Roma fiction festival, Adriano Giannini e Kasia Smutniak presentano "Limbo"


Prodotta da Fandango film, l'opera è tratta dal romanzo di Melania Mazzucco.
Manuela Paris è una donna soldato in missione in Afghanistan. Dopo un attentato dove rimangano uccisi i suoi uomini, ora nonostante la riabilitazione deve combattere una guerra molto diversa: contro i ricordi ed il dolore ma anche contro il ruolo stereotipato di donna e vittima che la società tenta di imporle. L'incontro con il misterioso ospite dell'hotel Bellavista, Mattia, un uomo apparentemente senza passato, sospeso in un suo personale limbo di attesa e speranza, è l'occasione per fare i conti con la sua storia. E per scoprire che vale sempre la pena vivere, perché nessuno, nemmeno lei, è ciò che sembra....
Il film viene presentato nella giornata post evento attentato terroristico in Francia, ed è importante per la Rai un progetto del genere perché oltre a raccontare l'impegno dei soldati e delle donne in guerra, difende i valori della democrazia e della libertà individuale, dice il direttore di Rai Fiction Andreatta.
Kasia Smutniak interpreta un personaggio complesso che vive una vita intensa e lasciata in sospeso come in un limbo: altrettanto lo è il personaggio di Adriano Giannini.
"Ho lavorato su due interpretazioni del mio ruolo, dice Kasia; il primo è la parte del soldato, il secondo è quello privato..
La parte del film in guerra è stata la più difficile ma l'aspetto psicologico del personaggio è quello più complesso. Vengo da una famiglia di militari, mia nonna era un militare e questo è sempre stato chiaro per me, voglio dire cosa significa essere un soldato e mi sono divertita a vestirne i panni. La parte tecnica, quella della preparazione e dell'addestramento, l'ho fatta con i soldati sul campo, ma ho guardato anche tanti filmati ed i soldati veri ci hanno affiancato nelle riprese." Le scelte del personaggio sono scelte umane e scelte individuali e sono dovute alla complessità del racconto che si divide in 2 piani, prosegue Adriano Giannini, perchè solo alla fine si svelano 2 storie  che sono simili. I due protagonisti hanno le stesse cicatrici nell'anima, vivono entrambi in un limbo comune. Diffidano l'uno dell'altra e devono imparare a conciliare con il proprio destino. L'ultima scena del film racconta la possibilità di entrambi di rinascere.
La sceneggiatura del film è un adattamento del libro che contiene molte più pagine e che intrecciano il passato della protagonista. E' una sintesi della storia che non poteva essere raccontata tutta in un episodio ma che è funzionale.

Emanuela Del Zompo
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