UN ITALIANO SU 2 NON È PIÙ IN GRADO DI MERAVIGLIARSI

Continua ricerca della stabilità economica (52,7%), stress lavorativo o problemi famigliari (42,8%), sono questi alcuni motivi che portano un italiano su 2 (48,7%) a smarrire la gioia di meravigliarsi, immerso nella routine quotidiana caratterizzata da precarietà e indifferenza.
Secondo il 54,4% degli italiani, questo avviene perché con il passare del tempo molti perdono il dono dello stupore, contagiati da quella che la rivista statunitense Forbes ha definito “Drift Syndrome”, ovvero l’incapacità di apprezzare ciò che ci circonda. Ma qual è il ruolo della meraviglia nella vita dell’uomo? Chi riconosce i suoi vantaggi, afferma che oltre a migliorare la propria vita (49,4%), fa sentire meglio le persone care (44,6%) e rappresenta la ricetta ideale per ridurre lo stress (42,3%). Questo avviene attraverso piccole gioie quotidiane, come un progresso del proprio figlio a scuola (18,9%), la vista del mare dopo tanto tempo (15,4%) o la carezza al proprio animale domestico rientrando dal lavoro (7,5%).

È quanto emerge da uno studio di Bibite Sanpellegrino realizzato con AstraRicerche in occasione del primo #IoMiMeraviglio Day di lunedi 12 giugno, nato proprio per ricordare agli italiani l’importanza di meravigliarsi, condotto su 1200 persone di età compresa tra i 18 e i 55 anni attraverso la metodologia C.A.W.I (Computer Aided Web Interwing) per capire perché gli italiani hanno perso la capacità di meravigliarsi. 

“Viviamo in un'epoca in cui tutto funziona molto velocemente – afferma la dott.ssa Chiara Venturi, psicologa e psicoterapeuta-. Siamo sempre connessi e possiamo ottenere qualsiasi informazione istantaneamente, vivendo all'insegna del ‘tutto e subito’. Siamo diventati bulimici di informazioni, di immagini, di risultati immediati, e ciò compromette la possibilità di soffermarsi a meravigliarsi, di provare stupore, passione ed estasi di fronte alle piccole gioie della vita. Da un punto di vista neurobiologico, il cervello ‘contento’ produce sostanze, come neurotrasmettitori e ormoni, che hanno l'effetto di un rinforzo positivo sull'umore, oltre che sulla salute fisica. Ogni volta che sorridiamo, il nostro cervello riceve un feedback positivo, come se gli dicessimo: ‘ti informo che sono felice’. Se riusciamo ad apprezzare ciò che abbiamo, avremo sicuramente una percezione più piena, fortunata e ricca della nostra vita Siamo invece abituati a lamentarci più che a gioire, e ciò ha delle ripercussioni negative sull'umore e sulla percezione del grado di soddisfazione della vita”.

Ma qual è la frequenza con la quale gli italiani si meravigliano? Il 55% dei connazionali affermano di godere raramente delle piccole gioie della vita, a causa dei tanti pensieri che si accavallano nell’arco della giornata. Il 26,7% invece dichiara di meravigliarsi quasi ogni giorno, per nulla indifferenti alle piccole gioie quotidiane, mentre il restante 18,3% al massimo una o due volte a settimana.

Ma perché un italiano su 2 non si meraviglia più? Oltre a perdere la sensazione di stupore con il passare del tempo, gli italiani non si accontentano più delle piccole gioie quotidiane e sembrano sempre alla continua ricerca della stabilità (52,7%). Questo fa perdere di vista i piccoli piaceri che la vita regala.  Proprio questa “fretta” nel raggiungere lo stato sociale ed economico ottimale, spinge gli italiani a sentirsi condizionati dallo stress e dalla difficoltà della vita (42,8%), infatti, la maggior parte degli italiani ammettono che la sensazione di meraviglia diminuisce con il passare del tempo (43,5%). Al contrario il 30,8% sostiene che aumenti, mentre il restante 25,7% dice che si mantiene allo stesso modo.

I motivi per i quali bisogna recuperare il piacere di vivere questi momenti sono molto chiari: aiuta migliorare la propria vita (49,4%), fa sentire meglio le persone care (44,6%) e rappresenta la ricetta ideale per ridurre lo stress (42,3%). Ma quali sono le piccole occasioni di meraviglia che hanno vissuto gli italiani recentemente? Il 18,9% ha gioito negli ultimi mesi per un sorriso o un progresso a scuola del figlio. Gesti semplici, ma significativi, capaci di fare cambiare la giornata alle persone. Il 15,4% invece si è meravigliato di fronte ad uno spettacolo della natura come una nuova stagione, la fioritura o la vista del mare, mentre il 15% ha perso il fiato osservando un’alba, un tramonto o il cielo stellato, fenomeni ordinari ma capaci di impreziosire il cuore. Per il 12,3% è bastato scambiare uno sguardo o giocare nel salotto di casa con il proprio figlio, per vivere emozioni uniche e meravigliarsi ancora una volta, mentre al 10,2% ha dato stupore scambiare un sorriso, un gesto d’amicizia o di stima con una persona.  

Per il 7,5% è stata sufficiente una carezza al proprio animale domestico rientrando a casa per ritrovare il sorriso dopo una giornata storta, mentre al 6,3% si è accontentato semplicemente di rivedere il proprio cane e/o gatto, per ritrovare serenità dopo una lunga giornata di lavoro.  Per gli amanti della lettura invece, sfogliare un libro nuovo (6,1%) è utile per rilassarsi e trovare il sorriso, mentre il 5,8% delle persone hanno apprezzato un piccolo regalo, che ha cambiato totalmente la propria giornata. Infine il 4,5% degli italiani ha ritrovato forte entusiasmo durante un momento spensierato e di benessere, come una passeggiata al parco durante una bella giornata di sole.

