Melodic Revolution Records pubblica il sesto album della band, un disco a tema all'insegna delle sorprese: nuovo organico, sound più vicino al grande rock anni '70, doppia versione in italiano e inglese. "È il nostro disco di ripartenza". È orgoglioso ed emozionato Dario Lastella, fondatore e chitarrista degli Ifsounds, giunti al sesto album dopo numerose vicissitudini e cambiamenti: Reset è un lavoro all'insegna delle novità, che stupirà i vecchi sostenitori e catturerà nuovi amanti del nuovo rock italiano e straniero.
Se gli ultimi lavori della band Apeirophobia (2011) e Red Apple (2012) erano opere concettuali molto vicine alla poetica e ai suoni del progressive-rock storico e del new prog, con la presenza di voci femminili, Reset cambia parzialmente direzione e si abbevera alla tradizione del grande rock anni '70. Il tema centrale dell'album, cioè il rinnovamento e lo spirito "primaverile" che scuote chi si rialza dopo uno scossone, ha condizionato anche il sound: non è un caso che i nuovi Ifsounds abbiano accolto tra le proprie file Runal, vocalist di estrazione rock-blues che ha una parte decisiva nell'economia di Reset. Nel brano Laura c'è anche l'ospitata di Alessandra Santovito, Francesco Forgione e Alessandro Pensa, flauto e archi degli Hexperos, una delle più apprezzate realtà internazionali nel campo del gothic folk barocco. Un'altra novità è la lingua. Dopo cinque album in inglese, Reset è cantato anche in italiano, infatti gli Ifsounds hanno pubblicato due versioni dell'album. Reset conferma l'ottimo rapporto con l'etichetta americana Melodic Revolution Records, guidata da Nick Katona: gli Ifsounds fanno parte di una scuderia che ospita nomi del calibro di Phil Naro e opera con un approccio 'alternativo' al music business attuale. I ragazzi sono anche al lavoro per un videoclip promozionale, che verrà pubblicato prossimamente.
Gli
Ifsounds ci hanno abituato a continui cambiamenti, stavolta ancora
più marcati. Innanzitutto una formazione nuova di zecca…
Dario
Lastella: All’inizio del 2013 sono rientrato in Italia dopo dieci
anni all’estero. Una delle primissime cose che volevo fare era
riorganizzare ifsounds, ma purtroppo i miei ex compagni di avventura,
tranne Claudio Lapenna, non si sono resi disponibili a continuare con
la band. Per questo motivo ho iniziato una lunga selezione per
individuare gli elementi giusti in grado di far ripartire il progetto
nel modo migliore.
Reset
è un titolo decisamente eloquente…
Sì.
Il titolo dell’album è nato naturalmente: i brani erano già
pronti, quando in un viaggio in auto ho visualizzato il titolo, che
era già lì davanti a me come la soluzione più logica, ma che non
riuscivo a vedere: Reset,
come un nuovo inizio, nuove sonorità, nuova formazione, ma
soprattutto nuova vita.
Solitamente
gli Ifsounds danno un taglio concettuale alle loro opere. È così
anche per Reset?
Certo.
Reset
rappresenta un nuovo inizio da tutti i punti di vista, sia dal punto
di vista stilistico, sia concettuale: i testi parlano di come
ricominciare, di come rialzarsi dopo uno shock, di come a volte il
mondo che ci circonda si trasforma, come una spiaggia che appare
diversa la mattina dopo l’alta marea.
La
voce della new entry Runal è chiaramente orientata al rock anni ’70
e al blues: è stata la sua presenza a orientarvi per un nuovo sound
o pensavate già di lasciarvi alle spalle certo prog-rock?
Sì,
la presenza di Runal ovviamente ci ha fatto virare verso un suono più
rock e diretto, così come l’approccio al basso di Fabio De
Libertis e alla batteria di Gianni Manariti. Ma in fondo era
necessario il Reset per evitare di scivolare verso il manierismo dopo
alcuni dischi più orientati al prog.
Come
mai la decisione di pubblicare due versioni, una in inglese e una in
italiano?
Non
mi ero quasi mai cimentato con testi in italiano ed era qualcosa che
volevo sperimentare, anche perché avevo bisogno di esprimere i
concetti in modo più diretto e quindi dovevo usare la mia lingua. La
scelta della doppia versione nasce dall’esigenza di non spiazzare
troppo i nostri fan storici, che già avrebbero dovuto ascoltare un
disco con sonorità molto diverse, con una voce agli antipodi
rispetto alle voci femminili su Apeirophobia
e Red
Apple.
Un disco solo in italiano sarebbe stato forse troppo, soprattutto per
i fan stranieri!
È
stato difficile cantare nella nostra lingua o si è trattato di un
processo naturale?
È
stato strano, ma alla fine l’importante è suonare “credibili”,
cosa che purtroppo spesso non accade al rock in italiano. Speriamo di
non aver subito anche noi questa maledizione.
Ancora
una volta siete con Melodic Revolution Records: un’etichetta di cui
avete spesso tessuto le lodi.
Il
rapporto con MRR e Nick Katona è ormai consolidato. Loro hanno
sempre creduto nella nostra musica e ci hanno sempre supportato, come
noi abbiamo sempre apprezzato il loro approccio “rivoluzionario”
al music business. Quindi ormai ci basta una stretta di mano per
capirci, come vecchi amici. E per ifsounds è sempre un onore far
parte di una famiglia che comprende grandi musicisti internazionali
che rendono MRR una delle realtà più interessanti nel panorama
indie.
