Hypnophonia, un’unione tra la psiche e il suono, il 2° album dei Marchesi Scamorza. L'intervista

Sono emozionati e decisi i Marchesi Scamorza, la giovane rock band ferrarese ai nastri di partenza con Hypnophonia: dopo gli apprezzamenti raccolti per il debutto La sposa del tempo, il quintetto è pronto a un nuovo viaggio, questa volta con il coinvolgimento di Maracash Records, una delle più attive etichette in campo progressive.
Nati nel 2009 e passati dalla palestra delle cover alla ricerca della propria personalità, i Marchesi Scamorza sono un quintetto di giovani musicisti assai diversi per provenienza, gusti e preferenze: il segreto del prog-rock elaborato dalla band sta proprio in queste differenze di fondo, amalgamate in una visione del progressive fresca e accattivante. Nel 2012 debuttano con La sposa del tempo, nel 2013 vengono coinvolti da Colossus nell'album collettivo Decameron in compagnia di nomi come Karda Estra, Latte e Miele, Unitopia e molti altri, nel 2014 entrano nei Prosdocimi Recording per lavorare al nuovo disco, ovviamente in puro stile analogico. 
Registrato, mixato e prodotto da Mike 3rd, masterizzato da Ronan Chris Murphy ai Veneto West di Los Angeles, Hypnophonia contiene cinque brani che rilanciano una grande e affettuosa passione per la scuola progressive all'italiana, dalla PFM al Banco, dalle Orme alla Locanda Delle Fate. Il cammino e La via del sognatore sono le prime due concept-suite realizzate dai Marchesi, sempre più convincenti nell'unire grinta e melodia, atmosfere sognanti e potenti spinte rock. L'intervista.
Nel 2012 La sposa del tempo, oggi arriva il secondo album Hypnophonia. Tra i due album, la partecipazione al disco collettivo Decameron, che vi vede in compagnia di Karda Estra, Latte e Miele, Unitopia e molti altri. Quanto è stato importante questo appuntamento di passaggio per il nuovo disco?
Partecipare al disco Decameron con il singolo Teodoro l’armeno, è stata un’esperienza utile sia per spezzare il ritmo tra l’uscita del primo album e la composizione del secondo, sia per misurarsi per la prima volta con la scrittura di un brano a tema. Per creare una canzone da una novella di un autore importante come Boccaccio abbiamo usato un approccio diverso rispetto a quello che utilizziamo solitamente per comporre, e il risultato ci ha lasciati soddisfatti; inoltre comparire su un disco insieme a grandi nomi del prog come quelli che hai citato è motivo di grande orgoglio. Recentemente abbiamo registrato un brano per la terza parte della medesima raccolta, che uscirà prossimamente.

Che differenze ci sono tra Hypnophonia e La sposa del tempo?
La sposa del tempo è stato il disco d’esordio, e come tale contiene pregi e difetti. In Hypnophonia è più evidente il cammino stilistico che abbiamo intrapreso, e abbiamo pensato attentamente ad ogni suo aspetto, dalla composizione all’arrangiamento, dalla scaletta al booklet. Hypnophonia è un disco nettamente più maturo, (formato da cinque brani, due suite e altri tre pezzi più brevi) e secondo noi è molto equilibrato e coinvolgente. Hypnophonia significa un’unione tra la psiche e il suono, è un titolo molto d’impatto e secondo noi perfetto per la musica contenuta nel disco.

Con La sposa del tempo, il video di Autunno, la scoperta di un nuovo pubblico e le reazioni della stampa, avete avuto modo di testare gli umori del panorama prog-rock. Con quale stato d’animo vi siete avvicinati al lavoro di composizione del nuovo album?
Le reazioni del pubblico e della stampa che abbiamo avuto riguardo a La sposa del tempo, sono state incoraggianti e stimolanti per migliorarci e fare un secondo album più bello ed interessante. Abbiamo composto il nuovo materiale con entusiasmo e il risultato finale ne è la dimostrazione. Il prog italiano è particolarmente evocativo, colto, popolare, romantico e raffinato. Questi elementi insieme contribuiscono al fascino che genera negli ascoltatori.

Una caratteristica importante di questo nuovo disco è la registrazione in contesto analogico, ai Prosdocimi Studio. Voi siete giovanissimi e avete potuto sperimentare il fascino (ma anche le insidie…) dell’incisione “vecchio stile”: quali sono i pregi e i difetti del lavoro su nastro magnetico?
Registrare al Prosdocimi Studio con Mike 3rd è stato bellissimo e davvero interessante. Per incidere su nastro ci vuole molta concentrazione ma ci abbiamo messo poco ad ambientarci. Registrare in analogico è estremamente affascinante, e il disco ne ha giovato con una definizione sonora di alto livello. La produzione di Mike 3rd è stata perfetta per trasportare su nastro la nostra musica, e siamo tornati da lui per registrare il brano per la terza parte della raccolta sul Decameron.

La nascita dei Marchesi risale a sei anni fa, quando decideste di creare il gruppo: le differenti estrazioni musicali di ognuno di voi sono ancora presenti o la vita di gruppo ha reso omogenei gusti e orientamenti?
Ognuno di noi ha sempre le proprie preferenze musicali, che arricchiscono e contaminano positivamente la nostra musica. Suonare insieme da anni ci ha messo in grande sintonia e l’orientamento che abbiamo mentre creiamo la nostra musica è davvero molto spontaneo e naturale.


MARCHESI SCAMORZA:

Enrico Bernardini (voice) 
Lorenzo Romani (guitar, choirs, mandolin, keyboards) 
Enrico Cazzola (keyboards) 
Paolo Brini (bass) 
Alessandro Padovani (drums)
   
Info:

Marchesi Scamorza:

Maracash Records:

Ufficio stampa Synpress44:
Fattitaliani

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