Julieta,
il nuovo film di Pedro Almodovar, in competizione qui a Cannes, è diverso da tutti quelli che l’hanno preceduto.
Questo è un
Almodovar nouvelle cru, anomalo, riflessivo e poco incline ai coup
de theatre. Un Almodovar che sente la dolce ala della giovinezza
allontanarsi, ammette infatti “sto
invecchiando e ne sono perfettamente cosciente. Inutile negarlo. I
latini dicevano che la vecchiaia in se stessa è una malattia.
Personalmente trovo invece che sia un massacro. Io, almeno, la vivo
così”.
E Julieta, come dicevamo, riflette questa sensazione del tempo che
passa declinato al femminile, senza fuochi d’artificio, come la sua
originalità ci aveva abituati. Qui è anche la prima volta che
utilizza due attrici per interpretare la protagonista, Adriana
Ugarte, dai 25 ai 40 anni ed Emma Suarez dai 40 in poi, per
raccontare il tempo che passa.
Almodovar, perché questa scelta?
“Perché non ho mai amato l’effetto dell’invecchiamento sul volto degli
attori, per cui, fin dal primo momento, ho deciso che le attrici
sarebbero state due, visto che l’effetto temporale è piuttosto
lungo”Se
non sbaglio l’aveva già fatto
Bunuel…? “Sì,
in Quell’oscuro oggetto del desiderio. Lì però la
motivazione era chiara, Angela Molina e Carol Bouquet incarnavano i
due aspetti della protagonista, quello passionale e quello freddo e
razionale. In Julieta invece, volevo dare l’impressione che le
due donne si somigliassero mentre le due attrici non hanno proprio
niente in comune. Ho usato così dei flashback. Ma la sfida è stata mostrare il cambiamento d’attrice direttamente, senza nessun
artificio.”
Un
bell’escamotage quella dell’asciugamano che la figlia Antia usa
per asciugare la testa di sua madre e quando lo toglie sotto troviamo
l’altra attrice … “sono
sempre stato affascinato dall’immagine biblica del velo di Veronica
su cui si stampa il volto del Cristo dopo averne asciugato il sudore.
Mi è sembrata l’idea perfetta per vedere il tempo che passa”.
Almodovar, come mai ha scelto delle attrici con cui non aveva mai lavorato prima? "per
Julieta abbiamo fatto molti provini. La Suarez è stata una
decisione immediata mentre Adriana Ugarte era quella che meglio
corrispondeva alla periodo della gioventù".
Cos’è per lei la cosa più importante in un attore? “Direi
che la voce è fondamentale. E sul set non faccio che suggerire il
tono per ogni personaggio. Pensi che arrivo anche a correggerli in
spagnolo perché, a seconda di come si dicano le cose, cambia anche
l’espressione facciale”.
Tratto
da tre racconti brevi della poetessa e scrittrice canadese Alice
Munro, Julieta è la storia di una donna che non vede più sua
figlia Antia, da dodici anni. Tra le due donne non c’è stata
nessuna rottura. Un giorno Antia ha deciso di partire per un ritiro
spirituale da cui non è più tornata. Senza una parola, con un
breve asciutto saluto che non faceva prevedere questo tormentoso,
infinito oblio. Dodici anni sono lunghi e quando Julieta, finalmente
comincia a respirare e ad uscire da questa cupa, pesante cappa di
abbandono decidendo di partire con il suo compagno per il Portogallo,
ecco che il destino la fa imbattere in Beatrice, l’amica del cuore
di Antia che le dice che la figlia vive a Madrid. All’improvviso
Julieta, liquida seccamente il suo compagno, dicendo che non vuole
più partire, dall’oggi al domani cambia casa e quartiere
sperando forse di incontrare la figlia che nel frattempo si è
sposata ed ha tre figli. Aspettando, inizia a scriverle una
lunghissima lettera per spiegarle cose che non le aveva mai
detto…
Recitato con un ritmo perfetto il cast si avvale di attori
come Emma Suarez, Adriana Ugarte, Daniel Gra, Pilar Castro e Rossy
de Palma.
Mariangiola Castrovilli