Mr. Green è una commedia
scritta dall’americano Jeff Baron, tradotta in ventiquattro lingue
e rappresentata sui palcoscenici di tutto il mondo. Sono trascorsi
dieci anni dalla sua ultima rappresentazione, dopo tre settimane di
repliche a Roma, malgrado il grandissimo successo sia di critica che
di pubblico, lo spettacolo venne sospeso a causa della morte di
Corrado Pani che interpretava Mister Green.
Era impossibile
sostituirlo perciò Maximilian Nisi che aveva comprato i diritti, li
restituì all’autore ed abbandonò il progetto. Quest’anno al Teatro della Cometa di Roma (infoline 06.6784380) fino al 29 novembre è
Massimo De Francovich a ricoprire il ruolo che fu di Corrado Pani. Il
ruolo di Ross spetta ancora una volta a Maximilian Nisi. È uno
spettacolo diverso perché in tutti questi anni il testo è stato
calibrato sull’attore che lo interpretava. La traduzione è stata
curata da Michela Zaccaria. La regia è di Piergiorgio Piccoli.
Ross
Gardiner un giovane uomo impiegato in una multinazionale, investe
Mister Green, un ottuagenario pensionato che cammina nel traffico
dell’Upper West Side di New York. Accusato di guida pericolosa,
viene condannato ad assistere Mr. Green una volta alla settimana per
sei mesi.
Due generazioni a
confronto, potrebbero essere un nonno ed un nipote, il primo radicato
ai propri valori codificati, l’altro insegue l’evolversi della
vita. Tradizione e modernità a confronto. Le vite di
entrambi,allagate dalla solitudine. Mr Green ha rinunciato alla vita,
è vecchio, malridotto, non mangia. Si scontrano, sono diffidenti, è
difficile raggiungere un accordo. Il giovane non molla, nonostante la
ritrosia di Mister Green, non manca un appuntamento. Il ritmo
cinematografico diretto, a volte nervoso, fa sì che la messa in
scena risulti vincente. Le scene seguono dall’inizio i loro
incontri, nell’appartamentino di Mister Green al quarto piano di un
palazzo senza ascensore. A poco a poco il rapporto tra i due si
sviluppa, fino a renderli indispensabili l’uno all’altro, il
gioco alterna confessioni e silenzi e metterà in luce ferite mai
guarite nella vita di entrambi. Quando Mr. Green spinge Ross a
trovare una donna per farsi una famiglia, questi rivela la sua
omosessualità. Per Green gli ebrei non possono essere omosessuali.
Ross gli rivela il dolore di essere respinto dalla famiglia per la
sua condizione. Mr. Green in quel dolore riconosce quello provocato
alla propria figlia per aver costruito una famiglia al di fuori della
Comunità ebraica. Abbracciando Ross, si rende conto che la sua
ostinazione non ha pagato ma con quell’abbraccio, vuole cancellare
i suoi errori. Tema principale è l’ottusità di quei genitori che
considerando i figli come un oggetto di loro possesso e rifiutano la
loro diversità.
Il testo è pura poesia,
evidenzia i sentimenti di cui Ross e Mr Green sono portatori, fa
riemergere i ricordi e le intime confessioni tenute soffocate per
anni vengono finalmente liberate. E’ il passaggio dal buio verso la
luce.
Elisabetta Ruffolo