Non ha avuto la pubblicità che merita il comunicato del Comune di Siracusa che informa di procedere a grandi passi verso l'istituzione del baratto amministrativo.
Mi sembra di sentirvi. "Che si sono inventati"? "Di che si tratta?" "C'è la fregatura?".
Calma, calma.
Quanto a "inventarsi", non si sono inventati niente, perché la cosa è prevista dall'articolo 24 del decreto Sblocca Italia.
Quanto a "di che si tratta", ora vi spiego; e circa la fregatura... beh, giudicate voi.
Nel comunicato leggiamo, in uno splendido stile burocratico-vaselinico, "l'amministrazione avrà la possibilità di recuperare l'evasione tributaria, indirizzando queste opportunità alla riqualificazione e al decoro della città. In termini di strategia generale, attivando una politica virtuosa e di buon senso nell'ambito della fiscalità locale, il baratto amministrativo consente di perseguire due obiettivi economicamente rilevanti: contenere il costo della spesa corrente e recuperare l'evasione".
Si intuisce che è una cosa bellissima, ma ancora non si capisce.
Ecco però che un'anticchia più avanti cade il velo, lasciando intravedere di che si tratta: "Ci muoveremo lungo due direttrici: la prima consentirà al cittadino di compensare il tributo non pagato, e accertato, con lavori socialmente utili, quali spazzamento di piazze e strade, diserbo, pulizia delle spiagge e dei solarium, guardiania di spazi pubblici, pulizia di fontane e piccole manutenzioni; la seconda, di riqualificare a proprie spese limitate zone di territorio urbano ed extraurbano scomputando in quota percentuale il tributo”.
In sostanza i comuni si faranno pagare le tasse in prestazioni.
Posso già immaginare i discorsetti in linguaggio non lubrificato che gli addetti al recupero fiscale dei comuni faranno ai poveri debitori incapienti: "Ah non paghi, dici che non hai i soldi? E va bene, ti veniamo incontro. Che sai fare? L'idraulico? Bene, vieni ad aggiustare i cessi del comune e a riparare la fontana che invece di buttare dalla boccuccia del puttino spruzza da un'altra parte che quelli dell'enfant qui pisse dicono che gliel'abbiamo copiato. E tu che sai fare, giovanotto? Ah, sai scopare? Bravo lo spiritoso. Benissimo, qui c'è la ramazza e il carrettino con tre bidoni: qui l'umido, qui la carta e qui la plastica. Come? La cacca dei cani? Ma nell'umido, ovvio. Ma sì, anche se è secca. E tu? Ah, hai il pollice verde? Bene, scegliti un giardino comunale e pianta patate. Qui ci sono i semi. Poi te le scomputiamo al prezzo che delibererà il consiglio comunale fino all'estizione del debito. No il concime ce lo metti tu, ma ti puoi mettere d'accordo con quello che è uscito ora ora che ti potrà mettere da parte un bel po' di cacca di cane".
Geniale, no?
Però, a pensarci bene, qualche dubbio sorge.
Come faranno a controllare gli orari di lavoro? Voglio dire, non è che a quello che metteranno a spaccare le pietre gli applicheranno la catena tipo forzato, magari in versione I-Chain controllata dal comune che la sgancerà dopo un congruo numero di anni di lavoro?
E poi... non so se posso... insomma, scusate, il povero comune come li recupererà i soldi se alla domanda "Che sai fare?" la procace morosa risponderà "Solo la buttana"?
Carlo Barbieri
Carlo Barbieri è uno scrittore nato a Palermo. Ha vissuto a Palermo, Catania, Teheran, il Cairo e adesso fa la spola fra Roma e la Sicilia. Un “Siciliano d’alto mare” secondo la definizione di Nisticò che piace a Camilleri, ma “con una lunga gomena che lo ha sempre tenuto legato alla sua terra”, come precisa lo stesso Barbieri. Scrive su Fattitaliani, NitroNews, Il Fatto Bresciano, QLnews, Sicilia Journal e Malgrado Tutto, testata su cui hanno scritto Sciascia, Bufalino e Camilleri. Ha scritto fra l’altro “Pilipintò-Racconti da bagno per Siciliani e non”, i gialli “La pietra al collo” (Todaro Editore, ripubblicato da IlSole24Ore) e “Il morto con la zebiba” (candidato al premio Scerbanenco) e “Uno sì e uno no”, una raccolta di racconti pubblicata da D. Flaccovio Editore. Suoi scritti sono stati premiati alla VI edizione del Premio Internazionale Città di Cattolica, al IV Premio di letteratura umoristica Umberto Domina e alla VII edizione del Premio Città di Sassari e al Premio Città di Torino. I suoi libri sono reperibili anche online, in cartaceo ed ebook, su LaFeltrinelli.it e altri store.