Quella
speciale scuola itinerante sul carretto siciliano che è in pratica
la mostra fotografica di Mario Cuccia con le tavole tecniche del
professor Ubaldo Castrovinci, dopo un lungo cammino si sposta adesso
a Monreale. La mostra, dal titolo “L’architettura del carretto
siciliano”, ha con grande successo calcato già i “palcoscenici”
di Palermo, Erice, Santa Margherita Belice, Corleone, accompagnando
sempre grandi eventi.
Adesso, dal 25 maggio al 10 giugno, il nuovo
appuntamento è fissato a Monreale, nella Galleria civica Giuseppe
Sciortino, monastero benedettino, antivilla comunale. La mostra, che
fissa con le tavole tecniche del maestro Castrovinci i canoni per la
costruzione del carretto – arte ormai quasi del tutto scomparsa –
è il prolungamento in dettaglio di una bella pubblicazione con lo
stesso titolo della mostra – “L’architettura del carretto
siciliano” – edita cinque anni fa da Plumelia.
Anche
in questa occasione monrealese, però, ci saranno alcune novità che,
come di consueto, arricchiranno la mostra. La prima: accanto alle
splendide foto dei carretti illustrati specialmente dai Ducato di
Bagheria, saranno esposti al grande pubblico sei pannelli che questi
specialisti della pittura da strada siciliana hanno realizzato a metà
degli anni Cinquanta del Novecento su commissione dell’allora
Partito comunista italiano e che raccontano le lotte dei contadini
siciliani, dal 1860 alla prima guerra mondiale, passando per la
grande esperienza dei Fasci siciliani. Le riproduzioni di questi
pannelli – gli originali sono conservati oggi nella sede della Cgil
- per l’occasione potranno essere ammirati alla galleria civica
monrealese.
La
seconda riguarda una digressione particolare sul mondo dei
carrettieri di un secolo fa, quando una rete di fondaci sulle strade
di grande comunicazione, offriva a questi operatori dei trasporti la
possibilità di riposare al coperto con i loro animali. Cuccia
infatti, instancabile ricercatore, è riuscito a portare la sua
macchina fotografica dentro uno degli ultimi ricoveri rimasto
miracolosamente quasi integro, il fondaco del Gatto a Corleone.
Accanto
alle fotografie e alle tavole tecniche si muoveranno altre esperienze
artistiche in qualche modo collegate. La ceramista Sonia Geraci
presenterà la reinterpretazione plastica di alcuni particolari,
mentre i pittori Vitalba Cerami e Fabio Mattaliano, presenteranno
opere legate ai cromatismi del carretto siciliano.