È già nel titolo, “Le
radici e le ali”, la bellezza del recente volume di Goffredo
Palmerini, One Group Edizioni. E anche nel sottotitolo “Storie,
curiosità e annotazioni sulla più bella Italia nel mondo”.
Vola, esplora altri
mondi, incontra altra gente, stringi nuove amicizie, corri nel luogo
che ti dà lavoro, ma non dimenticare mai la culla. Se cedi a questa
tentazione, non hai più un paese. Il vecchio può non riconoscerti
più, il nuovo non sarà mai completamente tuo.
Tanta gente che per
bisogno ha fatto fagotto, costretta a stabilire la dimora in terre
lontane non dimentica la via da cui è partita, e continua a
sospirarla, ripercorrendola con il ricordo. Molti tornano e
ritornano, e sono accolti con un abbraccio. Per loro è come se non
si fossero mai allontanati. Goffredo li segue, li ascolta, li
racconta.
Mario Fratti, uno degli autori di teatro più famosi al mondo, aquilano di nascita, si è stabilito a New York dal ’63, ma per lui ogni occasione è buona per rivedere la sua città, tormentata e offesa. L’ultima volta, per la prima al Teatro Comunale di “Frigoriferi”, uno dei suoi brillanti lavori, tradotto in “musical” dalla Compagnia Mamo e dall’Orchestra Sinfonica Abruzzese diretta dal maestro Luciano Di Giandomenico. E nel mese di settembre, per la presentazione del suo romanzo “Diario proibito - L’Aquila anni Quaranta”. Fratti è come Palmerini, gira il mondo, presenta le sue opere (ne ha scritte circa novanta tradotte in 22 lingue) e scopre nuovi sentieri. Vola in Brasile, Canada, Argentina… e ripiomba a New York. Cronista scrupoloso, attento, indagatore, Palmerini prende nota dei successi di Fratti, va a visitare l’illustre concittadino, lo intervista e ne scrive pagine belle e sentite.
Laura Benedetti, aquilana
anche lei, ha ricevuto a Washington un ambito riconoscimento: “Three
Wise Women” conferito dall’Organizzazione Nazionale Donne
Italo-americane. La motivazione indica i meriti della Benedetti nella
critica letteraria, ma anche l’infaticabile impegno speso nella
diffusione della cultura italiana. E Goffredo riferisce la notizia in
ogni dettaglio, indugiando sugli scritti della concittadina sulla
letteratura medievale e sulla sua attività di curatrice della voce
letteratura italiana per l’Encyclopaedia Britannica “Year in
Rewiew”, inanellando i tanti seminari, incontri, convegni da lei
organizzati, come “Dopo la caduta: memoria e futuro”, tenutosi
all’Aquila nel giugno 2010.
Nulla sfugge a Goffredo. Informato di tutto, viaggiatore accanito, sempre alla ricerca di storie da narrare, non esita a prendere un treno o un aereo per raggiungere un luogo, una persona, un talento da descrivere, per farli conoscere agli altri. Nell’agosto di tre anni fa è stato a Cellino San Marco per la Settimana per la promozione della Puglia nel mondo: “Ospitalità dalla terra dei Messapi al Salento”. E ha illustrato il patrimonio artistico, paesaggistico, culturale, enogastronomico, storico della zona, accennando alle sue origini magno greche.
Ha seguito gli ospiti
nelle visite al sito archeologico di Muro Tenente, a Mesagne, alle
Colonne Romane di Brindisi, al grandioso e festoso Barocco di Lecce,
ai trulli di Alberobello. E cita anche le persone che svolgono
incarichi meno rilevanti, come il brigadiere Capoccia che, avendo
l’incarico di agevolare i rapporti con e tra i visitatori, si è
distinto nel fare gli onori di casa all’ambasciatore d’Albania
Neritan Ceka, il quale ha confidato che, quando dall’altra sponda
dell’Adriatico pensano all’Italia, la prima terra che immaginano
è la Puglia, molto più conosciuta delle altre dalle loro parti. E
ha parlato di Al Bano Carrisi, definendolo “ambasciatore di Puglia
straordinario ed amatissimo”.