Le situazioni nelle quali si provano questi attimi di meraviglia sono vissute soprattutto in famiglia (61,4%), nel tempo libero (49,9%), nei momenti di relax (40,1%) o in vacanza (34,6%). In particolare sono le donne (66%) a godere dei piaceri della casa, mentre gli uomini (51%) assaporano maggiormente i piccoli momenti di gioia durante il tempo libero. I bambini (74,4%)  si confermano i più entusiasti di tutti, oltre ad essere la prima fonte di meraviglia per gli altri (64,1%), seguiti da partner, mogli e mariti (45,9%) e amici (37,9%). Anche le persone più romantiche (46,3%) si meravigliano facilmente, soprattutto le donne (28,1%) rispetto agli uomini (6%).

Ma quali sono le fasce d’età che nonostante tutto continuano a meravigliarsi per le piccole cose? Partendo dal presupposto che entusiasmarsi è una particolare caratteristica infantile, sembrano i ragazzi di età compresa tra i 18/24 anni (90%) a meravigliarsi di più, vivendo momenti di gioia in particolare con l’aiuto di colleghi, conoscenti o amici (65%), seguiti dai 25/34enni (88%).

Il nord batte il sud, e vede il Triveneto (94%) dominare la classifica dei più entusiasti, seguito dal Nord-ovest (92%), dal Centro Italia basso (89%), dal Centro Italia alto e come fanalino di coda il Sud (84%)

“La capacità di stupirsi è caratteristica dell'età infantile – continua la dott.ssa Venturi -. È tipica del periodo della scoperta, dell'esplorazione e della conoscenza del mondo, attività che fanno parte della crescita dell'individuo. Diventando grandi, veniamo sommersi dalle comprensibili preoccupazioni e responsabilità tipiche dell'età adulta, per esempio quelle economiche. Nello sforzo di “sbarcare il lunario”, di trovare un lavoro, di essere sempre in forma, di esibire il successo raggiunto, si perde di vista la capacità di sorprendersi e di trarre piacere da ciò che abbiamo la fortuna di possedere già”.


ECCO IL DECALOGO PER TORNARE A MERAVIGLIARSI



1) POSITIVE KARMA. Spesso le persone rimangono molto sorprese di quanto le giornate, anche quelle considerate le “peggiori”, siano in realtà ricche di motivi per essere contenti: piccoli momenti, dialoghi, incontri, notizie o eventi quotidiani a cui nella frenesia delle nostre giornate spesso diamo troppa poca importanza.

2) AD OGNUNO IL PROPRIO VALORE. Avere un tetto sopra la testa, del cibo a disposizione si ha fame o un materasso morbido su cui riposare. Aspetti dati  per scontati, essendo abituati a vivere nell'agio e nelle comodità, come avere delle persone a cui telefonare per raccontare la giornata, degli amici o dei familiari da incontrare. E’ fondamentale dare più valore a questi aspetti della vita.

3) STAY MINDFUL. Sviluppare una mentalità “mindful”, ovvero essere capaci di vivere il presente, anziché rimuginare sul passato o preoccuparsi eccessivamente sul futuro. Questo è molto importante per apprezzare le piccole meraviglie che offre la vita ogni giorno.

4) AIUTA IL PROSSIMO. Scoprire la gratuità, mettere a disposizione il proprio tempo. Incontrare l'altro, il diverso  e meravigliarsi del fatto che tutti hanno qualcosa da insegnarci. Vivere solo per se stessi impedisce di arricchirsi con nuove esperienze significative.

5) NO EXCESS.  Rinunciare alla convinzione che riempirci le case e le tasche di oggetti nuovi e preziosi possa portare la felicità. Sfoggiare accessori di classe o vestiti all’ultima moda, anche se veri e propri capolavori, non possono impreziosire la vita di una persona più di un tramonto, la cucina della mamma o il sorriso di un bambino.

6) OGNI MOMENTO E’ BUONO. Non precludersi nulla: ogni giorno, ogni minuto, ogni secondo può essere l’occasione giusta per vivere un nuovo momento prezioso. A casa, in ufficio o in vacanza, nessuno sa cosa può riservare il destino è necessario essere pronti a godere di ogni singolo momento.

7) STOP ILLUSION: Quando niente emoziona il rischio è quello di cedere alla tentazione di procurarsi soddisfacimento in modo artificiale, per esempio il gioco d'azzardo. Queste abitudini o dipendenze devono essere evitate perché “simulano” la soddisfazione e la felicità nel centro cerebrale della gratificazione, fornendo un soddisfacimento immediato ma passeggero e illusorio.

8) CALCIO ALL’INDIFFERENZA. Bisogna alzare lo sguardo e accorgersi di chi ci sta intorno, pensare al prossimo evitando di concentrarci solo sul nostro benessere personale.

9) NO STRESS. Quando si cresce si viene sommersi da preoccupazioni di ogni genere, per esempio quelle economiche. Non bisogna farsi sopraffare dalle difficoltà e vivere la giornata con serenità. Si può diminuire lo stress essendo grati per  ciò che già possediamo

10) FATTI, NON PAROLE.  Evitare di lamentarsi continuamente, perché ha ripercussioni negative sull'umore e sulla percezione del grado di soddisfazione rispetto alla propria vita.
Fattitaliani

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