Vince
la fiction internazionale a cavallo fra il vecchio ed il nuovo
continente al XVII Lucania Film Festival, che valorizza anche il made
in Italy ed in Basilicata.
Se il cambio di location ha rappresentato
la novità dell’edizione (dal centro storico di Pisticci al centro
Tilt di Marconia), la visione di un cinema vero, intimo e lontano dai
cliché del blockbuster segna invece il passo della continuità ed
indica con forza la direzione nella quale l’evento multiforme di
Allelammie vuole continuare a guardare con determinazione.
La
conferma arriva dalle scelte della giuria internazionale formata da
Farnoosh Samadi (presidente), Alessandro Piva, Waddah Al Fahed,
Martha Eidsness Mitchell e Carmine Cassino. Il premio al miglior film
della sezione lungometraggi è andato a “Los inconvenientes de no
ser Dios” di Javier Macipe Costa (Spagna 2014) nel quale dieci
uomini vivono l’angoscia di non sapere perché sono al mondo. “Le
Garagiste” di Renée Beaulieu (Canada 2015) vince, invece, i premi
per miglior attore a Normand D'Amour e miglior montaggio. Il film
narra la storia di Adrien e la riscoperta dell’amore nell’attesa
di un trapianto di rene che lo metterà di fronte ad una scelta
sofferta. “Treppe aufwarts”, di Mia Maariel Meyer, (Germania
2014) viene premiato con il miglior soggetto.
Nella
storica sezione corti fiction viene premiato, invece, a "Jay
amongst men" di Zeno Graton (Belgio) in cui Jay, 14 anni, vuole
diventare uomo in fretta e scopre presto la violenza. Premi anche per
i documentari, fra i quali trionfa "Vivre sa mort" di Manu
Bonmariage (Belgio) come miglior film. L’opera tratta la lotta di
due uomini per il diritto a morire con dignità. Nella sezione corti
animazione vince "L'attesa del maggio" di Simone Massi
(Italia). Mentre per Spazio Italia vince "Quando a Roma nevica"
di Andrea Baroni.
L’edizione
appena conclusa ha consacrato definitivamente nel palinsesto i
lungometraggi, ampliando la mission del LFF dopo la sperimentazione
introdotta in tal senso negli ultimi anni. “La presenza dei
lungometraggi in una sezione strutturata – spiega il direttore
artistico Rocco Calandriello – è una novità assoluta che ci mette
di fronte a nuove sfide gestionali e ci spinge a disegnare un’altra
strategia che può portare l’evento a trasformarsi in un festival
di cinema a tutti gli effetti”. Calandriello commenta anche il
cambio di location che “rappresentava una nuova prova da ritenersi
superata. Al netto delle condizioni meteo che hanno scoraggiato la
frequentazione delle serate, il LFF conferma di avere un suo
pubblico, affezionato ai contenuti prima che alla location. Siamo
soddisfatti sul piano della partecipazione alle sale”.
Alla
dimensione internazionale dei film in concorso, il Festival ha
affiancato le produzioni lucane. In questo senso è stato prezioso il
ruolo della Lucana Film Commissione e del suo direttore, Paride
Leporace, che nella quattro giorni ha presentato numerosi lavori
sviluppati grazie alle politiche messe in campo dall’ente. Nella
serata conclusiva il Festival ha intitolato, in presenza di Silvia
Scola, il suo anfiteatro ad Ettore Scola, maestro del cinema italiano
scomparso a gennaio.
Il
LFF non ha trascurato di volgere il suo sguardo a tematiche di grande
attualità, sempre nella chiave di lettura del cinema. Di particolare
spessore il dibattito affrontato con il giurato e regista Waddah Al
Fahed che ha fornito una testimonianza diretta della situazione in
Siria, distrutta dalla guerra ed attualmente priva di cinema o teatri
che funzionino. Farnoosh Samadi, presidente di giuria, ha intravisto
“una linea che collega tutti i lavori scelti dal Lucania Film
Festival”, una sorta di filo conduttore dato dalla profondità
delle storie. Per dirla con Alessandro Piva, ha prevalso l’interesse
per chi ha saputo valutare “il mondo che ci circonda con un’ottica
molto personale e con una consapevolezza del linguaggio
cinematografico”.
La
promessa della vigilia su una dimensione strettamente connessa
all’essenza del cinema è stata mantenuta. Poi, nella notte di
Tilt, la chiusura in musica della Full Attack Band ha salutato
l’evento cinefestivaliero più longevo di Basilicata in attesa di
una nuova messa a fuoco che lo proietti verso panorami finora
inesplorati.
XVII
LUCANIA FILM FESTIVAL: FILM PREMIATI
SPAZIO
ITALIA
Miglior
Soggetto
“DON'T
BREAK THE EARTH THAT LOVES YOU” di Gerardo Schiavone
Miglior
Attore Ex Aequo
Riccardo
Specchio, Alban Pajolli dal Film: “LA SLITTA” di Emanuela Ponzano
Miglior
Attrice
Eugenia
Costantini dal Film: “QUANDO A ROMA NEVICA” di Andrea Baroni
Miglior
Film
“QUANDO
A ROMA NEVICA” di Andrea Baroni
CORTOMETRAGGI
FICTION
Miglior
Soggetto
“NAMO”
di/by Salah Salehi
Miglior
Attrice
Giusy
Lodi dal Film: “BELLISSIMA” di Alessandra Capitani
Miglior
Attore
Hichan
Slaoui dal Film: “THE SEED” di Barney Frydma
Miglior
Attore
Serge
Avedikian dal Film: “UN SEUL HOMME” di Philippe Gregoire
Premio
della Giuria Ex Aequo
“LOST
VILLAGE” di/by George Teodria
“DAVAI”
di Ragnac Keil, Bruno Pucella
Miglior
Film
“JAY
AMONGST MEN” di Zeno Graton
CORTOMETRAGGI
ANIMATI
Miglior
Soggetto
“EYE
FOR AN EYE” di Steve Bache
Miglior
Tecnica
“ZEEZUCHT”
di Marlies Van Der Wel
Menzione
speciale
“BEACH
FLEGS” di Sarah Saidan
Miglior
Film
“L'ATTESA
DEL MAGGIO” di Simone Massi
SEZIONE
LUNGOMETRAGGI FICTION
Miglior
Soggetto
“TREPPE
AUFWARTS” di Mia Maariel Meyer
Miglior
Attore
Normand
D'Amour dal Film: “LE GARAGISTE” di Renee Beaulieu
Miglior
Montaggio
“LE
GARAGISTE” di Renee Beaulieu
Menzione
speciale
“LOS
INCONVENIENTES DE NO SER DIOS” di Jorge Fernandez mayor, Pablo
Tosco, Pablo Iraburu
Miglior
Film
“LOS
INCONVENIENTES DE NO SER DIOS” di Jorge Fernandez mayor, Pablo
Tosco, Pablo Iraburu
SEZIONE
LUNGOMETRAGGI DOCUMENTARI
Miglior
Soggetto
“ENTRE
LO SAGRADO Y LO PROFANO” di Pblo Marquez
Miglior
Fotografia
“LETTER
FROM AN IMAGINARY MAN” di Matilde De Feo
Miglior
Film
“VIVRE
SA MORT” di Manu Bonmariage
PREMIO
GIURIA POPOLARE
Miglior
Film
“GETTING
FAT IN A HEALTHY WAY” di Kevork Aslanya
PREMIO
CINE VISIONI
Miglior
Film
“LA
GRANDE EVASION” di Tommy Redolf