L’Auditorium
del Carcere di Rebibbia si apre ancora al Cinema di qualità con due
appuntamenti speciali il 20 dicembre, nell’ambito del Roma
Cityfest. Claudio Giovannesi, sarà in sala
per presentare la proiezione aperta ai detenuti e al pubblico esterno
del suo ultimo bellissimo film, “Fiore”.
Un film sulla realtà, che racconta il mondo
dei ragazzi in modo tutto particolare: l’adolescenza, l’amore, la
difficoltà di vivere in equilibrio, ambientata nel contesto più
difficile, quello di un carcere minorile. Josh e Daphne sono due
ragazzini che le complicazioni della vita emarginata portano a
delinquere e a scontare una condanna. L’incontro fra detenuti e
detenute in carcere è proibito dai regolamenti penitenziari, e
nessuna relazione personale è consentita. Nonostante gli ostacoli i
due ragazzi si innamorano attraverso il gioco degli sguardi da
lontano, brevi conversazioni rubate, bigliettini fatti filtrare fra
le celle. Nel carcere - nonostante il carcere - Daphne e Josh
riusciranno a scoprire la libertà di amare. Un film che vivrà tanto
più dell’emozione della platea di Rebibbia.
La
proiezione sarà preceduta dal cortometraggio di Fabio
Cavalli “Naufragio
con spettatore”, Menzione Speciale della
Giuria del Premio Migrarti
alla 73° Mostra del Cinema di Venezia. Il corto di quindici minuti è
stato girato fra il carcere di Rebibbia e quello di Cassino; i
protagonisti sono ancora una volta i detenuti-attori della Compagnia
che diede vita a Cesare deve morire. Ora
sono impegnati nel difficile compito di descrivere cosa significhi il
reclutamento in carcere dei fondamentalisti islamici e come,
attraverso la libertà dell’arte, possa essere abbandonato e
sconfitto ogni estremismo. Ovviamente il cast dei detenuti sarà
presente in sala al completo.
Presentano
l’evento Mario Sesti
per Fondazione Cinema per Roma
e Laura Andreini Salerno per
il Centro Studi Enrico
Maria Salerno, ancora una volta sotto
l’egida della Direzione della C.C. Rebibbia
N.C., col sostegno del Mibact
e della Regione Lazio – Assessorato alla
Cultura e Politiche giovanili, e col
patrocinio di Roma Capitale
e del Dipartimento di Filosofia, Comunicazione
e Spettacolo dell’Università Roma Tre, per
dare futuro al progetto di rendere l’Auditorium di Rebibbia un vero
centro di cultura e arte aperto alla città.
PERCHE’
IL CINEMA VA A REBIBBIA
Se il
carcere può avere il senso di un cammino a ritroso dalla “malavita”
alla “buona vita”, diventare un’occasione di riscatto per chi
ha sbagliato, il tempo vuoto della pena va riempito di opportunità:
istruzione, formazione, lavoro. C’è anche spazio per l’arte. Il
Cinema, che in 24 fotogrammi al secondo fa muovere la realtà e la
vita, illumina l’oscurità. Nell’Auditorium di Rebibbia ogni
anno, a migliaia, dai 15 anni in su, entrano per assistere agli
spettacoli dei detenuti. Poi, da quando le macchine da presa si sono
affacciate sempre più spesso oltre le sbarre, i detenuti si sono
appassionati al “dietro le quinte” dell’arte cinematografica
che di solito si conosce solo a cose fatte. Da qui il desiderio di
vedere buone pellicole, incontrare i protagonisti, confrontarsi. Il
Cinema sa unire i destini più diversi. Almeno per qualche ora,
liberi o reclusi, sogneremo lo stesso sogno.
L’evento
è ad ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria fino ad
esaurimento posti. Per info e prenotazioni contattare il sito:
www.enricomariasalerno.it.