Special Olympics, la carica azzurra dei 101 verso Los Angeles. Parla Alessandra Palazzotti

Giochi olimpici speciali, una manifestazione sportiva per ragazzi con disabilità intellettiva. Oltre 170 i Paesi partecipanti quest’anno dal 25 luglio al 2 agosto, ai Giochi mondiali estivi di Los Angeles. “Non dimenticate mai la bellezza della vita, la bellezza dello sport. Lo sport è una strada molto adatta per aprirsi, per uscire dalle proprie chiusure e mettersi in gioco”. Queste le parole di Papa Francesco che lo scorso 19 giugno ha ricevuto in udienza gli atleti. Oggi al Coni a Roma, la presentazione della delegazione italiana. Il servizio di Alessandro Filippelli

Dall’atletica al bowling, dall’equitazione alla ginnastica artistica, dal nuoto alla pallacanestro. Saranno 20 in totale le discipline ai Giochi di Los Angeles e gli atleti sono già pronti a dare il massimo per questa straordinaria avventura. La vetrina è quella delle grandi occasioni, frutto del lavoro delle Associazioni sportive che lavorano con passione per promuovere lo sport come strumento di integrazione, crescita e realizzazione anche per le persone con disabilità. L’Italia gareggerà con 101 atleti grazie alla Campagna di raccolta fondi  “Adotta un campione” che ha coperto i costi della trasferta. Alessandra Palazzotti, direttore nazionale di Special Olympics Italia:
R. - Adotta un campione è l’iniziativa che abbiamo lanciato per raccogliere fondi e per portare questi atleti a Los Angeles perché non avevamo i fondi per portarceli. Con questa iniziativa ce l’abbiamo quasi fatta. Special Olympics fa attività costantemente in Italia e nel mondo. In questo caso parliamo di giochi mondiali, quindi avremo settemila atleti provenienti da 170 Paesi e tra questi l’Italia, per vivere un’avventura incredibile, perché partiamo insieme, nella stessa squadra, con noi non ci sono i genitori e quindi questa partenza è l’arrivo di un percorso estremamente impegnativo per tutti gli altri atleti.
Tante le storie del team Italia, ognuna diversa dall’altra, ognuna particolarmente speciale. Ascoltiamo alcune testimonianze:
R. - Vivo questa esperienza e mi aspetto un’esperienza indimenticabile. Questa esperienza l’ho fatta in Corea ma non come atleta; quest’anno sarò un’atleta e so che questa esperienza sarà indimenticabile.
D. – Qual è il tuo sport?
R. – Pallavolo unificata… Me la cavo.
R. – Sono Federico, ho 22 anni, vengo dalla Lombardia. Faccio nuoto in mare aperto. Per me questa è una grande emozione, indescrivibile. Spero di conoscere nuova gente, nuove nazioni …
R. – Sono Lino, uno degli atleti che andrà a Los Angeles e pratico equitazione. Ho iniziato nel 2010 per puro caso, solo per provare, per gioco. Oggi, incredibilmente, mi ritrovo a fare un viaggio incredibile a Los Angeles come sportivo olimpico. È veramente una grande emozione, una grande occasione e spero di dare il massimo perché è un’occasione veramente unica. Alessandro Filippelli, Radio Vaticana, Radiogiornale del 20 luglio 2015.
Fattitaliani

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