Intervista
di Andrea Giostra - Angiolina
Marchese nasce a Diamante la città dei Murales. Frequenta il Liceo Artistico a
Cetraro per poi approfondire la sua formazione artistica all’Accademia di Belle
Arti di Roma dove apprende le tecniche pittoriche sotto la guida del suo
Maestro Giulio Turcato.
Angiolina
partecipa a numerose collettive in Italia e all’estero dove espone le sue opere
in progressiva evoluzione stilistica alla ricerca di nuovi linguaggi. Ha
realizzato diverse mostre collettive in prestigiose location quali: Milano,
Bologna, Spoleto, Firenze, Cosenza, Palermo, Salerno, Novara, Roma; e
collettive Internazionali a Londra, Parigi, Barcellona, Berlino.
L’ultima
mostra in ordine di tempo a Fiumefreddo Bruzio, incantevole cittadina inserita
nel 2005 nel club dei “Borghi più belli d’Italia”, dove ha ricevuto un
riconoscimento per la sua arte.
Benvenuta
Angiolina e grazie per avermi concesso questa intervista. La prima domanda che ti
pongo è com’è Angiolina donna?
Grazie per questo invito e saluto i tuoi lettori.
Bella domanda! Sono una donna semplice e solare, vivo una vita quotidiana con
la mia famiglia, sono calabrese e vivo a Roma da tanti anni, ma ritornerei
volentieri a vivere in Calabria nel mio meraviglioso mondo, lontano dal
frastuono e dalla caotica movida della città.
E
invece com’è la Angiolina-artista?
Molto concentrata nel mio percorso artistico.
Mi piace parlare d’Arte con chi dimostra interesse per quello che faccio. Per
me parlare d’Arte è la mia vita, sono sempre in mezzo ai colori, io guardo e
osservo tutto, perché l’Arte è una cosa molto bella ma anche difficile da far
capire, perciò mi sforzo sempre di emozionare il pubblico. Non sono una
pittrice che vende tanti quadri, anche se la gente mi adora per il mio successo.
Chi riesce a sentire i miei quadri riesce a sentire anche me, amo profondamente
questa vita colorata che lascia tracce attraverso la mia Arte. I miei dipinti
sono ovunque, in Italia e all’estero, anche se ho sentito dire frasi di questo
tipo: l’Arte non ti porta da nessuna parte. Io dico che sono viva attraverso
l’Arte nel bene e nel male. So che fa bene all’animo e non è vero che prima
devi morire per farti conoscere. Io provo le stesse emozioni nel vedere le mie
opere emozionare.
Che
età avevi quando hai scoperto il tuo talento e dove hai imparato le tecniche e
come ti ispiri?
Il momento preciso non lo ricordo, però mi
dicevano che ero sempre con le matite colorate a disegnare, per questo ho
scelto di proseguire gli studi artistici frequentando l’Istituto d’Arte di
Cetraro e poi successivamente l’Accademia di Belle Arti di Roma.
L’ispirazione mi viene a volte all’improvviso,
sogno sempre i colori forti perché sono un vortice di gioia. Le tecniche si
studiano, bisogna imparare a sperimentare per trovare l’unicità in tutte le
espressioni perché ogni mestiere ha bisogno di studi e di gavetta.
Finita l’Accademia mi sono dedicata
all’insegnamento. Ho lavorato in un Liceo Artistico con tanti colleghi
affermati, ed al contempo ho iniziato a dipingere e a partecipare a numerose
mostre.
Per
essere una vera Artista occorre avere gli strumenti giusti per esprimere il
proprio talento. Chi sono stati i tuoi Maestri? Cosa ricordi di loro?
Il mio maestro è stato Giulio Turcato,
artista contemporaneo.
Durante questo percorso mi sono affiancata a
diverse persone per le quali nutro molta stima. La mia stima nel tempo è stata ricambiata.
Di carattere sono molto curiosa e osservo molto.
Ogni mostra è stata un arricchimento
professionale. Ho conosciuto tantissimi artisti e ci sono stati momenti di
scambio, non solo artistici, ma scambi solidali e partecipi con tantissimi
artisti. Non potrei fare a meno di loro durante le mostre.
Da Giulio Turcato ho imparato le tecniche
per trasferirle poi sulle mie tele. Non sono l’artista con l’etichetta. Mi
piace spaziare sia nell’astratto che nel figurativo ed ho ancora molta strada
da fare.
Hai
avuto difficoltà per arrivare all’artista che sei oggi?
Diciamo che ancora non ho superato la
timidezza. Come dicevo prima sono una persona molto umile, dipingo per passione
e mi piace la gente che si sofferma a guardare le mie opere, poi se vendo bene
altrimenti è lo stesso.
Cerco sempre di partecipare ad iniziative serie
e valide, lasciando da parte gli eventi che non servono agli artisti.
Quali
sono state le difficoltà che hai dovuto affrontare e superare?
La gavetta non finisce quasi mai. È un investimento
enorme e continua. Pochi artisti diventano ricchi in vita. Sicuramente è più
facile con altre professioni diventare famosi.
Ti
senti una grande artista?
Assolutamente no, io vivo di gioia nel
dipingere e nel creare. Lascio ai grandi geni questa convinzione di essere più
bravi e famosi. Sono contenta che le mie opere emozionano anche se non sono
perfette. Dico solo che amo questa vita
colorata e sono viva attraverso l’Arte.
Qual
è il tuo colore preferito?
Il blu perché è il colore dell’acqua,
dell’aria, della vita. Io sono la donna in blu.
Qual
è il sogno nel cassetto che vorresti realizzare?
Io dipingo i sogni e ne ho tanti, alcuni si
sono avverati perché a me piace vivere secondo il mio istinto.
Se
ti venisse chiesto di spiegare l’Arte cosa diresti con parole semplici?
L’Arte è l’espressione più poderosa del
profondo dell’animo umano, un insieme di esperienze, perché l’Arte è armonia e
gioia.
L’Arte è qualcosa che attraversa la
manualità realizza un prodotto che per chi lo guarda provoca una forte emozione
emotiva.
L’Arte si avvicina sempre ai sentimenti
profondi meno riflessione più interiorità.
Hai
mai pensato di lasciare l’Arte?
L’Arte è la mia vita e non mi sono mai posta
questo problema perché è un flusso vitale, di luce, di gioia e non può mancare.
È solo attraverso l’espressione artistica che possiamo sapere chi siamo
veramente. L’artista lavora sempre anche quando dorme.
Secondo
te l’artista ha una missione nell’esprimere sua professione, le sue opere?
Un compito etico-morale. Nel passato aveva
anche una funzione politica, cosa che oggi non ha più.
Secondo
te, cos’è che caratterizza un vero artista oggi?
Il coraggio e la voglia di prevedere il
futuro. L’arte parla delle cose che devono venire. Questo è il mio pensiero.
Cosa
prevedi per il tuo futuro professionale?
Non lo so. Ogni volta che ho una certezza ho
mille dubbi. Quello che vedo e che non va bene è che c’è troppa moda e poca
riflessione per le cose che devono addivenire.
Anche
nell’Arte in generale?
Principalmente nell’Arte.
Dove
trovi ispirazioni?
Viene all’improvviso. Sogno sempre colori
forti come linguaggio
Grazie
Angiolina per essere stata con me e per avermi raccontato la tua Arte e la tua
vita professionale. Alla prossima e in bocca al lupo.
I lettori che volessero conoscere
l'Arte di Angiolina Marchese:
Autore dell'intervista, Andrea
Giostra: