Quattordici appuntamenti di musica, teatro e cultura in
tre settimane di programmazione, sette Comuni della provincia
aquilana interessati, nove diverse sedi per i concerti e gli
spettacoli, una trentina fra artisti e ospiti, protagoniste le
donne.
Il Festival Pietre che cantano ha offerto tutto
questo al pubblico della XVI edizione, che si conclude sabato 22
agosto, con un doppio appuntamento e la presenza di un’ospite
d’eccezione, una donna che rifletterà sulla ruolo della donna
nella storia: Lucia Goracci.
La serata è interamente dedicata al 1915.
Lucia Goracci, plurupremiata giornalista
italiana, in Rai dal 1995 e dal 2013 inviata di RaiNews24.
La Goracci ha raccontato eventi della storia
contemporanea direttamente dai luoghi in cui tutto accadeva.
Nei suoi reportage televisivi dal Medio Oriente e
dalla Siria, dall’Iran e dall’Irak, ha raccontato la realtà
anche sociale degli scenari di guerra contemporanei.
Di recente nel 2012 ha seguito
elezioni parlamentari in Iran, elezioni in Libia, crisi siriana
(Idlib), presidenziali americane. Nel 2015 ha raccontato da vicino la
guerra all’ISIS, dentro Kobane nei giorni della liberazione della
citta' (gennaio); l’altra area della Rojava curda (Qamishli)
e monte Sinjar, emergenza Yazidi (Marzo); la guerra all’ISIS in
Iraq (Baghdad, provincia di Anbar); l’accordo sul nucleare iraniano
(Teheran, luglio).
Lucia Goracci, è giornalista
pluripremiata, tra i numerosi premi ricevuti l’importantissimo
Premio Ilaria Alpi 2011, e nel 2014 il Premio Luchetta.
Nella giornata conclusiva del
Festival Pietre che cantano, Lucia Goracci aprirà una
riflessione che parte dal recupero di memorie storiche, datate 1915,
un anno difficile e durissimo in cui la Guerra illuminò però di
nuova luce il ruolo delle donne nella società: si tratta di estratti
dai reportage in Belgio della giornalista australiana Louise Mack, e
di testi tratti da “Pages inédites sur la femme et la guerre”,
pubblicato a Parigi a cura della inglese Mary Mellor, nell’anno in
cui in Gran Bretagna le donne guadagnavano il diritto di voto.
Appuntamento dunque, per il finale della XVI edizione di
Pietre che cantano, per sabato 22 agosto al Palazzetto Sebastiani
di Rocca di Mezzo alle 17.30 per l’incontro con Lucia
Goracci.
Stesso luogo ma alle 21.30, per il concerto che
conclude la XVI edizione di Pietre che cantano: Serata 1915,
che vedrà la partecipazione di un gruppo eccezionale di sei
musicisti italiani e francesi: il soprano Valentina Coladonato,
artista particolarmente attiva sulla scena della musica moderna e
contemporanea, il mezzosoprano Doris Lamprecht, austriaca di
nascita ma attiva principalmente in Francia, una delle più
importanti voci d’opera d’Oltralpe.
Con loro il violoncellista Umberto Clerici, tra i
più importanti a livello internazionale, unico
violoncellista italiano assieme a Mario Brunello ad avere vinto un
Premio al celebre Concorso Čajkovskij di Mosca, e attualmente
professore di violoncello presso l’Università di Sydney.
Con loro tre pianisti: il francese
Jean-François Ballèvre, tra i più stimati accompagnatori del
repertorio vocale in Francia, e gli italiani Marcello Candela e
Luisa Prayer.
Il programma è tutto giocato sul rapporto musicale tra
Italia e Francia in quegli anni.
Oltre alla Sonata per violoncello pianoforte di Debussy,
verranno eseguite le “Pagine di guerra” di Casella, il trittico
debussyano per due pianoforti “En blanc et noir”, liriche di Lili
Boulanger, il ciclo francese di Casella “L’Adieu a la vie”
(testi di Tagore tradotti da Andrè Gide): tutti brani composti nel
1915, in cui si riflettono le inquietudini di un’epoca di
rivolgimenti politici e tensioni sociali.
Biglietti: intero € 10 - ridotto € 8
(per studenti fino a 26 anni)
Ingresso gratuito per bambini fino ai 12 anni
Informazioni e prenotazioni:
+39.338.2511945
info@pietrechecantano.it
- www.pietrechecantano.it