Continua a stupire e a dividere il pubblico la versione del Flauto Magico di Mozart del regista David Hermann riproposta all'Opera di Anversa: qui resterà in scena fino al 31 dicembre per poi trasferirsi a Gent dall'11 al 21 gennaio 2017.
Vale davvero la pena assistere alla rappresentazione: è il perfetto esempio di come un classico possa risultare sempre moderno ed essere "rinnovato".
Ma partiamo dall'inizio: chi già conosce la trama dell'opera nell'ouverture ne può già ritrovare le varie fasi emozionali: speranze e delusioni, attrazione e repulsione, impeto e dolcezza, inganno e ingenuità.
È una continua alternanza di poli opposti, di comportamenti estremi che trovano il loro apice soprattutto in due personaggi che escono dagli schemi soliti con cui li vediamo messi in scena.
![]() |
Papageno e Pamina © Annemie Augustijns |
Da una parte, ritroviamo un Papageno che non ha bisogno di piume per poter sembrare un po' primitivo: l'aspetto e i movimenti un po' scimmieschi ne hanno fatto una sorta di selvaggio che sembra essere inadeguato nel rapportarsi con il prossimo e con lo spazio (brillante Josef Wagner).
![]() |
Pamina, Papageno e Sarastro © Annemie Augustijns |
Dall'altra, per prestanza, voce e cambiamento di registro rispetto al tradizionale personaggio mozartiano, c'è Sarastro (l'ottimo Ante Jercunica): è vero che alla fine assiste al trionfo dell'amore fra Tamino (Kenneth Tarver) e Pamina (Lore Binon) ma li fa passare attraverso prove che si allontanano parecchio dal noto percorso di iniziazione.
![]() |
Ante Jerkunica (Sarastro) & Stephan Adriaens (Priester/Geharnischte) © Annemie Augustijns |
![]() |
Papagena © Annemie Augustijns |
Lui, assieme a Papageno (che nello stesso luogo di prigionia trova la sua Papagena interpretata da Morgane Heyse), viene sottoposto a un vero e proprio interrogatorio con tanto di incapucciamento e luce puntata addosso; lei, oltre a difendersi da Monostato (Michael J. Scott), deve pure tenere lontano le mani e la lascivia dello stesso Sarastro (foto sotto).
![]() |
Sarastro e Pamina © Annemie Augustijns |
Come se non bastasse, entrambi sono costretti a "giocare" alla roulette russa con il flauto che è adesso una pistola, un'arma, uno strumento di tortura che alla fine uccide uno dei due soldati che tengono imprigionati i nostri eroi e Sarastro, colpito a morte da Tamino.
![]() |
Le tre Dame con Tamino e Papageno © Annemie Augustijns |
E poi c'è lei, un'esuberante e potente Regina della notte (il soprano Hulkar Sabirova) che appare all'interno di una doccia e qui vi muore fulminata a causa di un - ripetiamo - perfido Sarastro: una scena potentissima, "folgorante"... che sostituisce il consueto inabissamento causato da un terremoto e che uccide sia Monostato che le tre dame della regina (le bravissime Hanne Roos, Tineke Van Ingelgem e Raehann Bryce-Davis).
![]() |
La regina della notte con Pamina e Monostato © Annemie Augustijns |
Da citare inoltre il M° Jan Schweiger e le tre ragazze soliste che hanno magnificamente dato voce ai tre fanciulli/genietti (qui una specie di pupazzi-castoro) che accompagnano Tamino e Papageno. Giovanni Zambito.
©Riproduzione riservata
![]() |
Tamino, Papageno e i tre genietti © Annemie Augustijns |