Glass, Nyman, Tiersen, Susman: le musiche per grandi film nelle versioni del compositore e pianista siciliano: dal 'video concerto' al disco, pubblicato da Zefir e distribuito da Bertus e Naxos. Dal 3 settembre tour di presentazione in Olanda
I musicisti e i film selezionati per Pianosequenza (trailer) sono Philip Glass (The Truman Show e The Hours), Yann Tiersen (Il favoloso mondo di Amélie), Michael Nyman (Lezioni di piano, Lo zoo di Venere e Il diario di Anna Frank), William Susman (When Medicine Got It Wrong) e lo stesso Di Fiore (Ore diciotto in punto di Giuseppe Gigliorosso). Il disco è pubblicato dall'olandese Zefir Records con distribuzione internazionale Bertus, Naxos d istribuirà in Canada e USA, oltre che in digitale. Di Fiore promuoverà il disco in Olanda con un tour che dal 3 all'8 settembre toccherà le città di Middelburg, Amsterdam, Groningen, Drachten, Zwolle e Sneek.
Presentiamo
il disco partendo dal progetto originario, ovvero il ‘video-concerto’
che
hai realizzato con Valeria Di Matteo. Come nacque e come si sviluppò
questa
idea iniziale?
Pianosequenza
è il
più recente
tra i “videoconcerti”
che da anni
proponiamo al pubblico, da quando è nato
questo sodalizio artistico con la videoartista Valeria Di Matteo.
Tutto è cominciato
nel 2007 con il mio lavoro Visioni,
per pianoforte ed elettronica con video. Successivamente è
arrivato HGW
e in seguito
Visual
Piano.
Pianosequenza
è il
più recente
e conserva maggiore affinità con
Visual
Piano,
recital di pianoforte solo e visuals dove si alternano composizioni
di epoca barocca e contemporanea.
L’idea
di Pianosequenza
è nata
quando ho pensato di proporre in concerto musiche originali per il
cinema dove il pianoforte fosse però
assoluto
protagonista. Tutte composizioni
originali per
pianoforte solo, oppure in cui il pianoforte ha un ruolo
predominante. Poi, la terminologia cinematografica ci ha offerto un
titolo formidabile per questo progetto: è
un po’
un gioco di
parole ma contiene anche un suggerimento a un ascolto senza soluzione
di continuità.
Dal
live al disco: come mai hai pensato di immortalare questi brani su
cd?
È stato
il produttore a propormi di realizzare il cd di Pianosequenza.
Aveva assistito a un mio concerto in Olanda e conosciuto la mia
attività artistica.
Poi ha desiderato collaborare in un progetto discografico e ho
volentieri accolto la sua proposta.
Pianosequenza
inaugura la tua collaborazione con l’olandese
Zefir Records: come ti trovi con questa etichetta?
Zefir
è un’etichetta
che conoscevo da anni poiché molto
attenta alla musica contemporanea. È un
riferimento importante per gli appassionati del genere, soprattutto
di una corrente precisa. Per me è un
onore aver attirato l’attenzione
di Jakko van der Heijden, produttore accorto e brillante ingegnere
del suono. Considero un privilegio aver pubblicato con Zefir e mi
auguro che la collaborazione possa continuare.
Glass,
Nyman, Tiersen, Susman: con quale criterio hai selezionato questi
artisti e le loro musiche per film?
La
scelta non è stata
esclusivamente mia, ci siamo confrontati con il produttore e abbiamo
trovato un compromesso tra le esigenze di catalogo e la mia idea del
progetto.
La
scelta finale è caduta
su autori, tutti viventi, che hanno fatto la storia della musica
contemporanea e che sento molto vicini dal punto di vista del
linguaggio. Non sono compositori esclusivamente votati alla
produzione cinematografica ma che tuttavia hanno creato dei
capolavori assoluti che resteranno nella storia del cinema. Ho grande
familiarità con
la loro musica e, fatta eccezione per Yann Tiersen, ho spesso
eseguito in altri progetti loro opere scollegate dall’ambiente
del cinema.
Tra
i quattro prescelti, William Susman gode di minore fama in Europa ma
ci sembra di capire che ha una visione musicale e artistica più
affine
alla tua.
William
Susman è un
compositore fondamentale, una pietra miliare per la musica americana
contemporanea di area postminimalista. È
molto famoso
in patria, un po’ meno
in Europa. La sua produzione pianistica è
di indiscusso
rilievo, soprattutto la colossale raccolta Quiet
Rhythms.
Ho avuto l’onore
di eseguire per la prima volta in Europa una selezione tratta da
quest’opera
che, per importanza e valore sostanziale, non esito a paragonare al
Clavicembalo
ben Temperato
di Bach. Anche per lui la produzione cinematografica viaggia un passo
indietro rispetto ai suoi altri lavori tuttavia conserva ben
delineate le caratteristiche del suo linguaggio più
peculiare.
Ciò non
toglie che la sua musica per il cinema sia ugualmente ispirata e
carica emotivamente.
Tra
i vari brani presenti, tre appartengono alla tua colonna sonora per
Ore
diciotto in punto.