Dopo
le collaborazioni con il grande Phil Naro e Andrea Garrison, in Reset
arrivano gli Hexperos. A cosa è dovuta questa loro ospitata?
Gli
Hexperos sono tra i migliori musicisti nel loro genere, con un ampio
seguito internazionale, ma sono soprattutto ottimi amici. Avevamo
questo pezzo acustico che necessitava di archi e flauto e ci è
sembrato naturale rivolgerci a loro. Francesco Forgione e Alessandra
Santolivo hanno immediatamente accettato l’invito rendendo
l’atmosfera di Laura
magica come quella di tutti i loro lavori targati Hexperos.
Reset
è un’opera di ripartenza: cosa vi aspettate da questo disco?
Ci
aspettiamo una grande ripartenza per Ifsounds, di ritrovare i vecchi
amici e di farne di nuovi, ma soprattutto ci aspettiamo di portare la
nostra musica dal vivo, dopo troppi anni di assenza di Ifsounds dai
live.
BIOGRAFIA
Nel
1993 Franco
Bussoli, Pietro Chimisso, Claudio Lapenna e Dario Lastella
formano una band che alterna alcune proprie composizioni alle
classiche cover (Pink Floyd, Queen, Police, ecc.), registrando alcuni
rudimentali demo. Dopo alcuni anni di inattività, il gruppo si
riforma nel 2004 per registrare l’album In
the cave.
Il disco, pur con alcuni difetti di produzione traccia un cammino
nuovo per la band. Nel 2005 esce l’album if,
con diversi brani scritti nei primi anni di esistenza del gruppo e
rielaborati per l’occasione. Nel 2006 il brano I
wish
raggiunge la prima posizione nella classifica “Classica” di
iacmusic.com dove staziona per circa due mesi. You
ottiene la nomination per il Golden
Kayak Award
nella
categoria “Easy Listening”. Gli if ottengono il premio
www.primonumero.it come miglior gruppo della loro zona.
A
dicembre 2006 esce The
Stairway,
che ottiene un buon successo di critica e pubblico. A febbraio 2007 6
brani del disco occupano stabilmente la Top 10 della classifica
Progressive Rock di iacmusic.com, con Close
your eyes
al numero 1. La cover di I
wish
ad opera del cantante scozzese Raymond
Porter
raggiunge la prima posizione nella classifica generale di
iacmusic.com dopo 2 giorni dalla sua pubblicazione. Don’t
go
e It’s
just me
ottengono la nomination per il Golden
Kayak Award
nella categoria “Progressive Rock”. A ottobre 2008 esce Morpho
Nestira.
Il consenso tra i fan del prog in tutto il mondo è molto alto ma a
settembre 2009 il gruppo cambia denominazione in ifsounds
e presenta due nuovi membri. Per lanciare la nuova line-up il gruppo
pubblica il video Midsummer
Raving
diretto da Hox Vox.
La
band firma per la casa discografica americana Melodic
Revolution Records
e il primo giugno 2010 pubblica la compilation gratuita per i fan
if…sounds.
Si tratta di una raccolta doppia dei brani
migliori
dei quattro dischi anteriori con l’inedito Don
Quixote.
Il 26 ottobre gli ifsounds pubblicano Apeirophobia,
preceduto dal video Summer
Breeze.
Il disco contiene l’ambiziosa suite omonima, primo tentativo della
band con una composizione di tale difficoltà. Apeirophobia
ottiene un notevole successo di critica, diventando uno dei dischi
progressive rock preferiti dell’anno tra gli ascoltatori, i deejay
e i recensori di tutto il mondo. L’album ottiene una nomination
come Best Italian Album ai ProgAwards. Aprile
è scelta dalla casa discografica There is Hope per la compilation
benefica Strength, i cui ricavati sono destinati alle popolazioni del
Giappone colpite da un terribile terremoto/tsunami.
ifsounds
lancia l’EP Unusual
Roots
con due grandi collaborazioni alla voce: Don’t
go
è cantata dalla leggenda dell’hard rock Phil
Naro
(Talas, CRISS, DDrive…), mentre Loser
è cantata da Andrea
Garrison.
Il 7 novembre 2012 esce l’album Red
Apple,
tratto dal romanzo Mela Rossa di Dario Lastella. Dopo notevoli
modifiche nell’organico, Dario Lastella cerca di ricreare la band e
incontra il cantante di estrazione rock-blues Pierluca De Liberato
“Runal”, che diventa la nuova voce degli ifsounds. La nuova
line-up viene completata dal batterista Gianni Manariti (produttore
musicale e anima del progetto Ottovolante) e dal bassista Fabio De
Libertis. Nella tarda estate del 2015 la rinnovata band pubblica –
in versione italiana e inglese, ancora una volta con Melodic
Revolution – il sesto album Reset.
IFSOUNDS:
Runal
- Vocals
Gianni
Manariti
- Drums & Percussions
Fabio
De Libertis
- Bass Guitar
Claudio
Lapenna
- Piano, Keyboards, Synth & Vocals
Dario
Lastella
- Guitars, Synth and Vocals
Ifsounds:
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