Archivio. RIETI CUORE PICCANTE, FIERA INTERNAZIONALE DEL PEPERONCINO. FATTITALIANI INTERVISTA STEFANO COLANTONI E GUGLIELMO ROSITANI

(Intervista dell'agosto 2014) Ha impiegato poco tempo a diventare uno degli appuntamenti più attesi dell’anno per i suoi risvolti non solo gastronomici ma anche socio-culturali e di carattere economico. Un punto di riferimento per appassionati e gourmet o semplici curiosi. Un avvenimento che, nelle passate edizioni, ha fatto registrare numeri importanti, con oltre 140.000 presenze solo lo scorso anno.

Stiamo parlando di “Rieti Cuore Piccante”, la Fiera campionaria Mondiale del Peperoncino che, anche per questo 2014, avrà come teatro le splendide piazze e le suggestive vie di Rieti. Quattro giornate (da giovedì 28 a domenica 31 agosto) che vedranno un unico, grande protagonista: il peperoncino presentate ieri sera sulla terrazza del ristorante La.Vi di Roma con un menù preparato dallo chef Everaldo Stranges: fra gli ospiti illustri gli attori Lino Banfi e Lando Buzzanca. Fattitaliani ha parlato con Stefano Colantoni e Guglielmo Rositani (nella foto).
“Una manifestazione che continua a crescere sia nei numeri che nei contenuti - racconta Stefano Colantoni, Presidente dell’Associazione Peperoncino a Rieti per il secondo anno - e che fa di Rieti la capitale mondiale del peperoncino. Per questa edizione avremo oltre 100 stand, con prodotti sempre collegati al peperoncino. Per l’esposizione abbiamo scelto di selezionare circa 500 varietà di capsicum annuum ai quali si aggiungerà un dream team di super hot, vale a dire gli esemplari più piccanti al mondo”.
Quali sono i requisiti per essere un buon Presidente dell'associazione?
Tanta pazienza... tanta pazienza (ride, ndr) e poi un po' di amore verso il peperoncino...
Quanto questa manifestazione assomiglia alla città di Rieti?
In un primo tempo non è stato accettato benissimo il matrimonio fra Rieti e il peperoncino: già però dal secondo anno e poi specialmente quest'anno vedo un entusiasmo... tutti hanno cominciato a coltivare peperoncino e a lavorarlo, commercializzarlo: è diventato anche un business. Il peperoncino ha 4 miliardi di persone al mondo che lo consumano: a Rieti è sempre stato usato ma non è mai stato reso evidente. Rieti ha uno slogan "attraente per natura": il peperoncino può essere l'occasione per conoscere meglio la città dall'habitat invidiabile.
Il peperoncino fa bene...
Stiamo editando il libro "Salute e Peperoncino" che guarda a tutti i suoi aspetti salutari e lo presentermo in fiera.
L'on. Guglielmo Rositani a Fattitaliani ha spiegato come è nata l'idea della manifestazione...
Sono un socio fondatore dell'Accademia Internazionale del Peperoncino: appassionato di peperoncino, mi son reso conto che non esistono leggi che ne regolamentano la vita né a livello commerciale né a livello salutistico; è un prodotto che va avanti per iniziative famigliari, un'industra spontanea di piccoli proprietari. Dopo il sale è il secondo alimento più consumato al mondo: secondo la FAO, il 60% degli abitanti del mondo mangia il peperoncino... Perché quindi dobbiamo lasciarlo a livello spontaneo, anche per sfruttarlo in termini culturali, economici e commerciali.
Ed è andata subito bene?
Il risultato del primo anno ci ha incoraggiati perché abbiamo fatto più di 120mila presenze in quattro giorni, l'anno dopo si è avuta la conferma, l'anno scorso ci sono state 140mila presenze: abbiamo coinvolto il Governo, abbiamo pensato a creare la prima filiera, le prime regole, a livello europeo abbiamo incaricato il Parlamento per dare un'impostazione unitaria al problema del peperoncino e per proteggerne i consumatori.
Proteggerli da che?
Ci sono delle sofisticazioni specialmente per il peperoncino in polvere: ci mettono un materiale che si chiama sudan che lo fa diventare più rosso ed è pericoloso e ulceroso. Grazie all'Università di Perugia siamo riusciti ad avere un calcolo scientifico del grado di piccantezza, un messaggio a livello mondiale.
La fiera oramai ha un respiro internazionale...
Certo, abbiamo le ambasciate più importanti: l'ultima indagine del 2006 ha rivelato che nel mondo si producono 27 milioni di tonnellate di peperoncino, di cui 12milioni tutti nel mondo asiatico, poi in Africa e in America; in Europa siamo gli ultimi. Qui il peperoncino si produce in Italia, Spagna, Olanda, Ungheria poco in Germania e Francia: stiamo diventando il punto di riferimento mondiale.
Qualche novità in programma?
Alla luce di questa impostazione con il prof. Marmo, il giornalista Sabellico e lo chef Campoli abbiamo pubblicato un libro che per la prima volta ha affrontato il problema dell'alimentazione abbinando al pasto un tipo di peperoncino e in più il vino. Inoltre a Rieti avremo un peperoncino tutto nostro: si chiamerà Sabino, un incrocio fra un peperoncino brasiliano e il diavolicchio calabrese. Giovanni Zambito.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Fattitaliani

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