Palmerini è un
infallibile trait d’union tra gli italiani che sono rimasti e
quelli che hanno cercato il pane altrove; tra gli italiani e i
fratelli stranieri. I suoi scritti invogliano alla conoscenza di
quanto accade nei nostri confini e oltre; esortano a vedere se stessi
nel prossimo, al dialogo, alla solidarietà reciproca.
“C’è un antico
rapporto d’affezione, quasi d’amore tra New York e l’Italia”,
dice nel libro. E così titola un capitolo: “A New York e
Princeton con nel cuore l’Aquila candidata a capitale europea della
cultura nel 2019”. E s’inoltra nella storia: “Lì, a New
Amsterdam, nel 1635 andò anche a risiedere il marinaio veneziano
Pietro Cesare Alberti. Il primo italiano. La città andò avanti
quasi in tranquillità fin quando il governatore Peter Stuyvesant nel
1657 fece sapere ai quaccheri inglesi, nel frattempo arrivati, che
non erano molto graditi”.
Affascinano le pagine di
Goffredo Palmerini. Leggendole si ha la sensazione di compiere viaggi
edificanti da un Paese all’altro; di essere fisicamente di fronte a
persone mai viste, di ascoltare in presa diretta le loro voci, le
loro esperienze. Palmerini ama la gente, non solo quella abruzzese
sparsa per il mondo. Va a cercarla e ne traccia un ritratto
palpitante. Con uno stile limpido, scorrevole, delicato. Avvincente.
Espone i fatti con lealtà; penetra nei personaggi con notevole
capacità d’introspezione psicologica. I suoi scritti sono
affollati di situazioni, protagonisti di grandi eventi, di maestri
della scrittura e della tavolozza…
Ed ecco “Taranto. Oltre
la notte”, presentato a Roma nella Biblioteca del Senato, “per
mantenere accesa una luce sui drammi di Taranto e L’Aquila”. Con
un intervento di Tiziana Grassi, che invoca un patto di fratellanza
fra le due municipalità…. “E per quanto arduo sia un parallelo
tra i problemi delle due città - dice Palmerini - l’una martoriata
nel suo habitat ambientale, l’altra devastata dal terremoto, resta
comune il fatto che la loro rinascita passa per un forte impegno del
sistema Paese congiunto in un sapiente impegno sociale”. L’impegno
che lui ha dimostrato nel consiglio comunale della sua città e poi
come assessore e vicesindaco.
C’è un tesoro in “Le
radici e le ali” (che comprende anche scritti di altri autori),
fatto di vite vissute, di iniziative intraprese, di luoghi
memorabili. Charleroi, per esempio, dove nell’agosto del ’14 i
tedeschi sconfissero i francesi e dal 27 al 29 settembre 2013 si è
svolta l’assemblea del Consiglio regionale degli Abruzzesi nel
mondo. Palmerini naturalmente ci è andato. In una giornata di sole,
“di quelle tiepide, come promettono le incipienti ottobrate
romane…Man mano che l’aereo guadagna il nord s’increspano
nuvole candide e cirri, disegnando al suolo arabeschi d’ombre lungo
la costa toscana e sulla campagna frammentata di colture cangianti
nelle tonalità del verde e delle terre di Siena…”.
Il libro ha un ampio
corredo di foto: panorami e brani di paesi, chiese, monumenti, feste
patronali con processioni, palazzi patrizi, vedute dall’alto.
Illuminano l’appendice: “L’Italia dei Sogni a Milano” di
Francesco Lenoci; “L’Italia dei Sogni è un paese possibile” di
Lucilla Sergiacomo; “L’Italia dei Sogni, dove la natura fa parte
del risveglio” di Flavia Cristaldi.
Franco Presicci