A fare da scenografia ad
“Io che amo solo te”, film di Marco Ponti, tratto dal romanzo di
Luca Bianchini è Polignano a Mare, paese bianco e arroccato in uno
degli angoli più magici della Puglia, scelto perché è un
capolavoro della natura.
Il regista Marco Ponti
“nasce da una storia che Luca mi raccontava prima che diventasse un
romanzo. La nostra complicità nasce da molto prima, da quando
eravamo studenti della facoltà di Lettere a Torino. In questo film,
volevo affrontare temi come l’omosessualità, la felicità e tutto
ciò che dobbiamo fare per cambiare in meglio alcune cose. È una
commedia piena di speranza verso la ricerca della felicità. Ci sono
tanti stereotipi, il bugiardo, il traditore, Laura Chiatti è la
cartina di tornasole di tutti quanti, li costringe a dire la verità
ed a smettere di fingere. Ho cercato di mettere in ogni ruolo il
miglior attore possibile e devo dire che ognuno di loro ha dato il
valore aggiunto che serviva”.
Luca Bianchini “Quando
ho iniziato a scrivere, pensavo che il romanzo non lo avrebbe letto
nessuno ed invece lo hanno letto in duecentomila facendolo diventare
un best-seller”.
I veri protagonisti della
storia, sono Don Mimì (Michele Placido) padre di Damiano e, Ninella
(Maria Pia Calzone) madre di Chiara. Si sono amati da giovani ma a
causa dell’ostilità della famiglia ricca di Don Mimì erano stati
costretti a lasciarsi. Adesso che i loro figli si sposano è come se
vivessero il coronamento di quell’antico amore.
È un film corale, la
coppia dei genitori fa da veicolo alle emozioni. Riccardo Scamarcio
(Damiano) e Laura Chiatti (Chiara) “Siamo parte di un contesto e
totalmente coinvolti ma abbiamo lavorato un passo indietro rispetto a
Don Mimì e Ninella. I personaggi hanno vari difetti che portano lo
spettatore ad identificarsi con loro invece che a deriderli”. La
Chiatti aveva già recitato con Scamarcio in “Compagni di scuola”
ed in questo film ha ritrovato l’atmosfera cameratesca di allora.
Riconosce in Scamarcio un’analisi attenta delle cose. Lui dice
“Laura è un’attrice versatile ed ha una grande capacità nella
commedia”.
Michele Placido “Quando
si parla di Puglia, si parla molto di folclore, gli scenari di
Polignano a Mare, dimostrano che non è folclore ma autenticità.
Per il personaggio di Don Mimì mi sono ispirato a quei commercianti
che vedevo da bambino, sempre con il rotolo di soldi in tasca, pronti
a contrattare. Mimì è un uomo maturo ed allo stesso tempo un
ragazzo che vive in ritardo l’adolescenza, infatti, brucia le
lettere che ha scritto a Ninella, invece di spedirgliele.
Maria Pia Calzone “il
merito della storia va a Bianchini, ho solo abbracciato i sentimenti
di Ninella, vittima di un amore represso con una grande forza di
sopportare gli occhi di tutto il paese e di portare l’onta con
grande dignità”.
Antonella Attili,
interpreta Matilde la moglie di Don Mimì, pur nella difficoltà del
ruolo che potrebbe sembrare antipatico e sfigato, è riuscita a
rendere una donna molto solida.
Una favola moderna che
tutti sognerebbero di vivere.
Elisabetta Ruffolo