Che meraviglia! Andare a teatro e ritrovarsi arricchiti nel vedere un capolavoro del verismo messo in scena con semplicità e maestria, e con attori perfetti nei tempi e nei gesti.
Fino al 20 novembre il Teatro Quirino di Roma ospita I Malavoglia che rientra nell’intenzione della società Progetto Teatrando di approfondire la letteratura siciliana, verghiana in particolare. Dopo il Mastro Don Gesualdo, questa è la seconda tappa della trasposizione teatrale dei romanzi del ciclo dei Vinti di Giovanni Verga. La regia di Guglielmo Ferro, figlio di Turi Ferro, centra il racconto sugli eventi più significativi che segnarono la vita della Famiglia Toscano di Acitrezza, lì dove, più di ogni altro passaggio narrativo, Verga punta a violare ogni speranza di emancipazione dei suoi personaggi.
Padron ‘Ntoni cerca di respingere l’amaro destino, l’avversa fortuna, i pettegolezzi e la cattiva via che si abbatte sulla sua famiglia con un’onestà ed una perseveranza che sembrano non appartenere più alla nostra realtà.
Bravissimo Enrico Guarneri che interpreta Padron ‘Ntoni in maniera così convincente, circondato dagli altri bravissimi 15 attori in scena, a partire dal piccolo Gianmaria Aprile, passando a tutto il cast: Ileana Rigano, Rosario Minardi, Vitalba Andrea, Francesca Ferro, Vincenzo Volo, Rosario Marco Amato, Pietro Barbaro, Mario Opinato, Nadia De Luca, Ciccio Abela, Giovanni Arezzo, Giovanni Fontanarosa, Verdiana Barbagallo, Gianni Sinatra.
Centrata anche la scena firmata da Salvo Manciagli che si affida ad una zattera ispirata alle assi di legno della Medusa di Géricault, simbolo di una zolla di vita in balìa della Natura. Suggestive le musiche di Massimiliano Pace, perfetti e calzanti i costumi di Dora Argento. Nota a margine: il Bistrot del Teatro Quirino propone un menu speciale con ricette siciliane in occasione della messa in scena de I Malavoglia.
Ornella Petrucci
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