La
Madonna con bambino e sei
angeli
di Alessandro di Mariano di Vanni Filipepi detto il Botticelli,
tra i più famosi tondi realizzati dall’artista protagonista
dell’umanesimo fiorentino, sarà esposta per la prima volta dal 14
gennaio al 15 marzo 2016, al Centro Cultural La Moneda.
Dopo
Russia e Giappone, l’opera
lascia
l’Italia in occasione dell’anno dell’Italia in America Latina.
L’esposizione,
promossa dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del
Turismo, dall’Ambasciata d’Italia a Santiago, dall’Istituto
italiano di cultura, la Galleria Corsini di Firenze e il Consejo
Nacianal de la Cultura y las Artes, è un regalo per festeggiare i
dieci anni di vita del Centro Cultural La Moneda ai cittadini cileni
e la visione dell’opera sarà quindi gratuita.
Botticelli
incarna nell’immaginario l’idea stessa del Rinascimento
fiorentino e uno dei grandi Maestri dell’arte italiana. Allievo di
Filippo Lippi e poi attivo nella bottega del Verrocchio la diffusione
della sua fama è conferma dalla chiamata nel 1480 a Roma, insieme
agli artisti più celebri, per affrescare le pareti della Cappella
Sistina. Al ritorno diviene sempre più stretto il legame con i
Medici, di cui è pittore di fiducia. Per la famiglia che detiene il
potere a Firenze esegue, tra l’altro, famosissime favole
mitologiche profane quali La
Primavera,
Pallade
e il centauro,
la Nascita
di Venere.
Opere di complessa simbologia, probabile sintesi – ricercata dal
neoplatonismo fiorentino – tra nuovi ideali cristiani e mito
antico, che creano un canone di bellezza ideale femminile: giovani
donne dall’incarnato luminoso, lunghi capelli biondi, corpo
elegante, volti di una dolcezza malinconica.
Dall’ultimo
decennio del secolo si manifestano i sintomi della crisi personale di
Botticelli che coincide con quella della società fiorentina: la
morte di Lorenzo il Magnifico nel 1492, la cacciata del figlio Piero
de’ Medici nel novembre ‘94 e la conseguente perdita di
protezione e di committenze importanti segnano la fine di un mondo.
L’artista si avvicina allora al pensiero del domenicano Girolamo
Savonarola, ispiratore della moralizzazione della vita pubblica
fiorentina. L’adesione totale sarà tardiva, successiva
all’esecuzione del frate, avvenuta il 23 maggio del 1498;
Botticelli ne abbraccia l’austero rigore e adegua il proprio stile
al suo estremizzato credo religioso.
La
Madonna con bambino e sei angeli
è stata realizzata proprio durante la fase tarda della sua
produzione artistica in cui la conversione del pittore matura nel
clima turbato della Firenze di fine secolo e determina una svolta nel
suo stile. La composizione è pensata per un formato circolare, ma si
distingue da esempi precedenti per la costruzione piramidale,
l’allungamento delle figure e soprattutto per la presenza degli
strumenti della Passione, che rappresentano il fulcro del dipinto e
sembrano evocare le prediche infiammate di Savonarola.
Il
dipinto del Botticelli fa parte della Galleria Corsini dalla metà
del 1600. L’opera venne acquistata dal Marchese Bartolomeo Corsini
per seguire le disposizioni testamentarie del fratello, il Marchese
Filippo Corsini, che si raccomandava di investire in opere d’arte,
le quali “aprono la mente ed il cuore”. Bartolomeo iniziò così
a studiare e ad informarsi per scegliere opere d’arte che potessero
essere facilmente riconoscibili e di grande valore artistico. La sua
scelta ricadde sul Botticelli.
L’iniziativa
di esporre al Centro Cultural La Moneda di Santiago del Chile
un’opera di tale rilievo riflette appieno l’impegno profuso da
Italia e America Latina nell’organizzazione dell’Anno di
celebrazioni ed è indicativa dell’assoluta eccellenza delle
relazioni anche in campo culturale.