“Sei
personaggi in cerca d’autore
è probabilmente il testo di teatro più importante di tutti i tempi
– dice Lavia – Esso interroga il fondamento stesso del teatro: la
contraddizione e la discordanza tra l’attore e il personaggio e
l’impossibilità a fare dei due una sola unità. Ma dice Eraclito:
“Da ciò che è più discorde, lo splendido accordo”.
Pirandello
scrive la commedia in soli tre giorni, la legge personalmente alla
compagnia di Dario Niccodemi, tra lo sconcerto degli attori travolti
dall’impeto delle parole e dall’entusiasmo. “Ma nessuno aveva
capito niente” racconta lo stesso Niccodemi, e solo i ventuno
giorni di prove (tre volte il tempo dedicato all’epoca agli
allestimenti delle novità) poterono fare luce, a poco a poco,
nell’opera destinata a diventare un capolavoro. Lo sconcerto
iniziale diventa vera e propria battaglia al termine della tumultuosa
prima romana al Teatro Valle nel maggio del 1921. Il pubblico mostra
rumorosamente, alla fine del terzo atto, in platea, il suo dissenso
urlando Manicomio!
Manicomio!,
soffocando
gli applausi convinti e appassionati degli estimatori. Gli spettatori
indignati attendono in strada lo stesso autore, che si allontana
dall’uscita degli attori nel cosiddetto ‘vicolo dei gatti morti’,
per lanciargli insulti e monetine. Qualche mese dopo a Milano i Sei
personaggi
applauditi senza riserve iniziano il cammino che li porterà a
diventare un successo internazionale anche a Parigi, Londra e New
York. Nonostante questo i Personaggi continuano a reclamare
riscritture e revisioni all’autore che ne definisce la composizione
nell’edizione del 1925, la completa con una storica prefazione e la
dirige al suo nuovo debutto.
Personaggi
/ Interpreti
I
Personaggi della commedia da fare
Il
Padre Gabriele
Lavia
La
Madre Federica
Di Martino
La
Figliastra Lucia
Lavia
Il
Figlio Andrea
Macaluso
Il
Giovinetto Silvia
Biancalana
La
Bambina Letizia
Arnò
Madama
Pace Marta
Pizzigallo
Gli
attori della compagnia
Il
Direttore-Capocomico Michele
Demaria
La
Prima Attrice Giulia
Gallone
Il
Primo Attore Mario
Pietramala
La
Seconda Donna Giovanna
Guida
L’Attrice
Giovane Malvina
Ruggiano
L’Attor
Giovane Luca
Mascolo
Un
altro attore Daniele
Biagini
Un’altra
attrice Maria
Laura Caselli
Un’altra
attrice Anna
Scola
Il
Direttore di Scena Carlo
Sciaccaluga
Il
Suggeritore Alessandro
Baldinotti
Il
Macchinista Massimiliano
Aceti
L’Attore-Segretario
Matteo
Ramundo
L’uscere
Alessio
Sardelli
NOTE DI
REGIA
Chi
sono questi Sei
personaggi ... che
entrano dal fondo della platea di un teatro
“in
cerca d’autore... uno qualunque”?
La
Madre, di umili natali, non è in grado di scrivere e l’uomo con
cui ha avuto un’altra famiglia era un “pover’uomo”.
Il
primo marito, il “Padre”, non è ricco, ha una casa modesta.
“Dormivamo
in quattro in una camera” dirà la “Figliastra”. Quindi, si
suppone, che il Padre e il Figlio dormissero insieme in un’altra
camera. Le femmine da una parte e i maschi dall’altra.
Poi
il Figlio ci dice di avere visto il Padre e la Madre (adultera)
essere maschio e femmina
e
non Padre e Madre. Quando? Appena nato? No, perché è andato “a
balia” in campagna.
Quando,
allora? L’unica possibilità è al ritorno della Madre (adultera)
nella casa del Padre, dopo la morte del “convivente pover’uomo”.
È probabile che ogni tanto, la madre lasciasse la camera delle
fimmine e
andasse in quella dei masculi…
forse la trascinava il Padre, in camera sua, a compiere il dovere
coniugale... che bella famigliuola! La Figliastra diventerà una
prostituta. Il Figlio “è cresciuto... così...” un po’
strano... chissà come! Il ragazzo si suicida e la Bambina si annega.
Non
basta il Padre “filosofo autodidatta” a rattoppare questa
orribile famiglia italiana, siciliana e senza Dio. Il Padre non ha
fede e gli altri? Nessuno si rivolge mai a Dio...
Pirandello
ci dice che ha scritto questa “commedia per liberarsi da un
incubo”. La sua Arte, aggiunge, ha “una servetta sveltissima e
non per tanto nuova sempre del mestiere”. Questa Fantasia è
“dispettosa e beffarda, se ha il gusto di vestir di nero”, ma non
per esser seria. Si veste di nero “alla bizzarra”!
Sappiamo
dunque dallo stesso Pirandello che ci troviamo di fronte a una
Commedia. Beffarda.
Nera
ma non seria. Bizzarra. Una specie di “incubo” non troppo serio.
Questa
bizzarra commedia nera è un’opera unica
nella
Storia del Teatro.
Ci
sono opere, grandi opere, opere immortali e poi c’è Sei
personaggi in cerca d’autore,
l’opera teatrale che non ha paragoni. Unica nella concezione, nella
struttura, nell’argomento. Sofocle, con l’Edipo
Re, nel V
secolo a.C. definisce il Teatro occidentale. Pirandello e i suoi Sei
personaggi,
nel 1921, sono responsabili del suo smontaggio definitivo: la trama e
la narrazione improvvisamente non sono più l’oggetto principale
del testo: i colpi di scena, i canonici nodi drammatici sono posti in
secondo piano, messi da parte – sappiamo già qual è il destino di
ognuno dei Sei personaggi fin dalle prime battute. L’intreccio è
così ridotto al minimo e, con esso, sono dimenticate quasi tutte le
strategie di scrittura che per secoli gli autori hanno impiegato per
comporre un dramma.
L’idea
stessa di rappresentazione
è messa
in crisi con l’irruzione di sei spettri
vestiti a
lutto in un teatro dove rappresentare
significa
mettere in scena il reale
(il fatto) e
non la verità.
Per restituire lo scandalo di questa entrata improvvisa e
sconvolgente bisogna pensare e realizzare la differenza tra i
personaggi e gli attori. Una guerra
di mondi e
di linguaggio – l’italiano perfetto e impostato degli attori,
l’italiano brutale, quasi dialettale, e selvaggio
dei
personaggi. I Sei sono un nucleo familiare, siciliano, carnale e
impregnato nella sua essenza di una fisicità
che il
mondo della rappresentazione non conosce: chi è chiamato a
rappresentare è un fantoccio,
responsabile e custode della finzione, sacerdote inconsapevole della
religione della realtà
con tutti
i suoi riti fatti di convenzioni
e di
scelte per
il
pubblico. Ma Pirandello è un filosofo e avverte che il Pensiero
Occidentale, in crisi, si sta riavvicinando al concetto di Verità
come A-LETEIA. La Svelatezza.
Gabriele
Lavia
TEATRO
ELISEO
Da martedì
5 a
domenica 24
gennaio 2016
Orario
spettacoli: martedì, giovedì venerdì ore 20.00 –sabato ore 16.00
e ore 20.00 – mercoledì e domenica ore 16.00
Biglietteria
tel. 06.83510216 |Giorni e orari: da martedì a domenica 9.30 –
19.30
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Prezzi
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