  e subito si grida all'Oscar.

Irriconoscibile l'attore che ha dovuto subire una vera e propria trasformazione fisica che grazie al trucco (durato circa 3 ore ogni mattina) rende il personaggio molto verosimile grazie anche all'uso quasi sconsiderato che l'attore Gary
Oldman fa del sigaro pur di interpretare il Primo Ministro Britannico.
Le riprese mostrano nelle maggior parte del film il protagonista in penombra, il regista gioca con la luce sottolineando anche il dialogo tra Churchill e il Re Giorgio, che quasi soccombe difronte alla personalità del suo interlocutore, un uomo capace di essere tenuto a bada solo da sua moglie ( interpretata da Kristin Scott Thomas).
Gary Oldman da prova di una grande interpretazione  anche modulando la voce che rende il suo personaggio un capolavoro tecnicamente perfetto dal punto di vista recitativo.
Sin dall'inizio del film ci troviamo di fronte ad un Winston Churchill, ironico e goffo: Gary Oldman ci presenta un personaggio quasi superficiale mostrandolo al pubblico nel suo più intimo privato ( ci riferiamo alla scena di quando esce completamente nudo dalla doccia mentre detta una lettera alla sua segretaria o mentre beve whisky a colazione mentre si trova ancora a letto).
Ma il regista Joe Wright ( Anna Karenina) non descrive solo un biopic, ma racconta un' inedita figura di Winston Churchill che sottolinea il lato umano dell'uomo pubblico che superò  brillantemente la sua "Ora più Buia" nel conflitto della Seconda Guerra Mondiale portando la Nazione alla vittoria (V descrive la scena di Winston Churchill dove incrocia le dita in senso di Vittoria ma che molti scambiarono come segno di indice medio).
Un film non solo fatto bene e con  un cast di attori stellari ma anche reso grande dalla sinfonia della musica di Dario Marianelli: ancora una volta un italiano rende lustro al cinema italiano.
Fattitaliani

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