Cinema, dal 22 ottobre nelle sale “Io che amo solo te” di Marco Ponti: "una commedia piena di speranza"

A fare da scenografia ad “Io che amo solo te”, film di Marco Ponti, tratto dal romanzo di Luca Bianchini è Polignano a Mare, paese bianco e arroccato in uno degli angoli più magici della Puglia, scelto perché è un capolavoro della natura.
Il regista Marco Ponti “nasce da una storia che Luca mi raccontava prima che diventasse un romanzo. La nostra complicità nasce da molto prima, da quando eravamo studenti della facoltà di Lettere a Torino. In questo film, volevo affrontare temi come l’omosessualità, la felicità e tutto ciò che dobbiamo fare per cambiare in meglio alcune cose. È una commedia piena di speranza verso la ricerca della felicità. Ci sono tanti stereotipi, il bugiardo, il traditore, Laura Chiatti è la cartina di tornasole di tutti quanti, li costringe a dire la verità ed a smettere di fingere. Ho cercato di mettere in ogni ruolo il miglior attore possibile e devo dire che ognuno di loro ha dato il valore aggiunto che serviva”.
Luca Bianchini “Quando ho iniziato a scrivere, pensavo che il romanzo non lo avrebbe letto nessuno ed invece lo hanno letto in duecentomila facendolo diventare un best-seller”.
I veri protagonisti della storia, sono Don Mimì (Michele Placido) padre di Damiano e, Ninella (Maria Pia Calzone) madre di Chiara. Si sono amati da giovani ma a causa dell’ostilità della famiglia ricca di Don Mimì erano stati costretti a lasciarsi. Adesso che i loro figli si sposano è come se vivessero il coronamento di quell’antico amore.
È un film corale, la coppia dei genitori fa da veicolo alle emozioni. Riccardo Scamarcio (Damiano) e Laura Chiatti (Chiara) “Siamo parte di un contesto e totalmente coinvolti ma abbiamo lavorato un passo indietro rispetto a Don Mimì e Ninella. I personaggi hanno vari difetti che portano lo spettatore ad identificarsi con loro invece che a deriderli”. La Chiatti aveva già recitato con Scamarcio in “Compagni di scuola” ed in questo film ha ritrovato l’atmosfera cameratesca di allora. Riconosce in Scamarcio un’analisi attenta delle cose. Lui dice “Laura è un’attrice versatile ed ha una grande capacità nella commedia”.
Michele Placido “Quando si parla di Puglia, si parla molto di folclore, gli scenari di Polignano a Mare, dimostrano che non è folclore ma autenticità. Per il personaggio di Don Mimì mi sono ispirato a quei commercianti che vedevo da bambino, sempre con il rotolo di soldi in tasca, pronti a contrattare. Mimì è un uomo maturo ed allo stesso tempo un ragazzo che vive in ritardo l’adolescenza, infatti, brucia le lettere che ha scritto a Ninella, invece di spedirgliele.
Maria Pia Calzone “il merito della storia va a Bianchini, ho solo abbracciato i sentimenti di Ninella, vittima di un amore represso con una grande forza di sopportare gli occhi di tutto il paese e di portare l’onta con grande dignità”.
Antonella Attili, interpreta Matilde la moglie di Don Mimì, pur nella difficoltà del ruolo che potrebbe sembrare antipatico e sfigato, è riuscita a rendere una donna molto solida.
Una favola moderna che tutti sognerebbero di vivere.

Elisabetta Ruffolo
Fattitaliani

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