Venezia, museo Guggenheim: opere d'arte accessibili ai non vedenti. Intervista a Valeria Bottalico

Opere d’arte accessibili al pubblico con disabilità visive: e’ questo il progetto “Doppio senso: percorsi tattili”, realizzato con la partecipazione dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti al museo Guggenheim di Venezia. Quattro appuntamenti fino a gennaio, guidati da Valeria Bottalico, ideatrice e curatrice del progetto. Al microfono di Maria Cristina Montagnaro spiega come avverrà l’attività.

R. – Un percorso di avvio all'accessibilità museale, legato ad un progetto educativo che ha come destinatari persone non vedenti e ipovedenti. In realtà, poi, estendiamo tutto il progetto a chiunque voglia partecipare.
D. – Come è nata l’idea?
R. – Le persone non vedenti possono accedere alle immagini attraverso la fruizione di strumenti e riproduzioni a rilievo e conoscere le opere e quanto li circonda attraverso il tatto, ma anche attraverso altri canali sensoriali, come olfatto, udito, gusto… Quattro appuntamenti – uno al mese, il primo il 31 ottobre e fino a metà gennaio – presso la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, che si tiene il sabato. Un appuntamento dedicato ad un pubblico adulto, costituito da una visita tattile, in cui è possibile fruire – attraverso una esplorazione tattile – di opere della collezione permanente e in particolare a due dipinti: il “Ritratto di Frau P” di Paul Klee e “Verso l’alto” di Vasily Kandinsky; e due opere – due dipinti - dell’artista indiano che in questo momento è protagonista della mostra temporanea. La visita avviene proprio attraverso una esplorazione tattile, da me condotta, in cui si guidano, si accompagnano le mani dei visitatori in quella che è la visione dell’opera: quindi non con gli occhi ma attraverso le mani.
D. – Normalmente quando visitiamo una mostra ci dicono immediatamente di non toccare le opere d’arte…
R. – Non toccare, esatto! Sono stati disposti degli strumenti, dei materiali ad hoc per effettuare questa visita. Sono stati riprodotti in tavolette in resina, tutti a rilievo, i due dipinti di Klee e di Kandinsky della collezione permanente e gli altri due dipinti della mostra temporanea. Quindi sono strumenti ad hoc realizzati in collaborazione con l’Istituto dei ciechi di Milano, che ha collaborato insieme a noi per la produzione di questi materiali.
D. – Come è andato il primo giorno di visita?
R. – E’ stata una festa! Hanno partecipato 7 persone non vedenti provenienti da diverse parti d'Italia: da Roma a Cattolica, a Padova, a Milano, a Treviso, a Venezia-Mestre… Assieme a loro hanno potuto partecipare anche alcuni accompagnatori. La sfida e la parte sperimentale del progetto è rendere accessibili non solo i dipinti in generale, ma rendere anche accessibile e fruibile l’arte astratta. Maria Cristina Montagnaro, Radio Vaticana, Radiogiornale del 31 dicembre 2015.
Fattitaliani

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