Per quale motivo li hai inseriti?
Una
buona porzione della mia attività
artistica
rappresenta la composizione ed avendo scritto anche musica per il
cinema credo che aggiungerla in programma sia più
che naturale.
Eseguo solitamente la mia musica nei miei concerti e ho sempre notato
quanto il pubblico apprezzi l’autore
eseguire la propria musica.
Quando
lavori a una colonna sonora solitamente in che modo procedi?
Il
primo passo consiste nella lettura della sceneggiatura. Il confronto
e la discussione con il regista è il
passo successivo. Dopodiché preferisco
aspettare il girato, trovo molto più
stimolante
commentare musicalmente le immagini piuttosto che lasciarmi ispirare
della sola lettura. È pur
vero che può presentarsi
l’esigenza
di completare una parte del lavoro ancora in fase di ripresa, come è
successo con
Ore
diciotto in punto:
uno dei temi fondamentali del film è nato
durante le riprese poiché il
protagonista, un pianista, eseguiva in una scena un brano
riconoscibile della colonna sonora.
Il
cinema influenza la tua composizione oppure ti senti più
vicino
a un’idea
di musica “assoluta”,
sciolta da elementi esterni?
Il
cinema influenza assolutamente la mia composizione. Addirittura tutta
la mia musica è legata
a immagini, vere o irreali che siano, non necessariamente dichiarate
ma che comunque condizionano la mia musica. L’aspetto
sinestetico è sempre
stato presente nel mio lavoro e continua ad esserlo.
Qualche
anno fa si parlò molto
di te per la tua iniziativa Miniature.
Quali sono gli elementi comuni e quali le differenze da
Pianosequenza?
Non
ci sono di fatto elementi comuni tra i due progetti. Pianosequenza
è un
progetto performativo, un videoconcerto eseguito con Valeria Di
Matteo che adesso è diventato
un album. Miniature
è un ciclo
di composizioni che hanno impegnato solo l’aspetto
creativo del mio lavoro.
Pianosequenza
proseguirà il
suo percorso di ‘video-concerto?
Naturalmente,
lo eseguiremo ancora spesso. Pianosequenza
è un
“work
in progress”,
il programma continuerà sempre
ad arricchirsi di nuove musiche e nuovi autori conservando ovviamente
il proposito iniziale. Una recente acquisizione del programma (non
presente nel cd) per esempio è un
trittico tratto dalla colonna sonora del film Viaggio
Segreto di
Roberto Andò,
un capolavoro del compositore Marco Betta, una Suite alla quale ho
lavorato personalmente, con l’approvazione
dell’autore,
per la realizzazione della nuova vesta pianistica.
Biografia
FRANCESCO
DI FIORE
PIANISTA
E COMPOSITORE
FORMAZIONE
Francesco
Di Fiore, pianista e compositore nato a Palermo nel 1966, studia in
Austria con Harald Ossberger, nella Repubblica Ceca, presso
l’Accademia Nazionale di Musica, con Peter Toperczer e in Italia
con Eliodoro Sollima e Bruno Canino.
PIANISTA
Nel
1986 intraprende la carriera concertistica eseguendo centinaia di
concerti in Italia e all'estero. Tuttora attivo come concertista è
regolarmente presente in festival internazionali presentando sue
composizioni e altre di autori contemporanei. Collabora regolarmente
con la videoartista Valeria Di Matteo la quale cura tutti i progetti
video dei suoi video-concerti. Diversi compositori contemporanei
hanno per lui scritto e dedicato loro opere, tra i più significativi
ricordiamo Matteo Sommacal che ha scritto e dedicato “The Whale’s
Divertissement”, eseguito da Francesco con grande successo in
Italia, Inghilterra, Olanda e Cina. Incide per l’etichetta olandese
Zefir Records.
COMPOSITORE
È
autore di musica contemporanea di area post-moderna /
post-minimalista. La sua produzione comprende composizioni
strumentali, da camera e per orchestra, ma anche colonne sonore per
il cinema. Una vasto segmento della sua produzione riguarda tuttavia
le musiche di scena per il teatro, ha infatti collaborato con
numerosi registi teatrali realizzando più di trenta opere per il
teatro, sia classico che contemporaneo. È l’autore della colonna
sonora del film Ore
Diciotto In Punto
di Giuseppe Gigliorosso.
Nel
2011 realizza un originale e mastodontico progetto denominato
“Miniature 2011” che ha attirato l’attenzione della stampa
internazionale e che ha coinvolto un vasto pubblico con l’utilizzo
del web: ha presentato una nuova composizione ogni settimana per un
totale di 53 pezzi e 207 minuti di musica, condivisi liberamente sul
suo sito internet.
Ha
collaborato con musicisti quali Giovanni Sollima, Sang-Fi Kim,
Damiano Binetti, Neil Campbell, Mario Crispi, ZoFo Duet. È vincitore
di concorsi internazionali e le sue musiche sono spesso eseguite in
Italia ed all'estero, più recentemente in Germania, Croazia,
Finlandia, Spagna, Francia, Romania, Slovacchia, Serbia, Gran
Bretagna, Olanda, Stati Uniti, Cina.